SpaceX ora vale 350 miliardi, è la startup non quotata di maggior valore al mondo

La valutazione di SpaceX è salita a 350 miliardi di dollari in seguito a una transazione interna, con la quale un gruppo di investitori ha comprato  azioni della società per un controvalore fino a 1,25 miliardi. Con quest’ultimo round di finanziamento, la società aerospaziale di Elon Musk ora è la startup non quotata di maggior valore al mondo. 

Il prezzo per ogni azione di SpaceX è cresciuto a 185 dollari, un aumento considerevole rispetto ai 112 dollari pagati meno di 3 mesi fa, secondo quanto emerge da email interne all’azienda rese pubbliche da Bloomberg e poi confermate da persone a conoscenza dell’operazione. La stessa SpaceX  si è offerta di comprare titoli fino a un controvalore di 500 milioni.

Space X è uno dei principali fornitori di razzi di lancio del settore: trasporta satelliti, merci e persone nello spazio per conto della NASA, del Pentagono e di partner commerciali. Controlla inoltre Starlink, una costellazione di satelliti, ancora in costruzione, per l’accesso a servizi di Internet nelle zone non raggiunte dalla fibra, dagli Oceani ai deserti fino alle zone di guerra (vedi in Ucraina), ma vende il servizio pure nelle aree ancora escluse dalla banda larga, Italia inclusa. 

Il nuovo record dell’azienda fondata nel 2002 da Musk per raggiungere e colonizzare Marte, ufficialmente chiamata Space Exploration Technologies Corp, segue la spinta ricevuta – insieme a Tesla, la casa di auto elettriche guidata sempre da Musk – dal risultato delle elezioni presidenziali americane. Della vittoria di Donald Trump, il geniale ma controverso imprenditore nato in Sudfarica con passaporto canadese e americano, è stato il maggiore sostenitore, sia da un punto finanziario che attraverso il suo social network X (l’ex Twitter).  Il miliardario ha donato 259 milioni di dollari ai gruppi che hanno sostenuto la campagna elettorale di Trump per il 2024, secondo i nuovi documenti della Federal Election Commission pubblicati il 5 dicembre.

Le enormi donazioni hanno reso Musk uno dei più grandi sostenitori di una campagna presidenziale nella storia degli Stati Uniti, aiutandolo a diventare un potente alleato politico di Trump e a svolgere un ruolo chiave nella definizione dell’agenda politica della prossima amministrazione repubblicana. Ufficialmente sarà a capo di un nuovo dipartimento Doge, che avrà il compito di tagliare spese e burocrazia. Ma ha già ha dimostrato, con la sua presenza sempre al fianco di Trump, di avere  accesso alle decisioni che contano. Almeno finora.

Il sostegno si è già stato un ottimo investimento, ripagato con gli interessi. La ricchezza di Musk, l’uomo più ricco del pianeta secondo l’Indice dei miliardari di Bloomberg, ha raggiunto i 384 miliardi di dollari, grazie alla crescita delle azioni di Tesla sul listino del Nasdaq. (La capitalizzazione della casau automobilistica è salita a 1.287 miliardi di dollari alla chiusura di martedì 10 dicembre) . Si tratta di un aumento di 155 miliardi di dollari in un anno, che allontana Musk dagli inseguitori e lo porta su un altro pianeta (di ricchezza): ora l’imprenditore ha 140 miliardi di dollari in più del secondo paperone in classifica, il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, con un patrimonio di 244 miliardi, e 165 miliardi in più del fondatore di meta, Mark Zuckerberg (219 miliardi).