Le sanatorie fiscali sono uno strumento sempre più diffuso per semplificare il recupero delle imposte non versate e ridurre il contenzioso tributario. Tuttavia, secondo la Cassazione, queste misure possono presentare rischi sia sul piano costituzionale che su quello dell’efficienza del sistema giudiziario. Il ricorso frequente a condoni e definizioni agevolate può compromettere la percezione dell’equità fiscale, favorire comportamenti opportunistici e allungare i tempi della giustizia tributaria. Inoltre, la sospensione dei termini processuali, spesso prevista con queste misure, rischia di rendere meno efficace il principio della ragionevole durata del processo. La relazione della Prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano, mette in evidenza i principali problemi e invita a una riflessione su possibili soluzioni per garantire maggiore equilibrio tra gettito fiscale, efficienza amministrativa e rispetto dei principi costituzionali.
Sanatorie fiscali: utili ma controverse
Il sistema tributario italiano ha fatto sempre più ricorso a sanatorie e definizioni agevolate per recuperare imposte non versate e ridurre il carico di contenziosi in corso. Si tratta di misure che hanno l’obiettivo di garantire entrate fiscali più certe e rapide, in un contesto in cui la pressione fiscale resta elevata e le riforme strutturali del fisco sono spesso difficili da attuare.
Tuttavia, la Corte di Cassazione ha sollevato alcune perplessità su queste politiche. La Prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano, ha evidenziato che l’uso frequente di questi strumenti può generare un effetto negativo sulla percezione dell’equità fiscale. Se da un lato le sanatorie permettono allo Stato di incassare risorse in tempi rapidi, dall’altro possono incentivare comportamenti opportunistici, con contribuenti che scelgono di non versare regolarmente le imposte nella speranza di poter poi sanare la loro posizione con uno sconto.
I rischi per i principi costituzionali
Uno degli aspetti più critici riguarda il rispetto dei principi costituzionali. L’articolo 53 della Costituzione stabilisce che tutti i cittadini devono concorrere alle spese pubbliche in base alla loro capacità contributiva. Tuttavia, il continuo ricorso a sanatorie fiscali può minare questo principio, creando disparità tra chi paga regolarmente le imposte e chi beneficia di sconti successivi grazie a condoni e definizioni agevolate.
Cassano sottolinea inoltre che dal 2016 ad oggi sono stati introdotti ben cinque interventi di questo tipo, spesso accompagnati dalla sospensione dei termini processuali. Questa scelta ha un impatto diretto sulla durata complessiva del processo tributario, creando ulteriori ritardi e compromettendo l’efficienza della giustizia fiscale.
Le criticità nella gestione del contenzioso
Un altro problema evidenziato riguarda la rateizzazione del debito fiscale all’interno delle sanatorie, con possibilità di pagamento dilazionato fino al 2028. Questo meccanismo determina uno stato di “quiescenza” del processo, in contrasto con il principio della ragionevole durata del giudizio tributario. Inoltre, la mancata attuazione di un modello organizzativo chiaro che distingua le attività di accertamento da quelle di riscossione complica ulteriormente la gestione del sistema.
Anche la recente riforma dei rapporti tra processo penale e giudizio tributario presenta criticità, in particolare per la mancanza di criteri chiari per bilanciare le sanzioni penali e amministrative, e per la diversa impostazione probatoria nei due procedimenti.
Sanatorie fiscali pro e contro
Le sanatorie fiscali restano uno strumento utile per garantire entrate rapide allo Stato e ridurre il contenzioso, ma il loro utilizzo frequente solleva dubbi di legittimità ed efficienza. Secondo la Cassazione, è necessario trovare un equilibrio tra il bisogno di recuperare risorse e la tutela dei principi costituzionali e della giustizia tributaria. La sfida per il futuro sarà quella di adottare misure che non compromettano la percezione di equità fiscale, evitando di incentivare comportamenti elusivi da parte dei contribuenti.
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