Beko, azienda valuta di investire 300milioni euro in Italia

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Sugli esuberi disponibilità “valutare strumenti accompagnamento”

Di Redazione |

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ANCONA, 30 GEN – Apertura sugli investimenti in
Italia, 300 milioni, e “disponibilità a valutare ulteriori
aspetti del piano, che potranno essere compiutamente analizzati
una volta emersa chiarezza sulla disponibilità degli strumenti
di accompagnamento per i lavoratori e in base capacità
dell’azienda di poter ridurre il livello dei costi fissi”.
Questa la posizione ufficiale di Beko Europe al termine del
quarto incontro del tavolo istituzionale relativo al Piano di
trasformazione delle attività industriali italiane svoltosi a
Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Per
la newco turco/americana presente l’AD Ragip Bulcioglu.
Dall’azienda si ribadisce l’analisi di partenza del Piano
“essenziale per raggiungere un assetto economicamente e
finanziariamente sostenibile nel medio-lungo periodo in Italia.
Per quel che riguarda gli aggiornamenti del Piano presentato il
20 novembre 2024, l’azienda sta valutando un investimento di
circa 300 milioni di euro – di cui un terzo sarà destinato alla
Ricerca e Sviluppo – “in funzione di ulteriori discussioni e
della stabilità delle proprie attività in Italia”. L’azienda ha
confermato che in Italia saranno basati importanti centri di
Ricerca e Sviluppo, quali il Centro Globale del Design
Industriale di Beko ed il centro globale per la categoria
Cooking. È stato inoltre riconfermato che in Italia saranno
basati i centri decisionali europei chiave per le funzioni
strategiche, tra cui risorse umane, marketing, supply chain e
Information Technology. Le attività di Consumer Care, il Centro
europeo per le parti di ricambio e centro di ricondizionamento
degli elettrodomestici usati continueranno a operare
dall’Italia. È stata altresì riconfermata la strategicità della
presenza produttiva nel paese, concentrandosi primariamente
sulla cottura e sulla refrigerazione da incasso. L’azienda ha
ribadito la necessità di continuare nel percorso di
efficientamento delle strutture italiane “al fine di poter
ulteriormente ridurre i costi fissi secondo il piano
presentato”.
Per quel che riguarda i quasi 2mila esuberi, Beko Europe
“conferma disponibilità a valutare ulteriori aspetti del piano,
che potranno essere compiutamente analizzati una volta emersa
chiarezza sulla disponibilità degli strumenti di accompagnamento
per i lavoratori e in base capacità dell’azienda di poter
ridurre il livello dei costi fissi”, si conclude la nota
dell’azienda con la disponibilità a proseguire le interlocuzioni
con Governo, parti sociali e Istituzioni locali, “al fine di
individuare in modo collaborativo soluzioni concrete che rendano
la produzione e le attività che resteranno in Italia ed in
Europa sostenibili nel lungo periodo”.

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