Auto in comodato d’uso: chi paga il bollo?

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Se dai in prestito l’auto a un amico o a un familiare e lo annoti nel libretto di circolazione, chi deve pagare la tassa automobilistica? 

Hai prestato la tua auto a un amico o un familiare con un contratto di comodato d’uso gratuito e ti stai chiedendo chi deve pagare il bollo? In questo articolo, approfondiremo la normativa sulle tasse automobilistiche: vedremo chi è responsabile, nei confronti della Regione, dell’eventuale evasione e cosa succede in caso di veicolo dato in prestito a una terza persona.

Cos’è il comodato d’uso gratuito?

Il comodato d’uso gratuito è un contratto (non necessariamente scritto) con cui una parte (comodante) consegna a un’altra parte (comodatario) un bene mobile o immobile, affinché quest’ultima lo usi gratuitamente per un determinato periodo di tempo, con l’obbligo di restituirlo. Nel linguaggio comune, si parla di prestito di un oggetto.

Nel caso dell’auto, il comodante presta la propria vettura al comodatario, che può utilizzarla senza dover pagare un corrispettivo.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Auto data in prestito: obblighi legali

Se presti la tua auto a un’altra persona (che non sia un familiare convivente) per un periodo superiore a 30 giorni, sei obbligato a comunicare all’Ufficio della Motorizzazione Civile i dati dell’utilizzatore, che verranno annotati sulla carta di circolazione.

La comunicazione può essere fatta:

  • dal proprietario del veicolo, ossia l’intestatario della carta di circolazione;
  • direttamente dall’utilizzatore, ossia da colui che usa l’auto, munito di delega del proprietario.

La comunicazione va effettuata entro 30 giorni dalla data in cui il familiare non convivente inizia a usare il veicolo per un periodo continuativo superiore a 30 giorni.

Come si fa l’annotazione sulla carta di circolazione?

Per annotare il nome dell’utilizzatore sulla carta di circolazione, è necessario presentare all’Ufficio della Motorizzazione Civile i seguenti documenti:

  • documento di identità e codice fiscale del proprietario del mezzo e dell’utilizzatore;
  • carta di circolazione del veicolo;
  • modulo di richiesta di aggiornamento della carta di circolazione, disponibile presso gli uffici della Motorizzazione Civile o sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;
  • dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui il proprietario dichiara di aver concesso in uso la vettura al soggetto non convivente;
  • delega del proprietario all’utilizzatore, se la comunicazione è presentata da quest’ultimo.

Non è necessario esibire il contratto di comodato, poiché quest’ultimo non deve essere per forza scritto. Si può infatti prestare un’auto anche verbalmente.

La comunicazione va presentata presso un qualsiasi Ufficio della Motorizzazione Civile. È possibile prenotare un appuntamento online sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti o tramite il call center.

Cosa succede se non si fa l’annotazione?

Il mancato aggiornamento della carta di circolazione comporta una sanzione amministrativa a carico del proprietario del veicolo da 282 a 1.142 euro, salvo che egli non dimostri di non poter indicare l’effettivo conducente dell’auto.

L’obbligo di annotazione non sussiste nei seguenti casi:

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  • familiari conviventi con il proprietario;
  • veicoli aziendali: se il mezzo è intestato a un’azienda e viene usato da un dipendente o collaboratore, non è necessario aggiornare la carta di circolazione;
  • vetture date in leasing o noleggio a lungo termine: in questi casi, l’utilizzatore è già registrato al PRA.

Chi paga il bollo auto in caso di comodato d’uso gratuito?

Come stabilito dall’articolo 5 del D.L.953/1982, convertito nella Legge 53/1983, il pagamento del bollo auto è a carico del proprietario della vettura, anche se questa è concessa in comodato d’uso gratuito a terzi.

La tassa automobilistica è legata alla proprietà del veicolo, non al suo utilizzo. Il proprietario, essendo l’intestatario del mezzo al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), è il soggetto responsabile del pagamento del bollo.

Il comodatario può contribuire al pagamento del bollo?

Anche se il comodato d’uso è gratuito, nulla vieta al proprietario e al comodatario di accordarsi affinché quest’ultimo contribuisca al pagamento del bollo auto, ad esempio in proporzione al periodo di utilizzo del veicolo.

Chi, oltre al proprietario, è tenuto al pagamento del bollo auto?

Oltre al proprietario, sono tenuti al pagamento del bollo auto anche:

  • locatari nei casi di leasing;
  • utilizzatori nei casi di locazione a lungo termine senza conducente;
  • usufruttuari, coloro cioè che hanno il diritto di utilizzare e godere dei frutti di un bene di proprietà altrui;
  • acquirenti con patto di riservato dominio: coloro che acquistano un mezzo con la clausola che la proprietà passa solo dopo il pagamento dell’intero prezzo.

Cosa succede se il bollo auto non viene pagato?

Il mancato pagamento del bollo auto comporta l’applicazione di sanzioni amministrative e interessi. In caso di mancato pagamento prolungato, si può arrivare alla notifica della cartella esattoriale e, successivamente, al fermo amministrativo del veicolo dopo la notifica di un preavviso di 30 giorni.



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