Chi sono Francesco Lo Voi e Luigi Li Gotti

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Francesco Lo Voi, magistrato antimafia palermitano, classe 1957. Luigi Li Gotti è un avvocato, di Crotone, ex segretario di federazione dell’MSI e senatore per l’Italia dei Valori.  Chi sono gli uomini che accusano la Premier Meloni di non aver rispettato la legge nel caso Almasri

“Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia”.

Con queste parole, in un video sui social, la Premier Giorgia Meloni ha annunciato di aver ricevuto un’informazione di garanzia per “i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri”.

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AVVISO DI GARANZIA ANCHE A NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO

Insieme a lei, e per la stessa vicenda, sono stati raggiunti da un avviso di garanzia il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il ministro della giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario Alfredo Mantovano.

IL VIDEO DELLA PREMIER: LA DENUNCIA PRESENTATA DALL’AVVOCATO LUIGI LI GOTTI

La Premier, nel suo video, afferma che l’avviso le sarebbe stato mandato “al seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Ligotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”.

L’AVVOCATO LUIGI LI GOTTI: PRIMA MSI E POI ITALIA DEI VALORI

Il nome dell’avvocato Luigi Li Gotti ricorre in alcune tristi pagine della storia del nostro paese. Da legale ha rappresentato i familiari del maresciallo Oreste Leonardi nel processo Aldo Moro, la famiglia del commissario Luigi Calabresi, ha difeso i responsabili per i fatti della Caserma Diaz nel G8 di Genova del 2001, ha partecipato ai processi di strage di Capaci, via D’Amelio e degli Uffizi oltre ad essere stato l’avvocato di parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana. L’avvocato Li Gotti ha difeso numerosi pentiti di mafia come Tommaso Buscetta, Totuccio Contorno, Giovanni Brusca, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo.

Ha alle spalle una solida carriera politica. Inizia a fare politica a Crotone, nella sua città natale, per l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, formazione della quale è diventato segretario di federazione e per la quale è stato consigliere comunale dal 1972 al 1977. Nel 1998 ha abbandonato Alleanza Nazionale per passare nell’Italia dei Valori, assumendo l’incarico di Responsabile del Dipartimento Giustizia. Un’esperienza che gli fa guadagnare l’expertise per ricoprire l’incarico di sottosegretario alla Giustizia dal 18 maggio del 2006 alla caduta del secondo governo Prodi. Alle elezioni politiche del 2008 è stato eletto Senatore nelle file dell’Italia dei Valori in Emilia-Romagna e tra il 2011 ed il 2012, si è occupato di gioco d’azzardo e di dipendenze connesse.

CHI È IL PROCURATORE DI ROMA FRANCESCO LO VOI

Procuratore della repubblica di Roma dal 17 gennaio 2022 ma magistrato dal 1981, Francesco Lo Voi, palermitano, classe 1957, è il magistrato che ha firmato l’avviso di garanzia per la Premier Meloni.

Alla Procura di Roma, l’ufficio inquirente più delicato del Paese, ha sostituito Giuseppe Pignatone, magistrato, suo “maestro”, poi andato alla guida del Tribunale di prima istanza della Città del Vaticano fino al 31 dicembre 2024.

MAGISTRATO ANTIMAFIA E COLLABORATORE DI FALCONE E BORSELLINO

La sua carriera inizia nel 1981, come pretore a Sanluri in provincia di Cagliari. Nel 1984 viene trasferito a fare il giudice a Caltanissetta e poi diventa pretore a Palermo. Nel 1990 diventa sostituto procuratore del capoluogo siciliano e dal 1997 sostituto procuratore generale presso la corte d’appello. In quell’anno si occupa del processo contro gli esecutori e i mandanti dell’omicidio di Padre Giuseppe Puglisi, parroco antimafia ucciso nel settembre del 1993 da Cosa nostra.

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Nel corso della sua carriera ha collaborato con la Dda (Direzione distrettuale antimafia) facendone parte fin dalla sua costituzione. Magistrato che, sinora, ha goduto di stima bipartisan può appendersi al petto la medaglia di collaboratore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ha servito come procuratore anche durante la stagione di Gian Carlo Caselli, negli anni Novanta, occupandosi di mafia militare, contribuendo all’arresto e alla condanna all’ergastolo di centinaia di boss, da Totò Riina a Leoluca Bagarella. Si è occupato, in prima persona, del processo a carico dei fratelli Salvo e  sulla strage di Capaci.

LO VOI: GLI INCARICHI DI PRESTIGIO E IL CONSENSO BIPARTISAN

Forte di un consenso bipartisan, nel corso della sua carriera ha svolto numerosi incarichi di prestigio: dal 2002 al 2006 è stato consigliere del Csm, dal 2007 è diventato sostituto procuratore generale in cassazione, ruolo ricoperto fino a gennaio del 2010. In quell’anno l’allora ministro della giustizia Angelino Alfano lo nomina in rappresentanza dell’Italia a Eurojust. Qui si occupa di traffico internazionale di stupefacenti, traffici di esseri umani, reti di pedo-pornografia e grandi casi di criminalità organizzata, che hanno coinvolto cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta, frodi fiscali, corruzione internazionale, pirateria informatica.

Nel 2014 torna in Sicilia, alla guida della Procura di Palermo, battendo la concorrenza dell’allora procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e l’allora procuratore di Messina, Guido Lo Forte, colleghi che presentarono poi ricorso al Tar.  Lo Voi, in quell’occasione, era riuscito a raccogliere un consenso bipartisan, ottenendo i voti della corrente di Magistratura Indipendente (anche della laica Maria Elisabetta Alberti Casellati, ex Presidente del Senato di Forza Italia), ma anche le preferenze dei consiglieri del centrodestra e dei laici del Pd.

IL PROCESSO OPEN ARMS A CARICO DI MATTEO SALVINI

Prima del trasferimento capitolino il procuratore Lo Voi si era occupato di rappresentare l’accusa nel processo a carico dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per la vicenda Open Arms.  I fatti riguardavano lo stop allo sbarco in Italia di 147 migranti salvati nel Mar Mediterraneo dalla nave dell’organizzazione non governativa spagnola Open Arms.Alt imposto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Il procuratore Lo Voi che, in Aula a Palermo ha sostenuto l’accusa nel processo Open Arms, è stato promosso procuratore capo di Roma ma sicuramente non c’è nessun nesso – ha detto, con un filo di ironia, il ministro dei trasporti Matteo Salvini -. È un percorso professionale meritato e chi dice il contrario mente sapendo di mentire”.

IL PROCURATORE FRANCESCO LO VOI E LA VICENDA CAPUTI

La vicenda si intreccia con l’indagine a cura dei giornalisti del quotidiano Stefano Iannaccone e Nello Trocchia per “Domani”. È Lo Voi, infatti, a indagare sul presunto caso di spionaggio ai danni di Gaetano Caputi. Ed è sempre Lo Voi a chiedere conto a Valensise degli accessi alla piattaforma Punto Fisco sul conto di Caputi. «Atti caratterizzati da elevata sensibilità». E questa è la risposta che il capo della Procura di Roma riceve dopo aver chiesto «le ragioni dalle quali evincere la legittimità degli accertamenti» compiuti sul capo di gabinetto di Giorgia Meloni, Gaetano Caputi.

Leggi anche: Caso Caputi: chi sono i protagonisti della spy story che preoccupa Palazzo Chigi



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