orde di turisti a Roccaraso

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Nella località sciistica abruzzese si è scatenato il caos dopo che più di 10.000 turisti hanno invaso il paesino durante il weekend, lasciando dietro di sé caos e tante perplessità. È questa l’altra faccia della medaglia del turismo: un overtourism incontrollato e devastatore.

Cos’è successo a Roccaraso

Nello scorso weekend, Roccaraso, un paesino di circa 1.500 persone situato a 1.236 metri d’altezza, è stata letteralmente presa d’assalto da orde di turisti provenienti da Napoli e dintorni. La località, che si trova nel Parco Nazionale d’Abruzzo, ha vissuto un fine settimana nel caos più totale. Ad aggiungersi alla valanga di turisti già registrati per questi weekend invernali, sono arrivati circa 250 autobus con a bordo 10-12 mila persone.

La situazione è presto sfociata in un’emergenza che ha costretto il sindaco e la provincia ad intervenire: “In circa ventimila a sciare sulle piste, altri 15mila in paese a passeggiare: questi sono numeri che registriamo, normalmente, ogni weekend di gennaio e febbraio e poi abbiamo centinaia di pullman non autorizzati che arrivano. Domenica, soprattutto dalla Campania, sono giunti 260 autobus che hanno portato altre 10-12mila persone: un vero e proprio assalto e la situazione è divenuta ingestibile, ha affermato il sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato. Per fronteggiare il problema è stato richiesto uno spiegamento delle forze dell’ordine.

Tutti a Roccaraso: le cause sono i post sui social e le gitarelle low-cost

A Roccaraso si trova il più grande comprensorio sciistico di tutta l’Italia centrale, con 130 km di piste. I motivi di questa concentrazione di turisti non sono però esclusivamente legati ai vantaggi offerti dai suoi impianti. Pare che molte agenzie campane pubblicizzino viaggetti “mordi e fuggi” a Roccaraso, aiutati dai post di influencer di vario genere.

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Post che evidentemente funzionano, anche troppo. I numeri di turisti che assaltano la località in questo periodo sono infatti da tempo ingestibili, tanto che il sindaco aveva firmato un’ordinanza apposita per vietare ai pullman non autorizzati di entrare in paese. Per ovviare al problema, le varie agenzie hanno spostato il luogo d’arrivo dal centro di Roccaraso alla statale 17, dove anche domenica il traffico è rimasto bloccato per ore. Nei video dei vari influencer che sui social sponsorizzano le gite, vengono addirittura mostrate le festicciole che nascono durante il tragitto per arrivare a piedi fino al comune.

“E’ una problematica seria che va gestita in maniera straordinaria. Occorre limitare l’arrivo e il transito di questi pullman, altrimenti potrebbero verificarsi problemi di ordine pubblico e igienico-sanitari. E’ da tempo che chiedo interventi straordinari e ora mi auguro che si arrivi a una qualche decisione”, è ciò che ha riferito il sindaco.

Il dramma dell’overtourism

Il termine overtourism si utilizza quando in una determinata località il numero di turisti, visitatori e villeggianti diventa sproporzionato rispetto alla capacità di quella specifica meta di gestire in maniera sostenibile la massa di turisti. Si tratta di una vera e propria invasione di persone, tutte concentrate in uno stesso luogo: si pensi all’ammasso di gente che colonizza Venezia sotto il Carnevale, alle migliaia di anime traghettate ogni giorno d’estate a Cala Mariolu, alle piste da sci stracolme di gente durante l’inverno. L’overtourism, oltre a comportare un gran caos a livello logistico, di strutture e di trasporti, ha conseguenze negative sia sull’ambiente, sia sulla qualità di vita di coloro che vivono e lavorano su quel determinato territorio.

È questa l’altra faccia della medaglia di quel turismo che dà da mangiare all’8% dei lavoratori in Italia.

Poiché quasi un lavoratore su dieci vive grazie a questo, il tema è estremamente delicato. Pur essendo il settore terziario uno dei settori trainanti dell’economia italiana, negli ultimi anni questo sta diventando in moltissime località ingestibile: spiagge assaltate d’estate, piste strapiene in inverno, città d’arte gremite di gente, e la soluzione al problema sembra lontana anni luce. Stando alla graduatoria stilata da Eurispes sulle città che più soffrono il problema dell’overtourism, Venezia e Roma sarebbero tra le prime quindici a livello globale (Venezia al secondo posto, Roma al tredicesimo). È ormai urgente e necessario che il tema venga discusso a tavolino, prima che arrivi un’altra estate e con essa lo stesso incubo.

 

Alessia Cancian



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