Banca d’Italia: quali sono le funzioni?

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Tra le massime autorità in ambito economico del nostro Paese c’è di sicuro la Banca d’Italia (o Bankitalia), istituzione facente parte del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC).

In questo breve approfondimento scopriremo la storia di questa entità e le sue principali funzioni che, lo anticipiamo, sono piuttosto importanti.

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Che cos’è la Banca d’Italia

La Banca d’Italia è la banca centrale del nostro Paese, istituita nel 1893 e con sede principale a Roma. Dal 1998, Bankitalia è parte del Sistema Europeo delle Banche Centrali menzionato in precedenza; tra i principali compiti del Sistema menzioniamo il mantenimento della stabilità dei prezzi.

Da novembre 2023, la carica di governatore della Banca d’Italia è ricoperta da Fabio Panetta, economista e banchiere noto per essere uno dei più grandi detrattori di bitcoin e delle criptovalute in generale nel nostro Stato.

L’organizzazione di questa istituzione è piuttosto complessa.

A Roma troviamo l’Amministrazione centrale, a cui si affianca l’Unita di Informazione Finanziaria (UIF), specializzata nella lotta al riciclaggio di denaro anche in chiave terrorismo.

Disseminate per il Paese ci sono poi 38 filiali, di cui 20 nei capoluoghi di regione. In aggiunta, da menzionare le tre sedi all’estero: una a Londra, una a New York e una a Tokyo. In passato erano di più, ma in seguito a dei ridimensionamenti alcune sedi sono state chiuse.

L’intera struttura conta circa 6.800 impiegati e impiegate specializzate in varie discipline.

Breve storia della Banca d’Italia

Come ben sappiamo, l’Italia è un Paese di recente formazione se confrontato ad altri. A metà dell’Ottocento, vi era quindi molta frammentazione anche a livello istituzionale, con svariate banche centrali o entità simili che si occupavano delle faccende dei vari regni che contraddistinguevano il territorio.

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Se la Lira arrivò pressoché subito dopo l’unificazione (di preciso l’anno seguente, nel 1862), la situazione era ancora parecchio problematica. Priva di un’autorità centrale in campo economico e monetario, l’Italia affidò la stampa e la distribuzione a delle entità diverse, in base al territorio da servire (Nord, Centro e Sud).

Chiaramente, un assetto di questo tipo non poteva essere sostenibile, in quanto finiva con il penalizzare la crescita del Paese, già decisamente arretrato rispetto a Regno Unito e Francia. Si creò competizione tra le banche autorizzate a emettere la Lira, innalzando le tensioni interne.

Nel 1893 arrivò la svolta con la creazione della Banca d’Italia. Tuttavia, nei primi anni essa dové convivere con il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia in un compromesso necessario a mettere d’accordo le parti politiche coinvolte nel processo decisionale.

Diciamo che la Prima Guerra Mondiale aiutò questa istituzione a ritagliarsi un ruolo di maggiore protagonista, dovendo pianificare con il governo e la politica i piani necessari a sostenere l’impegno bellico. Quindi, i poteri della Banca d’Italia aumentarono notevolmente.

Avvicinandoci ai tempi più contemporanei, la nostra banca centrale affrontò gli anni della Grande Depressione, che in parte si accavallarono a quelli del fascismo. Uniamo poi la Seconda Guerra Mondiale, la ricostruzione, i difficili anni Settanta e, infine, l’avvicinamento alla moneta unica. La Banca d’Italia ha vissuto periodi di ridimensionamento ed espansione dei poteri, oltreché di riassetto.

Oggi essa conserva un ruolo di primo piano nel nostro Paese, dovendo assolvere a diverse funzioni. Di quali si tratta? Scopriamolo.

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Compiti principali di Bankitalia

Le funzioni di Bankitalia sono attribuite dalla legge italiana ed europea, essendo parte dell’Eurosistema (composto dalla BCE e dalle banche centrali dei vari Stati che hanno adottato l’euro).

La Banca d’Italia deve innanzitutto seguire il mantenimento della stabilità dei prezzi, secondo quando previsto dal TFUE dell’Unione Europea, nonché dalla Costituzione Italiana. Può quindi intervenire sul mercato dei cambi e partecipa al processo decisionale del Consiglio Direttivo BCE.

Un altro importante ruolo è quello di vigilanza sulle banche e sulle società di intermediazione mobiliare presenti sul territorio, sempre a tutela degli interessi del Paese e dei cittadini. In questo campo si muove assieme alla CONSOB.

Nel complesso, la Banca d’Italia supervisiona i mercati monetari e finanziari, concentrandosi sui fondi interbancari e sui Titoli di Stato.

Vi è inoltre un’intensa partecipazione alle attività di organi internazionali quali la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.

Come già scritto, Bankitalia si occupa anche di antiriclaggio mediante l’Unita di Informazione Finanziaria, fondamentale per assicurare che i capitali in movimento non provengano da organizzazioni criminali anche di stampo terroristico.

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Un’ulteriore funzione è quella di regolamentazione sul funzionamento dei sistemi di pagamento, unito al regolamento delle transazioni dei titoli.

Per fare tutto ciò, Bankitalia gode di una certa indipendenza dall’esterno, come previsto dalle norme europee e nazionali. In ogni caso, l’operato viene riportato al governo e al parlamento.

Chi avesse molta curiosità e volesse approfondire, ecco un pdf ufficiale sulle funzioni della Banca d’Italia.



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