Credito Zes Unica 2025 – a cura dello Studio Viglione Libretti & Partners

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CREDITO ZES UNICA 2025

La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità per le imprese che operano nel Mezzogiorno. Tra queste spicca l’estensione del credito d’imposta ZES Unica agli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre, con una dotazione complessiva di 2,2 miliardi di euro. Questo incentivo è rivolto alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive collocate nelle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno. Le regioni interessate includono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo, come stabilito dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. L’obiettivo di tale incentivo è favorire la crescita economica nelle aree assistite, in conformità con le regole europee sugli aiuti di Stato.

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Beneficiari

Tutte le imprese (comprese le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura e nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura). Sono esclusi i soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo. Le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nelle aree d’impianto ubicate nelle zone assistite nelle quali è stato realizzato l’investimento oggetto di agevolazione per almeno 5 anni dopo il completamento dell’investimento medesimo.

Interventi ammessi

Per ottenere il credito d’imposta gli investimenti devono:

  • riguardare beni strumentali nuovi;
  • avere un costo complessivo di almeno 200.000 euro;
  • non superare il tetto massimo di 100 milioni di euro per progetto di investimento. Gli investimenti devono essere effettuati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre.

Spese ammissibili

Acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZES Unica, nonché l’acquisto di terreni e l’acquisizione, la realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva. Gli investimenti in beni immobili strumentali sono agevolabili anche se riguardanti beni già utilizzati dal dante causa o da altri soggetti per lo svolgimento di un’attività economica.

Modalità di utilizzo del credito

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione (art. 17 del D.Lgs. 241/1997) ed è concesso nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dal Regolamento GBER (UE n. 651/2014). Può inoltre essere cumulato con aiuti de minimis e altri incentivi, purché non superi le soglie di intensità previste dalle normative europee.

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Obblighi documentali e scadenze

Per accedere al beneficio le imprese devono:

  • presentare una comunicazione iniziale all’Agenzia delle Entrate, indicando le spese sostenute dal 16 novembre 2024 al 15 novembre 2025. Questa comunicazione dovrà essere inviata tra il 31 marzo e il 30 maggio;
  • inviare una comunicazione integrativa (tra il 18 novembre e il 2 dicembre) per attestare l’effettiva realizzazione degli investimenti dichiarati.

I dettagli tecnici saranno chiariti da un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, ma è probabile che si utilizzi il modello approvato nel 2024 e aggiornato successivamente. Le spese sostenute devono essere certificate da un revisore legale il quale attesterà la corrispondenza con la documentazione contabile dell’impresa.

Il credito ZES Unica rappresenta pertanto un’opportunità rilevante per le imprese che intendono investire nel Mezzogiorno. Tuttavia, è fondamentale rispettare le scadenze e i requisiti documentali per evitare di perdere il beneficio. Restiamo in attesa di ulteriori chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma per ora il quadro normativo è chiaro: programmare per tempo è essenziale.



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