Stretti allo Sport Ligure per la Giornata Mondiale dell’Abbraccio 2025

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Nello Sport alcune azioni restano immortalate a imperitura memoria come geniali aforismi, come potrebbero “The Shot”, il tiro di Michael Jordan ai Playoff del 1989, o il Pugno Fantasma di Muhammad Ali contro Sonny Liston nel 1965; ma il suo linguaggio autentico è fatto soprattutto di milioni di momenti più intimi, estemporanei, semplici.
Il linguaggio dello Sport è un frasario di abbracci. In essi c’è tutto ciò che lo Sport significa: si abbracciano i compagni dopo un punto messo a segno, gli avversari prima e dopo la partita, l’allenatore per dirgli: “C’è l’abbiamo fatta!”, o magari è lui a farlo, a significare: “Va bene così, anche se non ce l’abbiamo fatta, non potevamo fare di più”. Si abbraccia spesso chi ama lo Sport davanti alla TV dopo un risultato storico, forse addirittura epico, subito dopo che è stato conseguito, mentre i suoi beniamini a loro volta si stanno abbracciando, con qualcuno, o subito prima di farlo. O, ancora più spesso, l’abbraccio è legato a un momento sportivo non così importante agli occhi della Grande Storia, un generico gol della squadra del cuore, o magari della propria, di quella i cui colori si difendono sul campo di calcetto, ma scorrendo tutti questi momenti, grandi perché di Sport, e talvolta di grande Sport, tramite quel linguaggio universale delle braccia che vanno ad accogliere e stringere una persona con affetto, si legano gli uni agli altri come in un grande, unico…abbraccio collettivo, che riunisce popoli, generazioni, valori.

Vogliamo perciò commemorare adeguatamente la Giornata Mondiale dell’Abbraccio 2025 con alcune tessere di questo mosaico maestoso e democratico, nell’anno della Liguria Regione Europea dello Sport, con alcuni abbracci che includono alla perfezione i successi degli ultimi conseguiti dagli atleti che rappresentano la terra che da sempre abbracciando il mare vuole stringere a sé le meraviglie del mondo.

Un intero album di abbracci andrebbe dedicato all’Oro Olimpico di Alice D’Amato alla Trave, quando scende subito dopo aver completato l’esercizio, conscia di aver realizzato qualcosa di clamoroso, va subito ad abbracciare Marco Campodonico, preparatore azzurro che ha contribuito significativamente al suo sviluppo; quindi l’allenatrice della Nazionale, Monica Bergamelli, ex ginnasta italiana che ha avuto un ruolo fondamentale nella sua preparazione, e mentre resta a lei ancora stretta ai fianchi, va a ricevere tutto l’affetto della compagna Manila Esposito, che chiuderà col bronzo.  C’è quindi il momento della proclamazione del risultato, quel 14.366 che le vale di sicuro almeno una medaglia individuale, un altro tourbillon, in cui stavolta prima abbraccia Monica Bergamelli, poi Manila, ma prima di tutti, dietro di lei, con la gioia che gli implode dentro ed esplode dagli occhi dietro le lenti e in un sorriso lieve come un cielo terso, Enrico Casella, il Direttore Tecnico Nazionale, l’artefice dello sviluppo e del successo della Ginnastica artistica femminile italiana negli ultimi decenni, con la consueta semplicità le pone una mano sulla spalla, la forma più leggera di abbraccio, un gesto leggero in cui carica tutta la sua emozione. Ora però c’è da attendere la leggenda, la fortissima avversaria Simone Biles, che scivola, e la brasiliana, Rebeca Andrade. Completa l’esercizio, si attende l’annuncio finale ed è…Oro! Ora Alice è sopraffatta dalla emozione, si alza ma subito le gambe le cedono come le lacrime dagli occhi, trattenute a fatica dalle mani sul volto, e a raccoglierla c’è stavolta per prima come la sua atleta Monica Bergamelli, in un abbraccio che accoglie in sé anche quello di milioni d’italiani. La prima delle avversarie a venirle incontro? Simona Biles, con un sorriso felicissimo, a ricordare che nello Sport ci può e dev’essere felicità per gli avversari, perché sai quanto hanno dato a loro volta per raggiungere quel risultato e quanto se lo meritavano.

 

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Un’ondata di emozioni che è un maremoto, ma monta, prosegue, e si arriva sino all’abbraccio, virtuale ed eppure molto concreto, di Genova ad Alice e in egual misura alla gemella Asia, che proprio dalla Superba l’ha seguita in TV, impossibilitata a partecipare alla spedizione di Parigi, e di cui si ricordano davvero tanti abbracci, metaforici e non, l’una all’altra, dopo le tantissime difficoltà superate assieme. Di questi abbracci più astratti, di questi momenti di raccoglimento, val la pena rievocare la festa dell’Andrea Doria a Valletta Cambiaso, con noi di Stelle nello Sport, e quella che è stata organizzato al Porto Antico, con davvero tutta la città a richiamarle a sé, con la loro mamma, Elena Campanella.

La sera delle Stelle: l’abbraccio della Liguria sportiva ad Asia e Alice d’Amato

Ci sono poi dei veri e propri rituali sportivi legati all’abbraccio: il podio! Quando i primi tre vengono sistematicamente avvinti l’uno all’altro…per il 2024 ce ne è uno Mondiale particolarmente caro, il Juniores di Ciclismo in Linea di Lorenzo Finn conquistato a Settembre a Zurigo in una sfida serratissima, sotto la pioggia incessante, superando il danese Albert Withen Philipsen, Campione del mondo in carica sia su strada che su MTB in una a fuga a due che ha costretto lo scandinavo a cercare il tutto per tutto in discesa…e purtroppo cadendo. Così sul podio con lui ci sono saliti il britannico Grindley e il neerlandese Remijn. Stanchissimi, felicissimi, anche se a stento gli resta la forza per sorridere.

Tratta dalla pagina Instagram di Lorenzo Finn

Ci sono poi le vittorie di squadra, persino negli sport individuali, in cui è sempre importante il contributo di tutti a prescindere dal risultato, non solo i compagni -e Alice lo ha “insegnato” bene considerando i suoi abbracci allo staff- e se è un pochettino più difficile abbracciare una medaglia come quella vinta da Lorenzo Musetti alle Olimpiadi, con l’Insalatiera della Davis che ha vinto sia nel 2023, con l’altro ligure Matteo Arnaldi, che nel 2024, assieme anche a Matteo Arnaldi, si può fare benissimo assieme ai compagni. Insomma, lo Sport insegna ad accettare le sconfitte, ma anche ad abbracciare i successi tutti assieme.

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Non sono Liguri, non è il 2024 e forse non è nemmeno un abbraccio: ma ne richiama l’idea e ci siamo legatissimi e andava menzionato, l’abbraccio tra i membri delle Federazioni di Canottaggio di Russia e Ucraina stretti nel corso di una rassegna a guardare lo stesso video, un simbolo evidente di quanto può fare lo Sport per la Pace. Qualcosa di cui purtroppo c’é ancora bisogno.

Parlando di Abbraccio, 2024, solidarietà e spirito di collaborazione, impossibile non menzionare Il CeisCentro di Solidarietà di Genova, che ha festeggiato il mezzo secolo di vita dedicando il numero di Aprile del suo storico trimestrale “L’Abbraccio” (!) al tema dello Sport.

Ecco “L’Abbraccio” del Ceis dedicato allo Sport

È con l’idea di abbraccio, così frequente nella Pallavolo, dopo ogni punto segnato, che abbiamo voluto narrare della conquista dell’Oro femminile ancora a Parigi 2024, traendo da uno spunto di Michele Corti riflettendo su quanto ha fatto il padre per il movimento per tutta la sua vita, con il fiore all’occhiello della partecipazione da dirigente a Los Angeles 1984, sino alla Ligure Ilaria Spirito: “Un dipinto. Un’opera d’arte. C’è qualcuno lassù che sta esultando quanto noi. Più di noi.  40 anni fa, proprio l’11 agosto, l’Italia vinceva la prima storica medaglia olimpica a Los Angeles. Oggi il cerchio si chiude. Emozionante”.

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Del resto, nello Sport alcune azioni restano immortalate a imperitura memoria: come in un grande, unico…abbraccio collettivo, che riunisce popoli, generazioni, valori.

Federico Burlando

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