Revisione e bollo, il nuovo Codice della Strada cambia tutto: nuove regole e aumento dei costi

L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada porta in dote novità anche per quanto riguarda il bollo e la revisione auto: vediamo cosa cambia e quali sono i nuovi costi.

Il Codice della Strada nuovo voluto dal ministro Salvini è diventato effettivo alla fine dello scorso anno, poco prima delle festività natalizie. In quei giorni ci si è concentrati sulle novità riguardanti le sanzioni e le conseguenze derivanti da una guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti, anche perché sono stati proprio questi gli aspetti su cui ha puntato primariamente il ministro in fase di presentazione delle nuove norme.

Lo scopo di queste norme più punitive per chi dovesse infrangere le regole è chiaramente quello di prevenire incidenti stradali gravi e letali facendo presa esclusivamente sul timore di dover pagare multe salate e perdere la patente (o peggio sulle conseguenze penali in caso di infrazione più grave). Ancora oggi si discute sulle implicazioni legislative, sulla possibile coerenza con le leggi costituzionali e sull’equità di alcune sanzioni per alcuni troppo onerose.

Chiaramente sarebbe d’uopo aggiungere anche un programma di educazione stradale e civico più incisivo sin dal periodo scolastico – cosa che è prevista – così da bloccare in partenza comportamenti potenzialmente lesivi alla guida. Ma il nuovo Codice della Strada non introduce solo nuove sanzioni e limiti più rigidi, cambia significativamente anche altri aspetti come ad esempio la procedura ed il costo della revisione e introduce novità sul bollo annuale.

Nuovo Codice della Strada: le novità sulla revisione auto

Al fine di garantire maggiore sicurezza stradale e minore impatto sull’ambiente, la revisione delle auto è fondamentale. Il nuovo Codice della Strada in tal senso rappresenta un’evoluzione del precedente, ponendo maggiore attenzione sul rispetto di questo controllo e sull’efficacia dello stesso. Per quanto riguarda le tempistiche non ci sono variazioni: la prima revisione va effettuata 4 anni dopo l’immatricolazione dell’auto e successivamente ogni 2 anni.

Esattamente come in passato l’obbligo biennale scende ad un solo anno per i mezzi pesanti come autobus, camion e furgoni e per quelli utilizzati per il trasporto passeggeri come i taxi. La frequenza maggiore dei controlli per questi mezzi si lega allo scopo principe di questo obbligo, assicurare maggiore sicurezza stradale dato che i mezzi pesanti sono maggiormente pericolosi e soggetti ad un’usura maggiore.

Le novità riguardano la procedura di controllo che adesso verrà svolta attraverso delle procedure che garantiscano il rilevamento di malfunzionamenti e problematiche. Tra le principali innovazioni c’è l’obbligo di utilizzo della porta OBD per il monitoraggio dei parametri del veicolo tramite sistema elettronico.

L’utilizzo dell’interfaccia OBD permetterà di scovare potenziali malfunzionamenti delle componenti elettroniche che non sono visibili ad occhio nudo, ma anche di scovare tentativi di manomissione (ad esempio il cambio del chilometraggio). L’altra novità, sicuramente meno gradita dai possessori di auto, riguarda l’aumento del prezzo della revisione: adesso farla presso un’officina autorizzata costerà 89 euro.

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Cosa cambia per il bollo auto con il nuovo Codice della Strada

I proclami in fase di preparazione e votazione del Codice della Strada avevano fatto sperare che potesse esserci un annullamento dell’obbligo di pagare la tassa annualmente, tuttavia in realtà non è accaduto nulla di tutto ciò ed anzi per quanto riguarda il bollo non ci sono novità sostanziali da segnalare ad eccezione di nuove modalità di pagamento (adesso reso più facile attraverso la piattaforma PagoPa) e la modifica di alcune esenzioni regionali.

Il bollo auto dunque rimane una tassa di possesso che ogni proprietario di auto dovrà pagare anche se l’automobile rimane ferma in garage. Non cambiano nemmeno le modalità di calcolo della cifra che va pagata, visto che questa rimane legata ai kW e che superati i 185 kWh si pagherà anche il Superbollo, che consiste in 20 euro in più per ogni kW eccedente i 185.

Ad incidere sul costo del bollo sarà ovviamente anche la classe ambientale, chi possiede ancora auto Euro 0 o 1 pagherà di più rispetto a chi possiede auto più recenti, a partire dalla classificazione Euro 5 in avanti. Per pagarlo, oltre alla Piattaforma PagoPa, si può utilizzare quella messa a disposizione dall’ACI oppure recarsi alla Posta o da un tabaccaio.

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In caso di mancato pagamento la sanzione e gli interessi aumentano con il passare del tempo. Un ritardo di 3 anni nel pagamento del bollo può comportare anche la radiazione del veicolo dal PRA, inoltre successivamente verrà notificato dall’Agenzia delle Entrate sotto forma di cartella esattoriale, gravato da interessi e mora.