Nel 2025 le pensioni minime salgono solo di 1 euro e 90 centesimi. L’importo del nuovo trattamento minimo di riferimento è 603,40 euro
Arriva anche la conferma da parte dell’INPS: nel 2025 l’aumento delle pensioni minime c’è ma è di appena 1,90 euro.
Nella canonica circolare di inizio anno l’Istituto fa il punto sulle operazioni di rivalutazione degli assegni, soffermandosi in particolare sulle minime.
Quest’anno la rivalutazione straordinaria viene mantenuta ma in versione ridotta, scenderà ancora dal prossimo anno.
Nelle tabelle con gli importi fornite dall’INPS c’è anche il nuovo valore del trattamento minimo da prendere come riferimento nel 2025.
Pensioni minime: nel 2025 l’aumento è di 1,90 euro
Nel 2025 l’importo delle pensioni e dei trattamenti assistenziali viene rivalutato dello 0,8 per cento per effetto della previsione del Ministero dell’Economia.
Nella circolare n. 23/2025 l’INPS ha fornito tutti i dettagli sulle operazioni effettuate in relazione alla rivalutazione delle pensioni, comprese quelle minime.
Quello delle pensioni minime è stato un tema molto dibattuto durante l’iter della nuova Legge di Bilancio perché nel 2025 l’incremento è decisamente meno corposo di quanto auspicato.
Pensionati e pensionate quest’anno ricevono infatti solamente 1 euro e 90 centesimi in più al mese rispetto allo scorso anno.
Questo nonostante la Manovra abbia confermato, in aggiunta alla rivalutazione ordinaria annuale, anche quella straordinaria, introdotta nel 2023 per contrastare l’inflazione.
Questa però scende al 2,2 per cento rispetto al 2,7 per cento del 2024 (scenderà ulteriormente all’1,3 per cento dal 2026), garantendo ad ogni modo un aumento, seppure minimo.
Va detto infatti che, in assenza di questa previsione normativa, i pensionati si sarebbero trovati di fronte ad una diminuzione dell’importo minimo nel 2025.
Questo perché nel 2024 le pensioni minime partivano da 598,61 euro e considerando anche l’aumento straordinario del 2,7 per cento l’importo erogato era pari a 614,77 euro.
Nel 2025, tenendo conto del solo adeguamento all’inflazione dello 0,8 per cento (senza ulteriore rivalutazione), il valore dell’assegno passa da 598,61 a 603,40 euro.
Trattamento minimo pensioni lavoratori dipendenti e autonomi | Dal 1° gennaio 2024 | Dal 1° gennaio 2025 |
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Importo mensile | 598,61 euro | 603,40 euro |
Importo annuo | 7.781,93 euro | 7.844,20 euro |
Sommando al nuovo trattamento minimo anche l’aumento straordinario del 2,2 per cento, il valore dell’assegno minimo si attesta a 616,67 euro mensili, un aumento quindi di 1,90 euro al mese.
Incremento massimo mensile (art. 1, comma 310, legge n. 197/2022, come modificato dall’art. 1, comma 177, della legge di Bilancio 2025) |
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Trattamento Minimo | Percentuale | Incremento massimo riconosciuto | Importo massimo riconosciuto |
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603,40 euro | 2,2 per cento | 13,27 euro | 616,67 euro |
Quanto vale il trattamento minimo INPS nel 2025?
Nel 2025, dunque, il valore di riferimento del trattamento minimo INPS è pari a 603,40 euro, mentre il minimo in pagamento è 616,67 euro.
Nel documento di prassi, l’INPS si sofferma su alcuni aspetti relativi all’applicazione dell’incremento straordinario:
- l’aumento viene applicato sul trattamento mensile in pagamento determinato sulla base della normativa vigente prima della data di entrata in vigore della legge n. 197/2022;
- per il pagamento non rilevano i redditi posseduti dal soggetto;
- nel caso di pensione integrata al trattamento minimo, l’incremento è calcolato con riferimento all’importo integrato al trattamento minimo;
- nel caso di pensioni non integrate al trattamento minimo, il cui importo a calcolo sia pari o inferiore al trattamento minimo INPS, l’incremento viene calcolato sull’importo lordo in pagamento;
- per le pensioni in convenzione internazionale, l’incremento è calcolato sull’importo complessivo lordo in pagamento e pertanto sul pro-rata italiano.
Il valore del trattamento minimo INPS individuato di anno in anno ha una grande importanza. L’importo viene preso come base anche per l’individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito nel 2025.
Ricordiamo inoltre che la nuova versione della pensione anticipata con Quota 103 prevede che l’assegno erogato non possa superare un valore lordo mensile superiore a quattro volte il trattamento minimo INPS, quindi 2.413,60 per il 2025.
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