Malta International Airport prepara una mossa audace: riacquisto di azioni per rilanciare la Borsa

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Uno shock per il mercato azionario maltese: Malta International Airport plc (MIA) ha lanciato una proposta destinata a far discutere. A maggio, durante la prossima assemblea generale, proporrà un audace programma di riacquisto di azioni, pronto a ridisegnare le dinamiche della Borsa di Malta. L’operazione, che partirà il 1° giugno, prevede l’acquisto di 1,353 milioni di azioni – pari all’1% del capitale sociale – con un prezzo minimo di 3,00 euro e un massimo di 7,38 euro per azione.

Ma cosa significa tutto questo per gli investitori? In un mercato azionario locale da tempo stagnante, caratterizzato da volumi di scambio ridotti e da un evidente immobilismo nei prezzi delle azioni, la mossa di MIA potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione.

Una risposta alla crisi della Borsa maltese?

Da mesi gli esperti segnalano una scarsa attività sul mercato maltese, aggravata dall’impatto del COVID-19. Molte aziende quotate hanno visto le loro azioni rimanere bloccate, senza che i prezzi riflettessero i miglioramenti finanziari ottenuti. In questo scenario, si è parlato della necessità di incentivi fiscali per rilanciare il mercato, prendendo esempio da Paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Australia.

Microcredito

per le aziende

 

A giugno 2024, la Malta Stock Exchange (MSE) ha organizzato un’importante tavola rotonda per discutere delle sfide del mercato dei capitali. Il problema principale? La mancanza di un’adeguata liquidità e la difficoltà, per gli investitori, di poter vendere i propri titoli in qualsiasi momento.

Durante l’evento, è stato ribadito che una delle strategie più efficaci per ridare slancio al mercato sarebbe quella di introdurre un “acquirente di ultima istanza”
, ovvero programmi di riacquisto azionario attivi e costanti da parte delle aziende.

Riacquisto di azioni: soluzione o rischio?

Proprio pochi giorni dopo la conferma del piano di MIA, la MSE ha organizzato un altro evento dedicato interamente ai riacquisti azionari e al ruolo dei market maker. Tra gli interventi chiave, Nicola Buhagiar, di Camilleri Preziosi Advocates, ha spiegato come questi programmi possano avere un impatto positivo sulla liquidità, specialmente in mercati con volumi di scambio ridotti come quello maltese. Tuttavia, ha anche avvertito che, nel lungo termine, un riacquisto massiccio e ripetuto potrebbe ridurre il numero di azioni disponibili al pubblico, creando nuove difficoltà per gli investitori.

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Buhagiar ha inoltre precisato che i buyback da soli non risolveranno i problemi di liquidità della Borsa maltese. Per questo, ha fatto riferimento al programma per i liquidity provider lanciato dalla MSE, un meccanismo ampiamente diffuso nei mercati europei, che permette di ridurre il gap tra prezzo di acquisto e di vendita, migliorando l’efficienza del mercato e abbattendo i costi di transazione per gli investitori.

Un’alternativa: il modello dell’“issuer market making”

Nick Curmi, di Ganado Advocates, ha invece presentato un’altra prospettiva: invece di annullare le azioni riacquistate – come intende fare MIA e come avviene comunemente in Europa e negli Stati Uniti – le aziende potrebbero conservarle in tesoreria per rimetterle in circolazione in un secondo momento tramite un broker designato. Questo modello, noto come “liquidity contract”
, è già una pratica consolidata in diverse borse europee e potrebbe essere un’arma vincente per garantire una maggiore stabilità al mercato.

Le mosse della Malta Stock Exchange

Il presidente della MSE, Joseph Portelli, ha rivelato che sono in corso trattative con le autorità fiscali per introdurre agevolazioni a favore dei market maker e degli issuer market makers. Non solo: ha annunciato che la MSE ha già identificato una società pronta a diventare market maker delle proprie azioni.

Portelli ha inoltre evidenziato un’altra questione critica: le difficoltà riscontrate dagli investitori nelle IPO recenti. Molti di coloro che hanno acquistato azioni in fase di offerta pubblica iniziale faticano a rivenderle. Per risolvere il problema, la MSE sta valutando di obbligare le nuove società quotate a garantire la liquidità delle proprie azioni fin dal primo giorno.

Conto e carta

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Un’altra proposta che sta prendendo piede è la creazione di una lista separata, distinta dal mercato principale, che raggruppi esclusivamente le aziende che adottano meccanismi di liquidità. Questo potrebbe attirare gli investitori istituzionali e quelli con un elevato patrimonio, mentre le società senza tali strumenti rischierebbero di perdere ulteriore appeal.

Una svolta epocale per la Borsa maltese?

Con il programma di riacquisto di MIA ormai alle porte e con Bank of Valletta (BOV) che sta valutando iniziative simili per migliorare la liquidità delle sue azioni, il mercato maltese potrebbe essere all’inizio di una nuova era. Se altre aziende seguiranno l’esempio, la Borsa di Malta potrebbe finalmente risvegliarsi da anni di stagnazione, offrendo agli investitori nuove opportunità e ridando slancio all’intero settore finanziario.

Foto: Times of Malta

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