Le responsabilità dei ricchi e i costi per i poveri: il clima è una questione di giustizia sociale

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


di Bruno Mola

Da qualche anno ci siamo abituati a ricevere richiami che è impossibile ignorare. Poi, dopo il primo sgomento, tutti torniamo alla nostra vita, aspettando il prossimo allarme. Il 2024 è stato l’ennesimo anno più caldo mai registrato. Inoltre, il mondo ha già superato gli 1,5°C di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali, soglia che auspicavamo non superare mai. La situazione in Europa è ancora più interessante. Il nostro continente si sta riscaldando al doppio della velocità rispetto alla media globale, con un bel corredo di ondate di calore, siccità, inondazioni e ghiacciai che scompaiono.

Concentriamo spesso l’attenzione sull’ingiustizia climatica globale, contrapponendo paesi ricchi e poveri. Ma, anche nei paesi a reddito alto, il peso cade in modo sproporzionato sulle popolazioni più vulnerabili, amplificando le disuguaglianze esistenti. Le persone a basso reddito tendono ad abitare in zone soggette a inondazioni, a vivere in abitazioni meno isolate contro il caldo, quartieri più cementificati o altamente inquinati. Le ondate di calore sono particolarmente letali per gli anziani e i disabili, mentre, i lavoratori dei settori agricolo, delle costruzioni e della logistica — perlopiù impieghi a basso reddito — affrontano le condizioni più dure man mano che il clima estremo diventa la norma.

Microcredito

per le aziende

 

Il divario delle responsabilità

Se i costi sono distribuiti in modo ineguale, lo sono ancor di più le responsabilità. Un recente rapporto di Oxfam rivela che il 10% più ricco del pianeta è responsabile del 50% delle emissioni globali, mentre l’1% più ricco ha già emesso, in soli 10 giorni, quanto un individuo della metà più povera della popolazione mondiale emette in tre anni. E mentre i profitti del disastro si concentrano in poche mani — industrie fossili, compagnie aeree, produttori di acciaio, plastica, cemento e automobili — i costi vengono scaricati sulla società in maniera inversamente proporzionale al reddito.

Prendiamo le compagnie aeree: il traffico e le emissioni di questo settore continuano a crescere, aggravando ulteriormente la crisi climatica. Nonostante ciò, i voli low-cost incentivano un modello insostenibile che avvantaggia una minoranza mentre tutti pagano le conseguenze. Lo stesso vale per l’industria automobilistica che, avendo perso il treno dell’innovazione, produce auto sempre più grandi, costose e inefficienti, mentre chiude le fabbriche europee e lascia intere famiglie sul lastrico.

Il costo dell’inazione

Il costo finanziario del cambiamento climatico approfondisce ulteriormente queste disparità. I premi assicurativi nelle aree ad alto rischio stanno aumentando, rendendo la copertura inaccessibile a molti. Quando si verificano disastri, le famiglie più abbienti hanno maggiori probabilità di avere risparmi, assicurazioni o aiuti governativi, mentre le famiglie a basso reddito rischiano di perdere tutto. In Germania, in occasione delle inondazioni del 2021 le comunità con risorse limitate erano le meno preparate e le più colpite. Lo stesso è accaduto in Belgio, e più recentemente in Emilia-Romagna.

Un appello per un’azione giusta

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Affrontare il cambiamento climatico, perciò, non è solo una questione di sopravvivenza, ma una questione di giustizia sociale. I governi devono dare priorità a politiche inclusive che proteggano i più vulnerabili. Gli inquinatori maggiori devono pagare di più: una redistribuzione dei costi è essenziale per riparare i danni causati dai disastri climatici e per accompagnare cittadini e imprese nella decarbonizzazione e nell’adattamento a un clima che, per il resto della nostra vita, sarà certamente più caldo di quanto abbiamo mai conosciuto.

All’interno dei paesi ricchi così come di quelli a reddito più basso, l’iniquità delle responsabilità e degli impatti climatici è lampante. Affrontare queste disparità non è solo la cosa giusta da fare ma è vitale per tutti.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Source link