Stasi contro Occhiuto: “Dice sì a posti di lavoro immaginari, no a quelli veri”

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CORIGLIANO ROSSANO (CS) – “Seguendo il dibattito pubblico di questi giorni, se ‘dibattito’ si può definire un presidente che registra un video, indicando centinaia di calabresi, rappresentanti sindacali ed una ventina di sindaci, chiamandoli ‘questi’, ho riflettuto molto sull’illuminante politica industriale e del lavoro della nostra Regione. Credo, dopo tanto riflettere, di avere compreso che nella strategia regionale si possono distinguere tre grandi categorie: i posti immaginari, i posti utili ed i posti veri. Sembrerà strano, ma quelli ritenuti meno prioritari per la Giunta regionale sono i posti di lavoro utili e veri”. Lo afferma, in una nota, il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi.

“Centrale Mercure, in caso di dismissione nessun alternativa per i lavoratori”

“Quelli veri, per esempio – aggiunge – sono quelli della Centrale del Mercure, un impianto che ho storicamente osteggiato per la sua collocazione all’interno del Parco, fin da quando era di proprietà Enel, che tuttavia fu autorizzato ed occupa attualmente svariate persone. È encomiabile il fulminante slancio ambientalista del governatore, che sono certo essere autentico e non funzionale a liste elettorali o altre logiche, ma credo manchi un passaggio fondamentale: quale percorso industriale e occupazionale ha previsto la Regione Calabria nel caso di dismissione dell’impianto? Qual è il piano per integrare i posti di lavoro e non colpire l’economia diretta ed indiretta dipendente dalla centrale, che abbraccia decine di comuni del Pollino? La risposta quando si tratta di ‘questi’ della giunta Occhiuto è sempre la stessa: nessuna. Questo è un governo regionale che quasi mai sa quello che fa, quasi mai ne conosce le conseguenze, che non ascolta mai le comunità e pensa di superare tutto con un video su instagram, dal Mercure alla Sanità, dal Pai all’Alta Velocità. Questa è la rappresentazione plastica di un fallimento non di una vertenza, ma di una strategia: una politica inesistente. Un fallimento che si riverbera anche nelle altre due ‘categorie del lavoro’.

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“Enel, sfumato un investimento sostenibile con posti utili”

I posti utili sono quelli, per esempio, con cui Enel avrebbe dovuto rigenerare ad idrogeno il sito di Sant’Irene, per il quale erano già stati stanziati 15 milioni di euro di Pnrr

. Un investimento sostenibile, condiviso da tutti, su un sito già industriale. Peccato che Enel, con la nomina del nuovo Ad voluto dal Governo Meloni, abbia rinunciato al progetto, facendo perdere alla Calabria ed al territorio anche i fondi. Quale è stata la veemente reazione di “questi” della Giunta regionale? Nessuna, nonostante si trattasse di un progetto strategico”.

“Investimento nel porto di Corigliano, un capolavoro di posti immaginari”

“Ed infine – dice ancora il sindaco Stasi – il capolavoro dei posti immaginari: quelli con i quali si è tentato di fare una squallida campagna, elettorale e non, contro l’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano, a proposito del noto tentativo di una potenziale occupazione di un terzo del porto con oltre 30 milioni di euro di contributi pubblici della Zes. Non ho ancora capito se i posti di lavoro sarebbero stati dieci, cento o mille. Dipende dal meteo. Ciò che ho capito è che per ognuno di questi posti di lavoro immaginari i calabresi avrebbero dovuto ‘donare almeno duecentomila euro, oltre ad un terzo del porto, e che questi posti immaginari, evidentemente, per qualcuno contano più di quelli veri del Mercure ed utili di Enel. Un’iniziativa sfumata, guarda caso, quando, per clamorose lacune amministrative, sono saltati i soldi pubblici Zes, per effetto del cambio di regime voluto dal Governo Meloni. A quel punto la Giunta regionale, non potendo dire di aver preso l’ennesima cantonata dal proprio governo (forse ancora si sperava in vicariati di partito e ministeri), ha provato a scaricare la propria totale inconsistenza sul Comune: anche in questo caso un video Instagram ed un comizio non hanno risolto il problema. Per raccontare un’idea di sviluppo della Calabria, quell’idea bisogna averla, perché altrimenti a furia di raccontare le sporadiche iniziative degli altri come se fossero proprie, si finisce per essere scoperti”.

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