Sequestrati 46 milioni di euro a Federal Express per evasione fiscale:

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La procura di Milano ha disposto il sequestra di 46 milioni al società americana di trasporti: «Con una mano gli illeciti, con l’altra gli impegni formali nel nuovo contratto». La divisione italiana di FedEx viene accusata di evasione fiscale per i vantaggi ottenuti dall’esternalizzazione a cooperative che non pagano tasse e contributi

Nuovo sequestro di una montagna di soldi nei confronti di una delle tante società leader nel settore della logistica. Questa volta è toccato a FedEx Express Italy srl, operato dalla Guardia di Finanza, su delega della Procura di Milano, che “congela”bloccato” 46 milioni di euro alla divisione italiana del gigante statunitense delle spedizioni a mezzo corriere, accusata di aver fatto un ampio ricorso all’esternalizzazione dei servizi di logistica affidandole a cooperative, che si rivelano essere dei serbatoi di manodopera, offrendo un costo del lavoro molto minore in quanto inadempienti rispetto agli obblighi di pagare le tasse all’Erario e versare i contributi all’Inps. 

Un ricorso questo che veniva tollerato in quanto, mentre le cooperative-fornitrici di manodopera a basso costo, danneggiano lo Stato non versando le imposte dirette ed indirette, e non pagando inoltre i contributi previdenziali e assicurativi dei lavoratori oggetto di illecita somministrazione, il committente di turno (in questo caso FedExExpress Italy) usufruice indirettamente di due importanti, economicamente parlando, utilità costituite dall’abbattimento dei costi del lavoro e della disponibilità di una forza lavoro connotata da maggiore flessibilità. Secondo la dalla GdF è stimato in 46 milioni di euro il profitto conseguito dall’ipotizzato reato di dichiarazione fraudolenta attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti emesse dai serbatoi di manodopera utilizzati per danneggiare il Fisco, è stato contestato formalmente alla società FedEx Express Italy Srl per la propria responsabilità amministrativa della società ed a Stefania Pezzetti e Jan Berndt Haaksman, firmatari delle dichiarazioni fiscali 2022-2023 .

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Rispetto a tanti altri precedenti sequestri la differenza consiste nel fatto che negli ultimi tre anni le indagini delle procure avevano già colpito altri 19 “colossi”big players” del settore, così costringendoli a sanare le proprie posizioni assumendo migliaia di lavoratori (sino a quel momento sottopagati e sfruttati) versando 552 milioni di euro di imposte allo Stato. La motivazione dell’odierno sequestro indica come sotto questo profilo, sia già decaduta ogni speranza connessa al rinnovo del contratto collettivo nazionale dei settori logistica e trasporti raggiunto appena due mesi fa tra le associazioni dei datori di

lavoro e i sindacati.

Nel contratto collettivo appena stipulato emerge una clausola sociale di “qualificazione della filiera” che si proponeva di contrastare , con una serie di richieste formali certificazioni, i continui fenomeni in crescita di illegalità “attraverso ogni utile strumento atto a garantire il pieno rispetto della normativa e della disciplina sugli appalti”. I pm Valentina Mondovì e Paolo Storari della Procura di Milano indicano quello che ritengono “un disaccoppiamento” tra quello che si proclama formalmente e quello che accade invece realmente, proprio nei mesi in cui veniva messa a punto questa nuova clausola contrattuale, osservando e contestando nel proprio impianto accusatorio che FedEx Express Italy srl depositava le dichiarazioni fiscali fraudolente in quanto inglobanti i profitti illeciti generati dagli illeciti delle cooperative esterne fornitrici di manodopera.

Da qui il teorema dei magistrati milanesi che la clausola contrattuale in teoria “virtuosa”, in realtà “sebbene mossa dal dichiarato intento di porre le basi per il superamento del diffuso fenomeno deviante, appaia destinata ad essere a sua volta in concreto disapplicata in assenza di modifiche sostanziali alle politiche di impresa adottate dai protagonisti del settore per contemperare li soddisfacimento delle regole dell’efficienza e del risultato con l’effettiva applicazione delle norme inderogabili di carattere fiscale e giuslavoristico a tutela dei lavoratori, verosimilmente destinata a rimanere invariata l’attuale condizione di normalizzazione della devianza, nella quale si inserisce il condiviso, tollerato e sistematico ricorso ai meccanismi di frode fiscale”.

 Il sequestro preventivo d’urgenza, destinato al vaglio di convalida o rigetto dal Gip, viene sostenuto dalla Procura che sostiene che “il meccanismo fraudolento è tutt’ora in atto con rilevantissime perdite per l’Erario e situazioni di sfruttamento lavorativo che perdurano a tutto vantaggio di FedEx, che non risulta avere ad oggi adottato alcun effettivo presidio né alcuna diversa modalità di gestione finalizzata ad interrompere gli effetti illeciti, e che è direttamente coinvolta nel preminente ruolo di committente e diretto beneficiario sia delle prestazioni svolte in suo favore dai singoli lavoratori, sia degli indebiti e ingenti vantaggi patrimoniali conseguiti ai danni dell’erario”.



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