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Il 29 gennaio 2025, il Capodanno Lunare dà ufficialmente il benvenuto all’Anno del Serpente. Primo giorno di grandi festeggiamenti, inaugura il tempo consacrato al “piccolo drago”, simbolo di trasformazione e creatività, introspezione e saggezza. Associato all’elemento ‘legno’, mù shé, 木蛇 è ben augurante: incentiva i nuovi progetti e la risoluzione dei conflitti.
E come ogni anno, il Chinese New Year stuzzica la fantasia dei creativi che trasla l’immaginario legato allo zodiaco d’Oriente in una serie di capsule e collezioni speciali. Lo fa la moda, attraverso accessori e capi in edizione limitata, lo fa il design con oggetti realizzati appositamente per festeggiare il nuovo inizio. E non solo.
La lampada Cobra di Elio Martinelli, Martinelli Luce
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Pietra miliare dell’illuminazione, stampata in un unico materiale (resina termoindurente), Cobra è stata disegnata nel 1968 da Elio Martinelli. Esempio perfetto di lampada da tavolo, si basa su una strtuttura mobile che gioca – di fatto – con una sfera trasformabile. “Una forma sinuosa dinamica e scattante, come il cobra che oscilla ipnotizzato dalla musica ma pronto allo scatto”, si legge nella descrizione del progetto. Con un tocco veloce, il disegno si apre in una specie di “S”, una configurazione sinusoidale che traccia a mezz’aria una silhouette iper-grafica.
Il plaid di Fornasetti, Peccato Originale
Ritratta fra side-table, piccoli oggetti per la casa e tessili, la serpe del leitmotiv “Peccato Originale” di Fornasetti immortala l’abitante tentatore del Paradiso terreste intento a mordere una mela. Da contorno, nel decoro, compare una selva di fogliame in una rappresentazione, a metà fra un Bestiario e un testo epico, che riscrive, insieme alle spire del serpente, le sorti del Giardino dell’Eden. In particolare, nel plaid in Merino al 100%, il disegno si intreccia alla lana senza soluzione di continuità.
Il pattern Snake di Wild at Heart, Sahco
Alla rappresentazione pedissequa del rettile, Sahco preferisce la suggestione tattile: tradotta in una trama leggera, la livrea tipica del pitone conquista una delle fantasie della nuova serie 2025, Wild at Heart, descritta dal direttore creativo Bengt Thornefors come una collezione “attesa ma inaspettata, più calma, più matura ma in nessun modo stereotipata”. Imitando le squame del serpente, in sette declinazioni cromatiche, Snake è composto da 25% nylon e 75% poliestere riciclato.
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Jil Sander Chinese New Year
Ragiona intorno alla pelle del rettile anche la collezione esclusiva per il Chinese New Year di Jil Sander, lanciata per celebrare l’Anno del Serpente. “Ogni articolo è un amuleto di energia. Un invito a entrare nel regno del mistero, della determinazione e dell’antica saggezza”, suggeriscono dal brand. I pezzi chiave includono, quindi, le Snake Ballerinas, che incorporano perfettamente comfort e lusso; Le Snake Loafers, caratterizzati da raffinati dettagli in metallo dorato; e due varianti della Snake Pouch in diverse dimensioni. Protagonista, of course, la pelle stampata.
Il motivo Snake della collezione Newstalgia di Radici
Decisamente più colorata e astratta è l’interpretazione firmata da Tekla Evelina Severin per Radici: nelle superfici tessili Newstalgia, la designer svedese rielabora anche il motivo Snake, caratterizzato da un andamento ondulatorio, formato da linee rette interrotte da uno zig-zag regolare. “La texture delle squame e il movimento elegante dei serpenti vengono reinterpretate in chiave geometrica creando un’oscillazione ritmata”, si legge in una nota inviata alla stampa. Dinamica e colorata, è un esercizio di armonie che entrano in risonanza con l’abitare, attraverso sinuosi rimandi al movimento dell’animale.
Year of the Snake: gli accessori da comprare
Jonathan Adler: tovaglioli Snake 4 pezzi
Gubi: lampada da tavolo orientabile Cobra
Seletti: bicchieri per l’acqua Hands With Snakes
GEORG JENSEN: servizio di posate molto lucide Cobra, varie misure
Digital editor di Elle Decor Italia, ha studiato informatica umanistica per escludere definitivamente i numeri dalla sua vita. Ai codici della programmazione web ha preferito, infatti, le parole della quotidianità, abbracciando il vocabolario dell’estetica che vestiamo e dei luoghi che abitiamo. Genovese all’anagrafe ma milanese per scelta, indaga il verbo della moda e del design nello spazio tra un feed di Instagram e un mercatino dell’antiquariato. Il venerdì, con la Design Gallery della settimana, si diverte a sintetizzare attualità e ispirazione in un racconto per immagini che va dal product design al prêt-à-porter. Su Instagram la trovate come @isabellaprisco.
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