La crescita del comparto extralberghiero in Sardegna

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Il comparto extralberghiero in Sardegna, da qualche anno, presenta una costante crescita nel numero delle attività ricettive e nel numero delle presenze turistiche, rivelandosi un competitivo concorrente, rispetto al comparto alberghiero, nell’acquisizione di nuovi clienti. Lo conferma lo studio condotto da Eurispes Sardegna e che è stato presentato lunedì scorso, presso la sala Consiliare del Comune di San Teodoro. Fra il 2022 ed il 2023, infatti, le presenze nell’extralberghiero sono cresciute del 9,8% e nell’alberghiero sono diminuite del 2,5%. Nella predisposizione di una sua più ampia ricerca sul comparto extralberghiero, l’Eurispes Sardegna ha ritenuto di poterne anticipare una parte dei contenuti relativa alla sua evoluzione nel 2024. I dati sono stati ottenuti attraverso la rilevazione del numero e delle caratteristiche delle transazioni effettuate nelle più importanti piattaforme che operano sul mercato e che hanno una copertura pressoché totale delle transazioni realizzate, e successivamente raffrontati con quelli del 2023. Piattaforme come Airbnb, Booking, Expedia, infatti, gestiscono da sole l’85% del flusso turistico, e hanno rappresentato la svolta per il settore extralberghiero dell’Isola.

Fra il 2022 ed il 2023 le presenze nell’extralberghiero sono cresciute del 9,8% e nell’alberghiero sono diminuite del 2,5%

L’analisi di Eurispes Sardegna è stata condotta su 50 comuni costieri – 20 al Nord dell’Isola, 14 al Sud, 10 al Centro-Est e 6 al Centro-Ovest – raggruppati in 6 aree territoriali, per valutare come e con quale intensità il fenomeno abbia generato i suoi effetti nelle aree e nei comuni interessati, in differenti periodi dell’anno. L’indagine ha tenuto conto dei ricavi di vendita, del numero di giorni prenotati, della tariffa media giornaliera di vendita e del numero di proprietà che hanno ricevuto almeno una prenotazione nel corso dell’anno. In generale, la Sardegna conta 37.426 strutture dotate di codice IUN: 14 mila nel Sud della Sardegna, 4.600 nel Centro-Est, 2.182 nel Centro-Ovest e 18.195 nel Nord della Sardegna. L’extralberghiero conta oggi il 60% dei posti letto dell’intera isola con un fatturato che raggiunge quasi i 600 milioni di euro, di cui il 62% è nel Nord Sardegna. Il 50% del fatturato è raggiunto nei soli mesi di luglio e agosto. Basti pensare che la capacità ricettiva dell’isola, grazie al settore extra alberghiero, è cresciuta negli ultimi anni di 221mila posti letto.

I giorni di permanenza sono aumentati del 15,2% pur in presenza di un aumento della tariffa media giornaliera superiore al 15%

Il 2024 conferma l’ulteriore incremento del comparto extralberghiero i cui ricavi di vendita (572,3 milioni di euro) sono cresciuti del 32,7%, e del numero dei giorni prenotati (3,1 milioni) del +15,2% pur in presenza di un aumento della tariffa media giornaliera superiore al 15%. I comuni della costa Nord si confermano nelle prime posizioni per numero di notti prenotate e per ricavi di vendita, con Olbia al vertice (56,5 milioni di euro), seguita da Arzachena (43,8 milioni), Alghero (41,6 milioni) e San Teodoro (41,1 milioni) in quarta posizione. Questo piccolo comune è in assoluto il primo nell’Isola nel rapporto fra ricavi di vendita e numero di notti prenotate rispetto al numero dei propri residenti. I comuni di Cagliari (36,0 milioni) e Villasimius (29,6 milioni), nella costa Sud si posizionano di seguito.

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L’extralberghiero conta oggi il 60% dei posti letto dell’intera isola con un fatturato che raggiunge quasi i 600 milioni di euro

Carla Medau, rappresentante dell’assessorato regionale al turismo, artigianato e commercio, nel corso della presentazione della ricerca dell’Eurispes Sardegna, ha affermato l’importanza del coinvolgimento delle zone interne, protagoniste di una nuova ricettività, come l’albergo diffuso, per i quali verranno finanziati 7,5 milioni di euro con un bando di prossima pubblicazione da parte della Regione. Questa iniziativa ha lo scopo di ampliare l’offerta turistica, portarla fuori dalle mete più affollate grazie anche ai servizi extralberghieri, emanciparla dal turismo prettamente balneare per rendere l’isola una destinazione non soltanto estiva, e adatta a vari tipi di esperienze di viaggio.

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