ABRUZZO | Grotte di Stiffe, sfiorati i 70mila accessi nel 2024: quarto posto in Italia tra le grotte turistiche più visitate

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Oltre 69mila persone hanno scelto di visitare le Grotte di Stiffe nell’arco del 2024. L’area si attesta al quarto posto in Italia tra le grotte turistiche più visitate. In Abruzzo si trovano all’apice della forra che sovrasta il borgo di Stiffe, frazione del Comune di San Demetrio ne’ Vestini, in provincia dell’Aquila. “L’obiettivo dell’Atc non è promuovere soltanto le Grotte di Stiffe, ma l’intero territorio – afferma il direttore dell’Azienda Speciale, Victor Casulli – Un’azione che ci apprestiamo a portare avanti soprattutto negli appuntamenti fieristici che ci vedranno protagonisti, per attrarre turisti da tutta Italia”.


 

(TurismoItaliaNews) Le Grotte di Stiffe sono, tecnicamente parlando, una “risorgenza”, cioè il punto in cui un fiume torna alla luce dopo un tratto sotterraneo; nel caso di Stiffe questo punto è situato all’apice della forra che sovrasta il piccolo paese omonimo. La risorgenza di Stiffe è conosciuta da molti anni dagli abitanti del luogo, infatti esistono documenti che ne fanno risalire la conoscenza dei primi ambienti in tempi molto lontani. Proprio la presenza di un copioso corso d’acqua all’interno della grotta ha permesso, agli inizi del XX secolo, la costruzione di una centrale idroelettrica: alimentata dalle acque trasportate a valle per mezzo di una condotta forzata, di cui qualche tratto è ancora visibile in prossimità dell’ingresso, ed ha costituito fonte di energia sino alla sua distruzione avvenuta durante la seconda guerra mondiale.

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Grotte di Stiffe, sfiorati i 70mila accessi nel 2024: quarto posto in Italia tra le grotte turistiche più visitate

Grotte di Stiffe, sfiorati i 70mila accessi nel 2024: quarto posto in Italia tra le grotte turistiche più visitate

“Siamo arrivati a un passo dai 70mila accessi – evidenzia l’amministratore unico dell’Atc, Azienda speciale territorio e cultura del Comune di San Demetrio ne’ Vestini, Giovanni Cappelli – si tratta di un trend in crescita, basti pensare che il primo anno il sito turistico aveva registrato 55mila visitatori: l’impegno e il lavoro costante, uniti alla professionalità e alle competenze di ogni componente il team, hanno permesso di raggiungere questi obiettivi straordinari. Colgo l’occasione per ringraziare chi ci ha dato fiducia, in primis il sindaco di San Demetrio, Antonio Di Bartolomeo. L’apoteosi per il nostro territorio sarebbe raggiungere le 100mila presenze annuali e questo è il nostro obiettivo”.

Guardando ai prossimi mesi di questo 2025 appena iniziato, ci sono già prenotazioni per Pasqua e Pasquetta. L’Atc punta anche a coinvolgere le scuole del territorio. “I dati raccolti – prosegue Cappelli – raccontano di tre anni pieni di risultati tangibili, evidenti. Basta citarne uno: solo quest’anno le Grotte hanno portato 252mila euro nelle casse del Comune di San Demetrio ne’ Vestini. Questo è il frutto di tutto il lavoro che c’è stato per promuovere e far crescere l’immagine del sito turistico”. In prossimità della grotta è possibile ammirare uno degli angoli più belli di tutto l’Abruzzo: da una parte lo sguardo si adagia sulla placida, morbida visione della conca aquilana, dominata dalla imponente mole della catena del Gran Sasso d’Italia, dall’altra s’inerpica sull’aspra parete rocciosa alta cento metri, che sovrasta l’ingresso della grotta, e si perde nella lussureggiante vegetazione della forra, attraversata da sentieri perfettamente percorribili.

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Entrando nella grotta i sensi sono di colpo investiti dall’ambiente inusuale: le fresca temperatura ed i giochi di luce trascinano la mente a ritroso nel tempo; le gocce che cadono fanno rivivere il fenomeno dello stillicidio che ha dato forma alle insolite stalattiti e stalagmiti; la vista si concentra sull’acqua che spumeggia sotto le passerelle, e si perde in lontananza per catturare ogni dettaglio delle concrezioni, con il fiume che fa da guida rumorosa dall’ingresso della grotta, nascondendosi quel tanto che basta per far sentire il silenzio, per poi tornare ad esibirsi con tutta la sua potenza, soprattutto d’inverno, in una maestosa sala dove, precipitando con fragorosa cascata, offre uno spettacolo splendido ed inquietante.

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