“Il conflitto in corso in Sudan, iniziato nell’aprile 2023, sta causando la più grave crisi umanitaria nel mondo, con conseguenze drammatiche anche nel Sud Sudan. Sono vicino alle popolazioni di entrambi i Paesi e le invito alla fraternità, alla solidarietà, ad evitare ogni sorta di violenza e a non lasciarsi strumentalizzare. Rinnovo l’appello alle parti in guerra in Sudan affinché cessino le ostilità e accettino di sedere a un tavolo di negoziati”.
Esorto la comunità internazionale a fare tutto il possibile per far arrivare gli aiuti umanitari necessari agli sfollati ed aiutare i belligeranti a trovare presto strade per la pace.
Sono le parole pronunciate da papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa. La guerra in Sudan ha provocato la più grave crisi umanitaria al mondo definita dall’ONU “di sconvolgenti proporzioni”. Oltre metà della popolazione sudanese – 26,5 milioni – è in una condizione di grave carenza di cibo. Di questi oltre 8 milioni sono a un passo dalla catastrofe umanitaria. In alcune aree nel Darfur settentrionale centinaia di migliaia di persone sono già in condizioni disperate. Donne, uomini, bambini muoiono di fame.
Gli aiuti umanitari faticano ad arrivare, i profughi aumentano di giorno in giorno: 12,5 milioni di cui 9 all’interno del paese e 3,5 fuggite nei paesi vicini: Egitto, Sud Sudan, Ciad, Etiopia, Libia, Repubblica Centrafricana. Molto critica la situazione in Sud Sudan, paese già tra i più poveri al mondo, che sta accogliendo oltre un milione di profughi dal Sudan.
Caritas Italiana è impegnata sin dall’inizio della crisi sostenendo un ampio piano di aiuti alla popolazione sfollata e alle comunità ospitanti in diverse località del Sudan e nei paesi di accoglienza congiuntamente ad altre realtà internazionali e locali. Dall’inizio della crisi Caritas Italiana ha già impegnato oltre 1 milione di euro ed ha stanziato ora altri 250.000 euro per gli aiuti in Sud Sudan.
“Il conflitto in Sudan, pur nella sua assoluta gravità, fa parte di quelle che chiamiamo ‘guerre dimenticate’”, sottolinea don Marco Pagniello, direttore dei Caritas Italiana. “Non solo perché raramente ne troviamo notizia in prima pagina, ma perché sentiamo queste realtà lontane, non solo fisicamente”.
Ma possiamo fare qualcosa anche noi. Da parte sua Caritas Italiana – con l’aiuto di molti – accompagna e promuove ciò che le Caritas del luogo riescono a realizzare, importanti segnali sulla via della pace e della dignità umana.
Caritas Italiana si unisce agli appelli del Papa e della società civile che chiedono un immediato cessate il fuoco, la chiusura di ogni fornitura di armi alle parti in conflitto, la protezione dei civili, la garanzia di un accesso immediato, completo, sicuro e senza ostacoli e impedimenti burocratici all’assistenza umanitaria e un impegno più deciso ed efficace per riattivare un processo di pace e transizione democratica.
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Nel frattempo nella Repubblica democratica del Congo precipita la situazione a Goma occupata dai ribelli del M23 collegati al Ruanda. Centinaia di miglia di persone in fuga e il rischio di una nuova guerra su ampia scala. Anche qui è la popolazione civile, già vessata da decenni di violenze e sfollamenti, a farne le spese. Caritas Italiana è in contatto con la Caritas locale con la quale collabora da anni per il sostegno alla martoriata popolazione nella regione orientale. La Caritas, molto presente nella regione del Kivu con numerosi programmi di aiuto alla popolazione, pur nel disorientamento e nel timore generale, sta monitorando la situazione e predisponendo un piano per l’assistenza dei nuovi sfollati.
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È possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per l’emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza Sudan” tramite:
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111
- Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474
- Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013
- UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119
Aggiornato il 28 Gennaio 2025
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