Garantire un accesso equo all’abitazione e rendere le città più adeguate agli stili di vita contemporanei rappresenta una delle sfide più urgenti per il 2025. Il piano casa auspicato dai presidenti di Confindustria e Ance non è più rinviabile e costituisce una risposta necessaria alla crescente domanda della società, oltre a fungere da volano economico. La carenza di alloggi accessibili è una problematica condivisa in tutta Europa, indipendentemente dai diversi contesti nazionali.
Il contesto abitativo in Italia e in Europa
Secondo dati del 2022, il 10,6% della popolazione urbana nell’UE spendeva oltre il 40% del proprio reddito disponibile per l’abitazione, con i giovani delle classi medie e basse tra le fasce più colpite. In Italia, il patrimonio immobiliare residenziale è composto da 12,2 milioni di edifici, di cui circa 9 milioni (73%) rientrano nelle classi energetiche più basse (E, F, G). Rispetto ad altri paesi europei, l’Italia registra il 63% degli edifici nelle classi FG, a fronte del 45% in Germania, 25% in Spagna e 21% in Francia.
Negli ultimi dieci anni, il mercato delle locazioni si è drasticamente ridotto nelle grandi città italiane. Circa 660.000 appartamenti sono stati convertiti in affitti brevi, contribuendo alla trasformazione dei centri storici in alberghi diffusi e minando l’identità urbana.
Proposte per migliorare l’accesso alla casa
Una risposta concreta potrebbe derivare da una riforma fiscale che incentivi gli investimenti nell’affitto residenziale industriale, già ampiamente diffuso all’estero. Parallelamente, la dismissione degli edifici pubblici inutilizzati, mediante ristrutturazione o riconversione, potrebbe contribuire a incrementare l’offerta abitativa. Tuttavia, la normativa urbanistica italiana, ferma alla legge del 1942, necessita di un aggiornamento che risponda alle nuove esigenze sociali.
La sfida energetica nel settore edilizio
Il settore delle costruzioni è altamente energivoro, con materiali come cemento, ceramica, vetro e acciaio che richiedono processi produttivi ad alta intensità energetica. Attualmente, il prezzo medio dell’energia elettrica in Italia per le imprese energivore si attesta a 105 €/MWh, rispetto ai 65 €/MWh in Francia e ai 45-50 €/MWh in Spagna e Portogallo. Questo divario riduce la competitività delle aziende italiane sul mercato internazionale.
Nel comparto ceramico, ad esempio, i costi energetici rappresentano circa il 25% dei costi di produzione, con punte del 40% durante le crisi energetiche. La dipendenza dal gas naturale (85%) e dal petcoke, con prezzi in aumento, rappresenta un ulteriore fattore critico.
Le proposte di Federcostruzioni per la competitività
– Attuazione tempestiva dell’Energy e Gas Release
L’Energy Release, atteso per febbraio 2025, deve garantire un’adeguata distribuzione dei benefici alle imprese energivore. Il meccanismo del Gas Release deve essere accelerato per assicurare un approvvigionamento stabile di gas a prezzi competitivi.
– Misure di compensazione per i costi ETS
L’introduzione di strumenti di compensazione per i costi indiretti legati al sistema ETS è fondamentale per evitare distorsioni competitive. Nel 2025, l’UE aggiornerà la lista dei settori industriali eleggibili per le compensazioni, con la necessità di includere settori come ceramica e cemento.
– Incentivi agli investimenti in efficienza energetica
È essenziale supportare le imprese negli investimenti in tecnologie di decarbonizzazione e impianti di energia rinnovabile, snellendo le procedure autorizzative e promuovendo incentivi fiscali mirati.
– Accesso prioritario alle aree per impianti energetici
Riservare aree dedicate per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile per le imprese energivore, favorendo l’autosufficienza energetica del settore.
Secondo Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, affrontare le questioni legate all’accesso alla casa e ai costi energetici è cruciale per la competitività del settore edilizio italiano. È necessario adottare misure strutturali e normative adeguate per favorire la rigenerazione urbana e sostenere le imprese nel percorso di decarbonizzazione, garantendo al contempo un’offerta abitativa accessibile e sostenibile per tutti i cittadini.
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