L’uomo di Matteo Messina Denaro nel Nord Italia va arrestato ma lui è sparito nel nulla

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La Cassazione ha detto sì al ricorso della Dda di Milano sulla misura per Paolo Aurelio Errante Parrino. Ma ora il 77enne non si trova più

Di Redazione |

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Paolo Aurelio Errante Parrino, ritenuto il “punto di riferimento del Mandamento di Castelvetrano nel Nord Italia”, riconducibile al boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, tra gli oltre 150 indagati dell’inchiesta ‘Hydrà della Dda di Milano, non si trova.

L’ordine di carcerazione, arrivato dopo il rigetto della Cassazione al suo ricorso, non è stato eseguito (al momento) dai carabinieri che stamane, sabato 25 gennaio, hanno suonato alla sua porta ad Abbiategrasso, comune alle porte di Milano.

Già condannato a dieci anni per associazione per delinquere di tipo mafioso, il 77enne è ritenuto referente nell’area lombarda della cosca trapanese e indicato quale “‘uomo d’onore della famiglia di Castelvetranò, con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle azioni da compiere e delle strategie da adottare per la realizzazione degli scopi illeciti dell’associazione”.

Per i pm dell’antimafia, Errante Parrino è il punto di riferimento del mandamento di Castelvetrano nel Nord Italia “mantenendo i rapporti con i vertici di Cosa nostra, in particolare, con Matteo Messina Denaro, rappresenta “il punto di raccordo tra il sistema mafioso lombardo e l’ex latitante, a lui trasferendo comunicazioni relative ad argomenti esiziali per l’associazione”.

Una visione non condivisa dal giudice. Nell’ottobre del 2023, il gip Tommaso Perna non aveva condiviso l’impianto della procura di Milano sull’esistenza in Lombardia di un presunto “patto” tra le tre principali organizzazioni criminali del Paese – mafia, ‘ndrangheta e camorra – e aveva respinto 140 richieste di arresti per 153 indagati e disposto il carcere solo per 11 persone accusate di diversi reati, ma non accusati di associazione mafiosa. No all’arresto di Paolo Aurelio Errante Parrino contro cui la procura ha fatto ricorso al Riesame, ottenendo parere favorevole, giudizio confermato ieri dalla Cassazione che è chiamata, anche la prossima settimana, a decidere su altri ricorsi (una decina di persone sono state arrestate già nei giorni scorsi).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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