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PERUGIA – Si respira un’aria strana dalle parti di Pian di Massiano. La sconfitta di Gubbio che ha tolto il sonno a Lamberto Zauli (e pure ai tifosi) dovrà necessariamente portare a una reazione il Grifo oggi pomeriggio alle 15 con il Pescara. Il problema sta però tutto qui, il Perugia da quando c’è il tecnico ex Crotone, dà sempre la sensazione di rovinare quel poco di buono che è riuscito a costruire, un po’ come Penelope che faceva e disfaceva la tela. La moglie di Ulisse aveva però come fine quello di ritardare il matrimonio con uno dei Proci, nel caso di Zauli si evidenzia invece un limite cronico. Il campionato parla chiaro, tre punti in sette trasferte rappresentano una media avvilente. Le buone prestazioni casalinghe hanno tamponato l’emorragia esterna. Oggi arriverà un Pescara imbufalito per le discusse decisioni arbitrali che l’hanno fatta cadere a Piancastagnaio. La società abruzzese ha pure presentato alla Lega un memorandum sui torti subiti. Insomma una brutta gatta da pelare. Servirà quindi un Grifone lontano parente di quello imbelle visto a Gubbio. Un aspetto va però sottolineato: tutti sono chiamati a dare di più: non solo l’allenatore che di errori ne ha sicuramente commessi ma non può fare da parafulmine a un gruppo di giocatori che sta dando meno rispetto a quello che era lecito attendersi. Il coach del Perugia tra i suoi pregi ha quello di non scaricare responsabilità. «Siamo usciti molto rammaricati dalla sconfitta di Gubbio, è stata quella più dolorosa, la squadra era in controllo e niente faceva pensare a un passo falso, i ragazzi hanno rischiato poco subendo anche meno ma dobbiamo crescere per portare a casa il risultato e nella nostra piazza il risultato fa la differenza, dobbiamo crescere nelle rifiniture», riconosce l’ex fantasista del Vicenza. Insomma un refrain ormai noto ma serve una crescita anche nell’ adottare soluzioni differenti come i tiri da fuori area. «Talvolta giochiamo troppo dentro l’area, in generale serve più pericolosità magari creando superiorità numerica ma nonostante questo a Gubbio pur riempiendo l’area non abbiamo trovato lo spunto finale ed è che dobbiamo crescere».
Inutile dire che anche da parte del tecnico c’erano maggiori aspettative. «Nel mio percorso continuo ad escludere le due gare di Sassari e di Legnago, non potevo fare molto in queste due partite, nelle altre serviva di più e lo ammetto». Dove lavorare quindi? «È una squadra giovane, questo influisce ma c’è poco storico nella carriera di questi ragazzi, il blasone ci dice che dobbiamo stare tra le prime ma tanti ragazzi hanno poco esperienza». Due battute sul Pescara. «Ha numeri importanti e gioca un buon calcio, avremo di fronte una squadra forte ma vogliamo proseguire nel percorso in casa cercando di essere aggressivi».
Sul fronte formazione certa la conferma del 4-2-3-1. A proteggere Gemello il quartetto composto da Mezzoni e Giraudo sugli esterni con Angella e Dell’Orco centrali. In mezzo l’inedita coppia Broh Giunti. Il trio dei trequartisti sarà composto probabilmente da Matos, Di Maggio e Cisco con Montevago come terminale offensivo.
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