dove concedersi una pausa di gusto sulle montagne italiane

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Uno dei piaceri della vita è quello di fermarsi in mezzo alle piste per una sosta golosa a fare esperienze uniche di cucina di montagna. Nelle nostre Alpi è spesso possibile. Tanti sono i locali caldi e accoglienti per riposarsi tra una sciata e un’altra o durante l’après ski, per fermarsi per mangiare qualcosa di buono e poi … via di nuovo sci ai piedi! “Tra i luoghi top, asserisce Alia Radetti Ceo del travel designer Dream Beyond ci sono le Dolomiti che si preparano ad un 2025 molto forte”. Lo sostiene Luigi De Santis, inventore dei True Event, che per la prima volta debutta a giugno tra Cortina, Bressanone e la Val Badia.

Sciare gourmet: territorialità e stagionalità all’AlpiNN

Anche i grandi chef come Norbert Niederkofler hanno colto il trend con un ristorante a Plan de Corones (Brunico) dall’aspetto e dall’anima di un living room, dove lo chef Fabio Curreli segue la filosofia della sostenibilità al 100%. Negli ultimi anni la sua cucina si è caratterizzata per attenzione alla territorialità e alla stagionalità, e lui si definisce chef etico.

 

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«AlpiNN – commenta il tristellato – è un nome che esprime perfettamente quello che sono, quello che voglio rappresentare. Questo Food Space & Restaurant trova posto all’interno di Lumen, il museo della fotografia della montagna affiancato da una sala eventi e congressi. Mi ha colpito la scenografia mozzafiato che lascia spazio alla vista e ai pensieri, in un ambiente accogliente che sa di tradizioni, di terra ma anche di novità. Un’innovazione che si esprime in un concetto diverso di ristorante e di menu».

La filosofia from mountain to plate garantisce l’uso di materie prime locali, di qualità e di stagione e il riuso degli scarti. Si comincia bene già dal cestino del pane, dove si trova anche quello di castagna e il burro del maso Moarhof e poi parte la danza dei sapori degli antipasti: fonduta, tartare di manzo o salmerino e dei primi: gnocchi di segale, spaghettoni monograno o risotto. Seguono i secondi: milanese, pescato d’acqua dolce del giorno, agnello, costata di manzo e infine i dessert : panna cotta al fieno, crumble di mela, il sorbetto o la frolla in pentola. In ogni piatto sono indicati i nomi dei produttori. Hanno anche un menu per bambini.

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Scaire gourmet: pesce fresco in montagna al Moritzino

E che dire del Moritzino sulla cima del Piz La Ila a La Villa in Alta Badia, l’iconico rifugio a 2.100m creato negli anni 60 da Moritz, personaggio che è tutta una storia. Oggi lui è sempre presente, ma la gestione è in mano al figlio Alexander e la cucina allo chef Marco Spinelli. Hanno vari outlet, ma il ristorante gourmet è unico, con un’offerta di piatti curati a base di pesce fresco, veramente wow.

 

Dalle vetrate guardando sudovest si ammirano le creste del Parco Naturale Puez Odle, a est il Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies e a sud il Piz Boè del Gruppo del Sella.

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Dalla cima del Piz La Ila parte la mitica pista Gran Risa, che nei suoi 1255 metri di lunghezza, dislivello di 448 e pendenza massima del 63%, ospita annualmente gare di slalom gigante maschili della Coppa del Mondo di sci alpino. Altra chicca: dj set ogni pomeriggio sulla terrazza panoramica.

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Sciare gourmet: il menu Alto Adige alla baita storica Costamula

In Val Gardena brilla la baita storica Costamula, tutelata dalle Belle Arti, sulla bellissima pista “Longia” (lunga 10.5km) che dal Secëda scende ad Ortisei. A pranzo e a cena propone piatti tipici rivisitati, in un’ambiente caldo ed accogliente tra tradizione e modernità.

 

Nel menu hanno anche piatti per bambini. Solo a cena da provare il menu: tartare di trota affumicata in casa, estratto di mela verde, panna acida, olio all’aneto, tortelli ripieni di ricotta e porcini spuma di formaggio di malga, ragù di porcini, speck d’anatra fatto in casa, controfiletto, prugna, flan di porro e patate, bietole, rapa acida.

Ma anche selezione di formaggi del territorio e mostarde fatte in casa, così come il Pane raffermo, albicocca, latte e fieno.

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Sciare gourmet: allo Chalet Spinale piatti gourmet in 4 modalità

A Madonna di Campiglio la tradizione si trasforma in piatti gourmet in 4 modalità, al panoramico Chalet Spinale a 2.100m.

 

Il ristorante gourmet è per chi ha tempo, mentre al ristoself è possibile comporre i piatti a scelta per poi tornare rapidamente sulle piste. Lo snowgrill kiosk, è infine, ideale per un panino alla griglia senza perdere alcun raggio di sole.

Il bar va bene per un caffè e magari un pezzo dolce o un bicchiere di bollicine del Trentino.

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Sciare gourmet: spirito contemporaneo alla baita Piè Tofane

Nella regina delle Alpi, Cortina d’Ampezzo, sede dei giochi olimpici Milano-Cortina, l’atmosfera stile “chalet” sulle piste è la baita Piè Tofana ,rivisitata con spirito contemporaneo e cucina curata basata su ingredienti selezionati di altissima qualità.

 

Sfornano il pane ogni giorno, cucinano alla brace carni selezionate, selvaggina, pesce e verdure di stagione.

I prodotti di stagione utilizzati, invece, vengono dall’orto, tra il Piave e il Montello, lo chef è Federico Rovacchi.

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Sciare gourmet: design al rifugio Cesa da Fouch

Anche al rifugio di design Cesa da Fouch, ad Arabba (Bl), in Veneto, al cospetto della cima Porta Vescovo e del Pizac, servono i piatti della tradizione ladina.

La cucina è a vista. Lasciati gli sci (si raggiunge anche a piedi dalla stazione intermedia della cabinovia Europa) si possono scegliere grigliate, pizza o paste fatte in casa e preparate al momento, seduti davanti al fuoco dei grandi camini indoor o nelle due terrazze soleggiate.

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Sciare gourmet: la cucina sostenibile del Kosmo

A Livigno (So), in Lombardia, c’è Kosmo, sempre della collezione di Norbert Niederkofler, è sicuramente una tra le destinazioni più interessanti in paese dal punto di vista culinario per una cucina sostenibile di montagna e un’esperienza di gusto, pluripremitao dalle guide.

 

Si trova alla fine della pista e allo stesso tempo in centro al paese, offre una carta innovativa che occhieggia alla tradizione basata su prodotti locali.

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Sciare gourmet: uno spettacolare dehors al ristorante Yeti

In Valle d’Aosta, a Pila, vale una sosta il bar ristorante Yeti, di fronte all’arrivo della telecabina, aperto a pranzo tutti i giorni e la sera, dal giovedi alla domenica. Spettacolare il dehors che guarda le vette valdostane.

 

Propongono il menu La Valle D’Aosta con abbinamento dei vini regionali a 5 portate: fontina in tempura, lardo Sarrolein, mousse di castagne e crostino di pane nero, zuppa Valpellinentze con il cavolo verza, Fromadzo Dop, pane raffermo e brodo Scaloppa di manzo alla valdostana con contorno Panna fatta in casa, tegole e castagne. In alternativa c’è il menu à la carte.

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Sciare gourmet: tre percorsi degustazione al Société Anonyme de Consommation

La cucina gourmet in alta quota si assaggia al ristorante Société Anonyme de Consommation tra le montagne valdostane e con una vista unica sulle Grandes Jorasses, che si raggiunge con il gatto delle nevi. È una vecchia stalla restaurata con classe, in cui legno, pietra, ferro e vetro convivono in armonia.

 

Lo chef Federico Fava propone tre percorsi: quello della tradizione con antiche ricette valdostane che valorizzano gli ingredienti locali, la rielaborazione dei piatti tipici con forme e sapori diversi e le proposte insolite elaborate dallo chef.

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Sciare gourmet: tra le Alpi marittime e l’appennino abbruzzese Locanda La Peiro Groso e Locanda del Barone

Con le recenti nevicate, Chianale, uno dei “Borghi più belli d’Italia“, nelle Alpi Marittime, è la base ideale per gite di sci alpinismo fino al Colle dell’Agnello (2744), che scollina in Francia, e per chi arrampica sulle cascate di ghiaccio sulla destra orografica del torrente Varaita. Il paese merita una visita per l’antica chiesa di Sant’Antonio dove nel 2003 sono emersi degli affreschi, tra i quali un giudizio universale, databili tra il XIV ed il XV sec.

 

È la tappa golosa per gustare i piatti tipici della Val Varaita: patate, toma e ajolì, le ravioles (gnocchi affusolati conditi con toma, grana grattugiato e burro caldo, e il cervo cotto a bassa temperatura con le patate dell’orto, è alla Locanda Peiro Groso, all’interno una delle pareti è un enorme roccia attorno alla quale è stato costruito l’edificio (nel fine settimana).

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Anche sull’Appenino abruzzese di ritorno da una ciaspolata o da una sciata, vale fermarsi – solo nel week end-  per pranzare sulla neve: Locanda del Barone, a Caramanico Terme, alle pendici del monte Morrone, nel cuore del parco della Majella.

 

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