11 milioni per il verde pubblico

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Un Avviso pubblico per la selezione di proposte progettuali finalizzate alla realizzazione di infrastrutture verdi urbane e periurbane con un totale di contributi per 11 milioni di euro.

I territori periurbani

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I territori periurbani si presentano come zone di buffer alle periferie delle aree urbane, al confine con le aree rurali. Sono interessati da una bassa densità di popolazione e vedono la presenza di diversi tipi di uso del suolo tra zone agricole, commerciali, industriali, residenziali, con estensioni più o meno ampie, o residue, di ecosistemi naturali, in competizione gli uni con gli altri.

La vegetazione ed anche la fauna, in tali aree, sono soggette a notevoli fattori di stress dovuti al cambiamento climatico, all’inquinamento atmosferico, al consumo di suolo, per diverse cause socioeconomiche di livello locale e inoltre per cause legate ai cambiamenti globali, che determinano, nel medio-lungo periodo, una notevole trasformazione del territorio.

Nelle aree periurbane, gli ecosistemi fortemente frammentati e stressati, ridotti a isole sempre più ristrette di natura in un contesto profondamente antropizzato, subiscono conseguenze tali da ridurre notevolmente la qualità e la capacità degli stessi di fornire i loro benefici effetti. Osserviamo tuttavia che tali mutamenti non sono irreversibili.

Non dimentichiamo inoltre la costante pressione sui territori periurbani da parte delle città, per incrementare la produzione di cibo, che descrive il concetto di Impronta ecologica di carbonio. L’impronta del carbonio è rappresentativa della quantità di energia consumata per la produzione di beni e servizi e quindi si collega in vari modi al consumo di suolo.

Riportiamo, inoltre, che il settore agroalimentare è attualmente responsabile di quasi un terzo dell’Impronta di carbonio totale dell’EU-27, impiegando più della metà della biocapacità dei territori europei.

Una recente proposta di Direttiva UE, del Consiglio dell’Unione Europea, prevede di rendere obbligatorio il monitoraggio della salute del suolo fornendo al tempo stesso i principi per una gestione sostenibile. Tuttavia l’impatto causato dall’urbanizzazione non è ancora ben riconosciuto dalla politica internazionale.

Le aree urbane

Le attuali dinamiche degli insediamenti urbani hanno compromesso e modificato la sostenibilità delle città: l’urbanizzazione riduce la copertura del suolo influendo negativamente sull’ambiente, tutto ciò amplifica gli effetti del cambiamento climatico e delle temperature sempre più alte, con ondate di calore sempre più frequenti, intense e persistenti. Diventa pertanto sempre più difficile garantire la resilienza urbana.

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Secondo il Rapporto ISPRA 2023 “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, in Italia vi è stato un ampio aumento del consumo di suolo nelle città: risulta notevolmente incrementata la copertura del suolo non artificiale (terreno non consumato) con una copertura artificiale (terreno consumato), in particolare con materiali impermeabili come asfalto e cemento.

Tale consumo di suolo, con il mutamento delle coperture influenza il microclima urbano, contribuendo a determinare alcuni fenomeni tipici nelle città, come l’isola di calore urbana superficiale, quando cioè si riscontrano  temperature più elevate sulle superfici urbane, rispetto a quelle delle aree periferiche e rurali. L’isola di calore a sua volta è responsabile di una serie di anomalie termiche superficiali intra-urbane.

Contributi per il verde pubblico in Puglia

La Regione Puglia intende raggiungere gli obiettivi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale PPTR, tra i quali  la tutela e la valorizzazione, nonché il recupero e la riqualificazione dei paesaggi di Puglia, in quanto il paesaggio è parte del Capitale Naturale regionale.

Quindi nell’ambito dell’azione pugliese di Interventi di infrastrutturazione verde del territorio, nel programma regionale Puglia FESR-FSE+2021-2027, di recente vi è stata l’approvazione dell’avviso per la presentazione di proposte progettuali, finanziabili, per la realizzazione di “infrastrutture verdi urbane e periurbane”.

Con una dotazione di oltre 11 milioni di euro, la Puglia intende porsi l’obiettivo di contribuire ai progetti di protezione e preservazione della natura, delle infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, per collaborare alla riduzione dell’inquinamento. Mediante il finanziamento delle proposte, presentate dagli enti territoriali, potranno essere realizzati dei sistemi interconnessi di aree verdi.

Pertanto Comuni, Province o Aree Metropolitane possono progettare interventi sulle aree urbane e periurbane del patrimonio pubblico, per un “sistema di spazi aperti e superfici inverdite”. Non rientrano nelle infrastrutture verdi finanziabili quelle definite “grigie”, quali ad esempio piste ciclabili, parcheggi con pavimentazione drenante. Le proposte, presentabili sino al 2 maggio prossimo, possono includere anche la messa a punto di un Piano Comunale del verde, con un costo non superiore al 2,5% dell’intero costo del progetto.

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Contributi per le imprese

 

Il contributo massimo ammesso singolarmente è di un Milione cento mila euro e può coprire sino al 100% dei costi ammessi. L’ente territoriale proponente può integrare il contributo con risorse aggiuntive, purché il rapporto percentuale tra il contributo che sarà erogato e le risorse aggiuntive non muti in fase di realizzazione del progetto, arrivando anche ad un costo totale della proposta pari a 2 milioni e 500mila euro.

Dati gli 11 milioni circa stanziati, si auspica che non sia un’occasione per pochi, con un avviso eventualmente rifinanziabile, e  che possa portare a ri-piantumazioni e ad ambiziosi rinverdimenti.

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