Dopo le dimissioni di ieri di Stefan Pierer da CEO di Pierer Mobility, oggi si è tenuta l’importante udienza di gennaio per KTM, che ha attestato che sono di 2 miliardi di euro i debiti di KTM. E il numero è destinato a salire ancora. Il procedimento si è tenuto nell’ambito della procedura di insolvenza per la crisi che attanaglia l’azienda austriaca, principale produttore di moto europeo.
KTM, nell’udienza di gennaio registrati più di 2 miliardi di debiti
Nella data odierna, 24 gennaio 2025, AKV, Associazione dei Creditori Alpini, ha comunicato di aver ricevuto richieste di risarcimento per 2.172.626.058,36 di euro.
I debiti inizialmente riportati erano di 1.665.985.681,24 euro. Durante la procedura di insolvenza l’AKV ha registrato 3.534 richieste di risarcimento, di cui 2.347 registrazioni da parte di dipendenti e 1.187 registrazioni da parte di altri creditori fallimentari. La cifra di oltre 2 miliardi deriva quindi dall’ammontare di tutte le richieste.
Di questa cifra, solamente 12.718.555,48 euro è l’ammontare degli stipendi non versati richiesti dai dipendenti, che non comprendono i trattamenti di fine rapporto dei dipendenti licenziati o dimessi. Secondo l’AKV, il numero dell’ammontare richiesto dovrebbe quindi crescere ulteriormente nelle prossime settimane.
Il resto dei crediti sono quindi verso fornitori o istituti finanziari. Tra questi crediti, risultano contestati:
- Crediti interni al gruppo: Questi crediti sono provvisoriamente contestati, soprattutto in relazione all’aumento dei finanziamenti interni dovuto all’alto fabbisogno di liquidità dal 2023. Un’analisi è in corso con il supporto di esperti.
- Richieste di risarcimento danni: Alcuni creditori hanno presentato richieste condizionate al mancato proseguimento dei contratti in essere.
- Crediti con diritti di separazione: Alcuni creditori hanno rivendicato diritti di proprietà per un valore stimato di circa 200 milioni di euro.
A queste richieste verso KTM AG, si aggiungono anche le richieste di 80.971.072,08 di euro per KTM Components GmbH e 111.935.523,75 di euro per KTM Forschungs & Entwicklungs GmbH. Solo parte di questi risultano però attualmente riconosciuti.
L’associazione dei creditori: «Piano di ristrutturazione plausibile solo con investitori»
Le udienze finali sono fissate per il 25 febbraio prossimo. Le procedure di ristrutturazione prevedono un’offerta minima del 30% entro due anni. L’attuazione dei piani di ristrutturazione dipenderà dall’ingresso di nuovi investitori nel gruppo KTM. AKV infatti, fa sapere che la «Citigroup Global Markets Europe AG (“Citibank”) sta conducendo il processo di ricerca di investitori, con 23 potenziali interessati, tra cui investitori strategici e finanziari».
Attualmente la produzione negli stabilimenti KTM è ferma. Sono ancora 1.991 i dipendenti sotto contratto all’interno di KTM AG, scesi di quasi 500 unità rispetto alla fase precedente l’inizio della procedura di insolvenza. Nel comunicato di AKV si legge che «le spese, inclusi i salari, sono finanziate tramite gli attivi esistenti e altre fonti, come le filiali di vendita. Un piano di liquidità approvato garantisce fondi fino alla settimana 8 del 2025.
Entro tale data si spera di raggiungere un accordo con potenziali investitori, poiché, allo stato attuale della procedura, il finanziamento delle quote del piano di ristrutturazione sembra plausibile solo con l’intervento di un investitore».
Senza un intervento esterno, KTM AG è quindi semplicemente oltre il rischio fallimento, che sarebbe in quel caso certo. Dai dati diramati dal rapporto AKV, è facile capire che sono necessari circa 700 milioni di euro, in due anni, per attuare ogni piano di ristrutturazione del debito pensabile.
Nel frattempo nessun annuncio ufficiale sulla questione è stato fatto da KTM. Al momento l’attività motoristica è confermata, con i team MotoGP che verranno presentati il prossimo 30 gennaio. Ma è l’aspetto minore della vicenda, che sta mettendo a repentaglio il futuro di una delle più grandi aziende austriache.
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