Autostrade piemontesi sotto accusa. «Inferno cantieri sull’A6, stop al pedaggio». E sull’Asti-Cuneo il «free-flow» è in tilt

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di
Floriana Rulloi

Il senatore Bergesio chiede la sospensione del ticket sulla Torino-Savona per i rallentamenti. Confindustria: la bretella ristretta a Santhià danno per imprese. E sul «free flow» sulla Asti-Cuneo arriva l’interrogazione a Salvini

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Stop al pedaggio per i cantieri sull’autostrada Torino-Savona». Troppi cantieri bloccano l’autostrada che porta al mare, con tanto di lunghe code di torinesi che si spostano verso la Liguria.

Stop ai pedaggi per andare in Liguria

Tante le richieste sollevate dalla politica e dagli amministratori locali, per chiedere alla concessionaria della To-Sv di ridurre (o togliere) i ticket finché in autostrada ora arriva un un emendamento al decreto «Milleproroghe» (il 7.51) depositato dal senatore di Cervere Giorgio Bergesio (Lega), con i colleghi Tosato e Spelgatti, dal titolo: «Esenzione pagamento pedaggio A6 per sei mesi».




















































La proposta: «In considerazione dello stato di grave disagio per l’utenza causato dai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell’Autostrada A6 Torino-Savona, anche al fine di contrastare la riduzione dei servizi nelle zone di residenza, limitatamente al periodo compreso tra il 1° marzo 2025 e il 31 agosto 2025, i transiti effettuati su tale tratta sono esonerati dal pagamento delle tariffe di pedaggio».

Poi la parte tecnica: «Agli oneri derivanti dal presente comma, valutati in 27 milioni di euro per il periodo compreso tra il 1° marzo e il 31 agosto 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190».

L’emendamento è stato pubblicato e ci sono state le audizioni in Commissione, ma la strada è lunga. Dovrà essere valutato se è ammissibile o meno, se esiste la copertura finanziaria o vada riformulato. Superati questi passaggi, c’è il ritorno in Commissione per il voto. In caso positivo, gli emendamenti verranno applicati al «Milleproroghe», che dovrà essere approvato dai due rami del Parlamento entro fine febbraio. Insomma prima delle prossime vacanze pasquali.

La bretella infernale

Problemi per gli utenti che si registrano anche sulle altre autostrade. A partire dalla bretella di Santhià, nel Vercellese, dove sono «ingenti» i danni provocati alle imprese valdostane dai restringimenti sulla bretella autostradale Ivrea-Santhià, che ogni settimana provocano ingorghi e lunghe code. Solo il traffico ai trafori verso la Svizzera e la Francia ha avuto una flessione del 10%, presumibilmente legata a questo fattore. A fare una stima dei danni è stata Confindustria Valle d’Aosta. 

«Si dice che noi abbiamo questa bandiera del traforo del Monte Bianco – spiega il presidente dell’associazione Francesco Turcato – che è anche vero. Ma è altrettanto vero che negli stessi tavoli istituzionali, dato che l’argomento è sempre Infrastrutture e Trasporti, la discussione è sempre stata estesa anche alla ferrovia e alle problematiche dell’autostrada, con riferimento alle due strettoie sulla Ivrea-Santhià. Abbiamo chiesto delle risposte e ci siamo spesi con i ministeri delle infrastrutture e dell’ambiente. Il problema delle strettoie e delle chiusure interessa tutte le imprese valdostane, piccole e grandi».

Pedaggi senza barriere sull’Asti-Cuneo: troppi dubbi

Il terzo fronte è quello dell’altra autostrada che attraversa il Cuneese, la Cuneo-Asti, dove si contesta il sistema di pedaggio senza barriere, il «free-flow». La deputata di Azione Daniela Ruffino ha presentato in Commissione Trasporti della Camera un’interrogazione al ministro Salvini per chiedere, «visti gli evidenti disagi causati dal nuovo sistema, di agire affinché la società Asti-Cuneo sospenda il pedaggio nel tratto interessato dal free-flow, almeno fino a quando le evidenti mancanze infrastrutturali e viabilistiche non saranno colmate». 

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La parlamentare si è attivata su input del gruppo cuneese del partito, coordinato dall’albese Giacomo Prandi. E ancora una volta è sceso in campo l’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero, con una lettera aperta a presidenti di Regione, Province di Cuneo e Asti, assessore regionale ai Trasporti e sindaci di Alba, Asti, Castagnito, Govone, Grinzane Cavour, Guarene, La Morra, Magliano Alfieri, Neive, Roddi, Verduno, Bra e Cherasco. Così riassunta: «Pedaggio free-flow e autostrada At-Cn: un sistema inaccettabile per la macchinosità del pagamento per la maggioranza che non usa il telepedaggio. Il cittadino non è libero di scegliere come pagare: va rimosso». 

Si legge: «Al di là dei malfunzionamenti che molti cittadini hanno segnalato e prima o poi si risolveranno, il sistema in sé non potrà mai funzionare: toglie la libertà ai cittadini di scegliere il sistema di pagamento che più li aggrada». 

E ancora: «Ci rivolgiamo a voi, nostri amministratori, affinché vi adoperiate non solo per far risolvere i momentanei malfunzionamenti, ma per far spegnere i portali free-flow definitivamente o in caso contrario far attivare un canale di pagamento automatico tradizionale parallelo. La soluzione della gratuità della tratta Castagnito-Cherasco può essere quella che meglio può assicurare il concreto contenimento del traffico sulle provinciali, ridurre l’inquinamento, dare ristoro alla nostra comunità che ha subito per decenni l’incubo della At-Cn ».

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25 gennaio 2025 ( modifica il 25 gennaio 2025 | 14:59)

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