AllianceBernstein vede ottimi motivi per investire nel credito nel 2025

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La politica potrebbe provocare turbolenze sui mercati, ma un’ancora può arrivare da rendimenti e domanda di reddito in un 2025 che si apre con nuovi regimi in giro per il mondo accompagnati da una valanga di proposte inedite. In questo contesto potenzialmente dirompente i mercati creditizi sono destinati a beneficiare di rendimenti di partenza elevati, fondamentali solidi e un’elevata domanda repressa. Il ritorno di Trump potrebbe far presagire minori aliquote d’imposta marginali, maggior crescita del PIL e più protezionismo in USA, mentre in altre regioni tassi di crescita risulteranno eterogenei dopo un anno di elezioni che hanno punito i politici prima in carica e immesso incertezza.

L’IMPATTO DI DAZI E PROTEZIONISMO

E’ l’indicazione generale di AllianceBernstein che nel suo Outlook 2025 per il credito prevede solide prospettive nonostante le insidie. Tiffanie Wong, CFA, Director Fixed Income, Responsible Investing Portfolio Management, Director Global & US Investment Grade Credit, Will Smith, CFA Director US High Yield, e Robert Hopper, Director Corporate Credit and Economic Research, iniziano la loro analisi dalle politiche protezionistiche, che presentano sia opportunità che rischi. I dazi promessi dalla nuova amministrazione USA potrebbero danneggiare le imprese con lunghe catene di fornitura e favorire quelle con maggior presenza all’interno, ma potrebbero anche rivelarsi inflazionistiche e penalizzare gli emittenti europei. Anche se i dazi dovessero innescare ritorsioni, non è chiaro se il resto del mondo abbraccerà il protezionismo: la divergenza tra USA ed Europa potrebbe alimentare volatilità e dispersione, il che rende particolarmente importanti l’analisi del valore e la selezione prudente.

IL TREND DEI TASSI FAVORISCE LE OBBLIGAZIONI CORPORTATE

Quindi la discesa dei tassi, che dovrebbe favorire le obbligazioni corporate. Gli esperti di AllianceBernstein evidenziano che le banche centrali seguono traiettorie diverse: in Eurozona la Bce dovrebbe raggiungere l’obiettivo di una politica neutra entro il terzo trimestre, mentre in USA la Fed intende ridurre il ritmo di allentamento e nel 2025 l’inflazione potrebbe non raggiungere il target. Man mano che le banche centrali allenteranno e i tassi nel mercato monetario scenderanno, gli investitori dovrebbero reinvestire la liquidità, oggi a livelli record, in obbligazioni corporate a maggior rendimento. Qui diventa importante la qualità creditizia, e gli esperti di AllianceBernstein spiegano perché puntare sulla fascia intermedia.

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OPPORTUNITA’ NELLA FASCIA DI RATING BBB E BB

I fondamentali societari restano generalmente solidi sia per l’Investment Grade che per l’High Yield, ma la dispersione tra settori e rating è aumentata. In cima allo spettro, le obbligazioni corporate di maggiore qualità hanno subito un deterioramento, mentre i titoli BBB vantano margini EBITDA maggiori in un trend di lunga data destinato secondo AllianceBernstein a proseguire nel 2025, che vede opportunità interessanti proprio nei titoli BBB e anche BB, con caratteristiche ideali per incamerare rendimento senza sacrificio in termini di qualità creditizia. Tra questi una serie di “angeli caduti”, ovvero obbligazioni che hanno perso lo status Investment Grade. A differenza dei crediti High Yield CCC, tra quelli BBB e BB i tassi di default sono storicamente contenuti, ma anche in quest’ambito la selezione resta cruciale.

ATTENTO POSIZIONAMENTO SULLA CURVA DEI TASSI

Ma, Alle porte del 2025, le valutazioni appaiono eterogenee, rendendo necessario un attento posizionamento sulla curva dei rendimenti: appaiono particolarmente generose nel tratto a lungo termine, dove la domanda è trainata dagli istituzionali, mentre scendendo lungo la curva i differenziali risultano più ampi e le valutazioni più attrattive. Il tratto centrale, tra i 5 e i 10 anni, appare agli esperti di AllianceBernstein particolarmente interessante, con un buon equilibrio tra spread e rendimenti senza il rischio duration dei titoli a più lunga scadenza.

SOLIDI FATTORI TECNICI SUPPORTANO LE OBBLIGAZIONI

Anche solidi fattori tecnici dovrebbero fornire supporto ai prezzi dei titoli obbligazionari, perché le condizioni di domanda e offerta, secondo le previsioni di AllianceBernstein, dovrebbero rimanere favorevoli sia nel segmento Investment Grade che High Yield globali grazie anche all’irripidimento delle curve, al disinvestimento dai fondi monetari e a livelli gestibili di emissioni. In Europa nel finale del 2024 gli afflussi verso l’Investment Grade hanno rallentato ma sono comunque risultati ben sopra il 2023, mentre in USA hanno chiuso l’anno ai massimi dal 2020, nonostante quasi 7.000 miliardi di liquidità ancora fermi nei fondi monetari.

OTTIMI MOTIVI PER INVESTIRE NEL CREDITO GLOBALE NEL 2025

Se gli investitori con maggiori riserve di liquidità torneranno sul mercato nel 2025, la domanda di credito potrebbe accelerare, ma i fattori alla base della domanda sono in via di mutamento. Con la crescita del mercato del private credit, quello dell’High Yield si sta restringendo. Secondo AllianceBernstein i prossimi anni presenteranno molti rischi e forte incertezza politica, potenziali portatori di una volatilità che va affrontata al meglio con una gestione attiva, un posizionamento appropriato sulla curva dei rendimenti e una selezione. In ogni caso, il calo dei tassi, fondamentali robusti e la domanda repressa rappresentano ottimi motivi per investire nei mercati globali del credito nel 2025.



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