Venture Capital in Italia: fondi, società e opportunità

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Il venture capital in italia rappresenta uno degli strumenti principali per sostenere lo sviluppo delle startup innovative. Si tratta di una forma di finanziamento che permette alle aziende nelle prime fasi di vita di accedere a capitali privati in cambio di partecipazioni azionarie. Questo meccanismo consente ai venture capitalist di scommettere su progetti ad alto potenziale di crescita, aiutandoli a superare le difficoltà iniziali e a raggiungere una dimensione scalabile​​.

Il 2024 ha segnato una fase critica per il panorama globale del venture capital. È quello che emerge dall’ultimo rapporto “State of Venture” di CBInsights insieme al calo drastico del numero di operazioni di finanziamento che ha raggiunto il livello più basso degli ultimi otto anni, mentre l’intelligenza artificiale si è affermata come uno dei settori più promettenti e sostenuti dagli investitori.

Guardando al futuro, il 2025 si prospetta un anno cruciale per il venture capital. Sebbene le sfide economiche persistano, l’interesse per tecnologie innovative come IA e robotica industriale suggerisce che il mercato potrebbe essere in grado di recuperare terreno. Inoltre, il ruolo sempre più attivo degli investitori corporate potrebbe stimolare una nuova ondata di innovazione e collaborazioni strategiche.

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Come funziona il venture capital e da dove arrivano i fondi?

Il venture capital è uno dei meccanismi principali per finanziare startup innovative, ma spesso ci si chiede da dove provengano i capitali che questi fondi investono. A differenza dei business angel, che utilizzano risorse finanziarie personali, i fondi di venture capital devono raccogliere capitali da soggetti istituzionali. Questi ultimi includono fondazioni bancarie, enti previdenziali, enti pubblici territoriali, compagnie assicurative e banche. Durante la fase di costituzione, un fondo di venture capital sviluppa un business plan per attrarre investitori, detti limited partners (LP), che forniscono il capitale. Gli LP possono essere istituzioni finanziarie, family office, fondi sovrani e persino individui molto abbienti.

Parallelamente, i fondi di venture capital sono gestiti da general partners (GP), persone fisiche che amministrano le operazioni del fondo. Talvolta, un GP può anche essere un investitore (quindi un LP) nello stesso fondo. Una volta che il fondo ha raggiunto l’obiettivo di raccolta, si attiva secondo un focus di investimento predefinito. Questo focus può specificare settori target come ICT, biotecnologie o robotica, fasi della vita aziendale (seed, early-stage, growth) e limiti di capitale investibile per singolo deal.

Quando investe in una startup, il venture capital acquisisce quote societarie, diventando così socio dell’azienda.

Quando investe in una startup, il venture capital acquisisce quote societarie, diventando così socio dell’azienda. L’approccio post-investimento può variare: alcuni fondi offrono supporto operativo, mettendo a disposizione competenze manageriali, tecniche e di networking per accelerare la crescita della startup; altri preferiscono attendere una rivalutazione dell’investimento per effettuare una “exit”, spesso tramite vendita delle quote.

Ci sono tre criteri fondamentali che influenzano le decisioni di investimento di un venture capital. Il primo è la presenza di un team solido e competente, ritenuto essenziale per affrontare le sfide imprenditoriali. Il secondo è un mercato di riferimento ampio, che offra prospettive significative di crescita. Infine, il prodotto o servizio deve possedere un vantaggio competitivo già dimostrabile, elemento chiave per differenziarsi dai concorrenti e attrarre clientela.

Un aspetto normativo importante riguarda la struttura giuridica dei fondi in Italia, dove un fondo di venture capital deve assumere la forma di una SGR (società di gestione del risparmio) per essere autorizzato a operare. Questa regolamentazione assicura trasparenza e affidabilità agli investitori.

In definitiva, il venture capital rappresenta un ponte cruciale tra le startup e le risorse finanziarie necessarie per crescere. La sua capacità di unire capitali istituzionali e supporto strategico rende possibile la trasformazione di idee promettenti in imprese di successo, stimolando l’innovazione e la competitività del mercato.

Opportunità per startup: dove cercare finanziamenti

Le startup in Italia possono accedere a un panorama diversificato di finanziamenti, grazie alla presenza di fondi di venture capital, iniziative corporate e bandi pubblici. I fondi di venture capital in Italia rappresentano un pilastro fondamentale per sostenere la crescita delle giovani imprese, fornendo sia capitale che competenze strategiche. Tra le opzioni più popolari:

  1. Equity Crowdfunding
    Piattaforme come Mamacrowd e Crowdfundme offrono alle startup un canale per raccogliere capitali da piccoli investitori, coinvolgendoli direttamente nello sviluppo aziendale. Questo approccio è particolarmente efficace per startup nelle prime fasi, che cercano di validare il proprio modello di business.
  2. Corporate Venture Capital in Italia
    Grandi aziende come Enel, Eni e Intesa Sanpaolo hanno istituito fondi corporate per investire in startup in linea con i loro obiettivi strategici, in particolare nei settori dell’energia, della fintech e delle tecnologie sostenibili.
  3. Bandi e incentivi pubblici
    Il governo italiano, attraverso iniziative come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), offre finanziamenti e agevolazioni fiscali per startup e PMI innovative. I programmi regionali, come Equity Puglia e Lazio Innova, sono un ulteriore supporto per le aziende locali.
  4. Seed Capital Italia
    Fondi specializzati in seed capital si concentrano sulle fasi iniziali delle startup, fornendo il primo impulso finanziario per sviluppare l’idea e raggiungere il mercato. Fondi come Primomiglio SGR e Italian Angels for Growth (IAG) rappresentano esempi di questa tipologia di supporto.

Come presentare un progetto ai venture capitalist

Presentare un progetto a un venture capitalist (VC) è una delle fasi più critiche per qualsiasi startup. Questo momento non solo richiede preparazione strategica e conoscenza del proprio business, ma implica anche la capacità di comunicare chiaramente il potenziale della propria idea a investitori esperti. In un ambiente altamente competitivo, il successo dipende dalla capacità di distinguersi e di costruire una relazione di fiducia con i potenziali investitori. Di seguito, esploriamo come strutturare un progetto per catturare l’interesse di un VC e massimizzare le possibilità di ottenere un finanziamento.

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Comprendere i venture capitalist e le loro priorità

Prima di tutto, è essenziale capire chi sono i venture capitalist e quali sono i loro obiettivi. I VC gestiscono fondi di investimento e cercano opportunità per investire in startup che promettono rendimenti elevati. Sono particolarmente interessati a progetti scalabili e innovativi, in grado di crescere rapidamente e di generare un ritorno significativo sul capitale. Questo significa che valutano attentamente la combinazione di team, mercato, prodotto e modello di business.

Per presentare un progetto efficace, è fondamentale fare una ricerca approfondita sui VC a cui ci si rivolge. Ogni fondo ha una sua filosofia di investimento e settori di interesse. Ad esempio, alcuni fondi si concentrano su startup tecnologiche, altri su progetti legati alla sostenibilità o alla salute. Dimostrare di conoscere le priorità del fondo al quale ci si presenta può fare la differenza nel catturare la loro attenzione.

Costruire una presentazione professionale e convincente

La chiave per attirare l’attenzione di un VC è una presentazione ben strutturata, che metta in luce gli aspetti fondamentali del progetto. Una presentazione deve essere sintetica, chiara e visivamente accattivante. Ecco i principali elementi da includere:

  1. Elevator pitch
    Iniziate con un elevator pitch forte, ovvero una breve introduzione che spieghi il problema che il vostro progetto risolve, il mercato di riferimento e il motivo per cui la vostra startup è unica. Deve essere una dichiarazione incisiva che catturi l’interesse nei primi 30 secondi.
  2. Problema e soluzione
    Spiegate chiaramente quale problema state risolvendo e come il vostro prodotto o servizio offre una soluzione unica. Utilizzate esempi concreti e dati per supportare le vostre affermazioni. È importante dimostrare che il problema è reale e che c’è una domanda significativa sul mercato.
  3. Dimensione del mercato
    Mostrate che il mercato di riferimento è ampio e in crescita. I venture capitalist cercano opportunità in mercati scalabili, in grado di generare un ritorno sull’investimento considerevole. Usate dati e statistiche affidabili per evidenziare il potenziale di espansione.
  4. Business model
    Descrivete come la vostra startup genera entrate. Che si tratti di vendite dirette, abbonamenti o modelli freemium, è essenziale dimostrare che il modello di business è sostenibile e redditizio nel lungo periodo. Mostrate proiezioni finanziarie realistiche e spiegate come prevedete di raggiungere la redditività.
  5. Strategia di go-to-market
    Dettagliate il vostro piano per lanciare e promuovere il prodotto. I VC vogliono sapere come intendete raggiungere i vostri clienti target, quali canali di distribuzione utilizzerete e quali saranno le vostre strategie di marketing.
  6. Team
    Il team è uno degli elementi più importanti che i VC considerano. Presentate le competenze e l’esperienza dei membri del vostro team, dimostrando che avete le capacità necessarie per eseguire il progetto con successo. Se possibile, menzionate eventuali advisor o partner strategici.
  7. Dati e traction
    Fornite dati concreti per dimostrare che il vostro progetto sta già generando interesse o risultati. Questo può includere utenti attivi, clienti acquisiti, ricavi iniziali o partnership strategiche. La trazione è una prova fondamentale per convincere i VC del potenziale della vostra startup.
  8. Richiesta di finanziamento
    Concludete con una richiesta chiara di finanziamento. Specificate l’importo necessario e spiegate come intendete utilizzare i fondi per raggiungere obiettivi specifici. Ad esempio, potete indicare che i fondi saranno utilizzati per sviluppare il prodotto, ampliare il team o entrare in nuovi mercati.

Prepararsi a rispondere alle domande

Dopo aver presentato il progetto, i VC faranno domande per approfondire vari aspetti della vostra startup. È fondamentale essere preparati a rispondere in modo dettagliato e trasparente. Ecco alcune domande comuni che potrebbero porvi:

  • Qual è il vostro vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti?
  • Quali sono i principali rischi per il vostro business e come li state mitigando?
  • Come intendete scalare la vostra attività?
  • Qual è la vostra strategia di uscita (exit strategy)?

Essere pronti a rispondere a queste domande non solo dimostra la vostra preparazione, ma rafforza anche la fiducia dei VC nella vostra capacità di gestire il progetto.

Evitare gli errori comuni

Molte startup falliscono nel presentare il proprio progetto a causa di errori evitabili. Alcuni degli errori più comuni includono:

  1. Essere vaghi
    Una presentazione che manca di dettagli concreti o che utilizza termini generici rischia di perdere l’interesse degli investitori. Siate specifici e fornite dati chiari per supportare le vostre affermazioni.
  2. Proiezioni irrealistiche
    I VC sanno distinguere tra proiezioni realistiche e previsioni eccessivamente ottimistiche. Mostrate piani di crescita che siano ambiziosi ma raggiungibili.
  3. Ignorare i concorrenti
    Non menzionare i concorrenti può farvi sembrare ingenui o impreparati. Analizzate il panorama competitivo e spiegate come la vostra startup si distingue.
  4. Non ascoltare i VC
    Durante la presentazione, ascoltate attentamente le domande e i feedback dei VC. Questo dimostra apertura e disponibilità ad adattarsi, qualità apprezzate dagli investitori.

Costruire una relazione con i venture capitalist

La presentazione non è solo una vendita del tuo progetto, ma anche un’opportunità per costruire una relazione con i VC. Mantieni sempre un atteggiamento professionale ma accessibile, dimostrando entusiasmo e passione per la tua startup. Dopo la presentazione, invia un follow-up con ulteriori dettagli o documenti richiesti, mostrando il tuo impegno nel proseguire la collaborazione.

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Strumenti e risorse utili

Esistono numerosi strumenti che possono aiutarvi a creare una presentazione professionale e a prepararvi per l’incontro con i VC. Ad esempio:

  • Canva: Per creare slide accattivanti e ben progettate.
  • Google Analytics: Per raccogliere dati sull’utilizzo del vostro prodotto o sito web.
  • HubSpot: Per gestire contatti e attività di marketing.

Presentare un progetto ai venture capitalist richiede preparazione, strategia e una comprensione approfondita del proprio business. Con una presentazione ben strutturata, dati concreti e una chiara visione del futuro, potete aumentare significativamente le vostre possibilità di successo. Approcciate l’incontro con fiducia e trasparenza, e ricordate che, oltre a ottenere finanziamenti, state costruendo una relazione strategica con partner che possono aiutarvi a scalare il vostro business.

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Trend emergenti e opportunità di crescita

Il settore del venture capital in Italia è in piena trasformazione, guidato da una combinazione di fattori economici, tecnologici e culturali che stanno ridefinendo il modo in cui le startup crescono e ottengono finanziamenti. Nonostante il mercato italiano sia ancora inferiore rispetto a Paesi come gli Stati Uniti o il Regno Unito, le dinamiche attuali offrono segnali promettenti per il futuro. In questo articolo esploriamo i trend emergenti che stanno plasmando il panorama italiano del venture capital e le opportunità di crescita per startup e investitori.

La transizione verso la sostenibilità

Uno dei trend più rilevanti è l’attenzione crescente verso le startup sostenibili e le tecnologie green. La transizione ecologica è un pilastro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e molti fondi di venture capital stanno adattando la loro strategia di investimento per includere progetti che promuovano la sostenibilità ambientale e sociale.

Settori come l’energia rinnovabile, l’economia circolare, l’agritech e le smart city sono al centro dell’attenzione. Ad esempio, fondi come Oltre Venture o Azimut Digitech stanno già investendo in startup che sviluppano soluzioni innovative per ridurre le emissioni, ottimizzare le risorse e promuovere un’economia più inclusiva. Per le startup, questo rappresenta un’opportunità unica: i progetti che coniugano innovazione tecnologica e impatto positivo sull’ambiente possono attrarre investimenti significativi e differenziarsi in un mercato competitivo.

L’espansione del corporate venture capital

Il corporate venture capital (CVC) è in forte crescita in Italia, con grandi aziende che stanno sviluppando fondi dedicati per investire in startup innovative. Questo modello consente alle aziende di accedere a nuove tecnologie, talenti e idee, mentre le startup beneficiano di risorse, competenze e mercati consolidati.

Tra gli esempi di CVC in Italia troviamo Enel Innovation Hub, che investe in startup legate all’energia e alla sostenibilità, e TIM Ventures, focalizzato su digital transformation e tecnologie mobili. Questo trend riflette un cambiamento di mentalità: le aziende non vedono più le startup come competitor, ma come partner strategici per accelerare la propria innovazione.

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Le opportunità di crescita sono evidenti: le startup che si posizionano in settori strategici come intelligenza artificiale, blockchain o mobilità intelligente possono diventare partner ideali per grandi gruppi industriali. Per i venture capitalist, collaborare con fondi corporate significa ampliare le risorse disponibili e aumentare le possibilità di successo.

Tecnologie emergenti: deep tech e AI

Le tecnologie deep tech, come l’intelligenza artificiale (AI), la blockchain, la robotica e il biotech, stanno diventando sempre più centrali nell’ecosistema del venture capital italiano. Questi settori richiedono competenze specializzate e investimenti a lungo termine, ma offrono un potenziale di ritorno elevatissimo.

In particolare, l’AI sta rivoluzionando diversi settori, dalla salute alla logistica, passando per la finanza e l’istruzione. Fondi come Indaco Venture Partners e Eureka! Venture SGR si concentrano su progetti altamente innovativi, promuovendo lo sviluppo di startup deep tech in grado di competere a livello globale.

Il biotech, invece, sta vivendo una nuova fase di crescita, soprattutto in aree come la ricerca farmaceutica e la diagnostica. Fondi specializzati come Claris Ventures e Panakès Partners sono tra i principali investitori in questo ambito, attratti dalle opportunità offerte dalla scienza e dalla crescente domanda di soluzioni mediche avanzate.

La crescita dell’equity crowdfunding

Un altro trend importante è rappresentato dall’equity crowdfunding, che sta diventando un’alternativa sempre più popolare per le startup italiane in cerca di finanziamenti. Piattaforme come MamacrowdCrowdfundme, Opstart o WeAreStarting permettono alle imprese di raccogliere capitali coinvolgendo un vasto numero di piccoli investitori.

Questo modello è particolarmente utile per startup in fase iniziale, che possono validare il proprio business model e attirare l’attenzione di fondi di venture capital più grandi. L’equity crowdfunding democratizza l’accesso agli investimenti e offre opportunità sia agli imprenditori che agli investitori retail, favorendo la diversificazione e la partecipazione.

Programmi di accelerazione e incubatori

Negli ultimi anni, l’Italia ha visto una proliferazione di acceleratori e incubatori che supportano lo sviluppo delle startup. Iniziative come LUISS EnLabs, PoliHub e H-Farm offrono risorse, mentorship e accesso a investitori per aiutare le giovani imprese a scalare rapidamente.

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Questi programmi non solo forniscono capitale, ma offrono anche un ecosistema strutturato in cui le startup possono crescere e imparare. Il supporto degli acceleratori è particolarmente prezioso per progetti in fase seed, quando le risorse sono limitate e il rischio è elevato.

Per i venture capitalist, collaborare con acceleratori significa accedere a un flusso continuo di nuove idee e startup promettenti, riducendo i costi e i tempi di scouting.

L’apertura agli investitori internazionali

Il mercato del venture capital italiano sta diventando sempre più attrattivo per gli investitori internazionali, grazie a una combinazione di talenti locali, costi competitivi e accesso a mercati strategici. Fondi europei e americani stanno iniziando a investire in Italia, attratti dalla qualità delle startup e dal potenziale di crescita in settori come il turismo, il foodtech e il design.

Inoltre, iniziative come Italy Tech Alliance mirano a promuovere l’ecosistema italiano a livello globale, favorendo partnership tra fondi locali e internazionali. Per le startup, l’apertura agli investitori esteri offre accesso a capitali più consistenti e a reti globali di contatti.

Sfide e opportunità per il futuro

Nonostante i progressi, il settore del venture capital in Italia deve affrontare alcune sfide. Tra queste, spiccano la frammentazione del mercato, la burocrazia e la mancanza di fondi di grandi dimensioni in grado di competere con i principali attori internazionali.

Tuttavia, le opportunità di crescita sono enormi. Il PNRR, con il suo focus su digitalizzazione e sostenibilità, offre una spinta significativa per l’innovazione. Inoltre, la crescente consapevolezza dell’importanza delle startup per lo sviluppo economico sta stimolando nuove politiche e incentivi.

Per sfruttare al meglio queste opportunità, startup e investitori devono collaborare in modo strategico, puntando su modelli di business scalabili, tecnologie all’avanguardia e una visione globale.

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Il settore del venture capital in Italia è in piena evoluzione, con trend come la sostenibilità, il corporate venture capital, le tecnologie emergenti e l’equity crowdfunding che stanno trasformando il panorama delle startup. Questi cambiamenti offrono opportunità straordinarie per chi è disposto a innovare e ad adattarsi.

Startup, fondi di venture capital e istituzioni devono lavorare insieme per superare le sfide attuali e costruire un ecosistema competitivo a livello globale. In questo contesto, l’Italia ha tutte le carte in regola per diventare un hub di innovazione e crescita imprenditoriale nei prossimi anni.

I principali fondi italiani e il loro ruolo

Il panorama italiano del venture capital è animato da una varietà di fondi e società, ognuna con il proprio focus settoriale e strategico. Li abbiamo elencati tutti suddividendoli per regione.

Lombardia

La Lombardia si conferma il fulcro del venture capital in Italia, ospitando numerosi fondi e società di investimento. Tra i principali attori troviamo:

  1. CDP Venture Capital SGR
    Con sede a Milano, è il punto di riferimento per gli investimenti diretti e indiretti in startup innovative italiane, grazie alla gestione del Fondo Nazionale Innovazione. CDP supporta sia le startup nelle prime fasi che quelle in espansione, con programmi di accelerazione e fondi specifici.
    Sito ufficiale: www.cdpventurecapital.it
  2. United Ventures
    Anche questo fondo ha sede a Milano e si concentra su investimenti in startup tecnologiche, con un forte focus su software aziendali, fintech e AI.
    Sito ufficiale: www.unitedventures.it
  3. P101 Ventures
    Fondato a Milano, P101 Ventures investe in imprese innovative nei settori e-commerce, servizi digitali e software.
    Sito ufficiale: www.p101.it
  4. Primomiglio SGR
    Specializzato in seed capital, Primomiglio investe principalmente in startup tecnologiche nelle fasi iniziali di sviluppo.
    Sito ufficiale: www.primomiglio.com

Lazio

Il Lazio, e in particolare Roma, è un altro hub rilevante per il venture capital, grazie alla presenza di fondi e programmi focalizzati sull’innovazione.

  1. Lazio Innova
    Un’iniziativa della Regione Lazio che supporta startup e PMI innovative attraverso fondi di venture capital e programmi di accelerazione.
    Sito ufficiale: www.lazioinnova.it
  2. Eureka! Venture SGR
    Con sede a Roma, Eureka! è un fondo specializzato in investimenti deep tech, con focus su trasferimento tecnologico e innovazione scientifica.
    Sito ufficiale: www.eurekaventure.com

Piemonte

In Piemonte, Torino si distingue come centro nevralgico del venture capital, con fondi e iniziative che sostengono le startup tecnologiche.

  1. Club degli Investitori
    Un network di business angel e venture capitalist con sede a Torino, focalizzato su startup italiane con alto potenziale di crescita.
    Sito ufficiale: www.clubdeglinvestitori.it
  2. LIFTT
    Sempre a Torino, LIFTT è un fondo di venture capital che investe in progetti di ricerca e innovazione con forte impatto industriale.
    Sito ufficiale: www.liftt.com

Veneto

Il Veneto, con Venezia e Verona come centri principali, ospita fondi che si concentrano su innovazione e sostenibilità.

  1. Venice Venture
    Con sede a Venezia, questo fondo supporta startup innovative in settori come la sostenibilità e il turismo.
    Sito ufficiale: www.veniceventure.it
  1. Geminea SGR
    A Verona, Geminea è un fondo di investimento che si focalizza su startup innovative nei settori tecnologici. Sito ufficiale: geminea.com

Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna è un’altra regione dinamica per il venture capital in Italia, grazie alla sua vocazione tecnologica e industriale.

  1. EmiliaRomagnaStartUp
    Questa iniziativa regionale supporta startup innovative attraverso finanziamenti, mentorship e programmi di accelerazione.
    Sito ufficiale: www.emiliaromagnastartup.it
  2. Clust-ER
    Un fondo regionale che si occupa di promuovere progetti innovativi nei settori high-tech e ricerca applicata.
    Sito ufficiale: www.clust-er.it

Toscana

La Toscana, con Firenze come epicentro, vanta diversi fondi che si concentrano sull’innovazione tecnologica e culturale.

  1. Invest in Tuscany
    Questa iniziativa regionale è focalizzata sull’attrazione di investimenti e il supporto alle startup, con particolare attenzione al turismo, alla tecnologia e alla sostenibilità.
    Sito ufficiale: www.investintuscany.com
  2. Toscana Life Sciences
    Un fondo di venture capital con sede a Siena, specializzato in biotech e tecnologie per la salute.
    Sito ufficiale: www.toscanalifesciences.org

Campania

La Campania sta emergendo come un ecosistema dinamico per le startup, grazie al supporto di fondi regionali e iniziative private.

  1. Campania Venture
    Con sede a Napoli, questo fondo investe in startup innovative nel Sud Italia, con un focus su progetti legati alla sostenibilità e all’innovazione sociale.
    Sito ufficiale: www.campaniaventure.it
  2. Meditech Hub
    Con un focus sull’innovazione medica e tecnologica, Meditech opera come acceleratore e fondo di venture capital.
    Sito ufficiale: www.meditech.it
  3. Vertis SGR
    Società di gestione del risparmio indipendente. Si occupa di fondi di venture e growth capital per imprese del Made in Italy innovativo e high tech industriale europeo.
    Sito ufficiale: www.vertis.it

Puglia

La Puglia è un territorio in espansione per il venture capital, con iniziative che sostengono startup innovative e PMI.

  1. Equity Puglia
    Questo fondo regionale è dedicato al supporto delle startup e delle PMI innovative attraverso finanziamenti mirati.
    Sito ufficiale: www.pugliainnova.it
  2. Impact Hub Bari
    Un acceleratore e fondo di investimento che opera principalmente nel sud Italia, supportando progetti imprenditoriali ad alto impatto sociale.
    Sito ufficiale: www.impacthubbari.it

Sicilia

Anche in Sicilia l’ecosistema delle startup sta crescendo, grazie all’intervento di fondi locali e partnership con attori nazionali.

  1. Sicilian Venture
    Un fondo che si concentra su startup locali con alto potenziale di crescita, specialmente nei settori turismo e agroalimentare.
    Sito ufficiale: www.sicilianventure.it
  2. Arca Consortium
    Un’iniziativa accademica basata a Palermo che supporta startup e spin-off universitari attraverso finanziamenti seed.
    Sito ufficiale: www.consorzioarca.it

Sardegna

La Sardegna sta rafforzando il suo ruolo nell’ecosistema italiano delle startup, con fondi e acceleratori attivi sul territorio.

  1. Sardegna Ricerche
    Un’agenzia regionale che fornisce supporto finanziario e tecnico alle startup innovative.
    Sito ufficiale: www.sardegnaricerche.it
  2. The Net Value
    Un acceleratore con sede a Cagliari, che opera come incubatore e fondo per startup tecnologiche.
    Sito ufficiale: www.thenetvalue.com



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