Il futuro del packaging alimentare tra innovazione e sostenibilità

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Il convegno si è concluso con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione dei principali attori della filiera: dai consorzi di riciclo ai produttori e confezionatori di alimenti freschi, fino alla grande distribuzione. Nazario Battelli, Consigliere di Amministrazione di Ortofrutta Italia, Andrea Campelli, Responsabile Relazioni Esterne CoRePla, Claudio Mazzini, Responsabile Prodotti Freschissimi Coop Italia e Maria Cristina Poggesi, Direttore IPPR (Plastica Seconda Vita).  Con la moderazione di Manuela Soressi, la tavola rotonda ha esplorato le opportunità e le sfide per il settore, con una particolare attenzione alla necessità di un approccio scientifico e collaborativo.  

Nazario Battelli, rappresentante di Ortofrutta Italia, sottolinea il trattamento di sfavore subito dal settore ortofrutticolo nell’ambito del regolamento europeo sugli imballaggi PPWR: 
“Il settore dell’ortofrutta fresca, con il suo impatto ambientale tra i più bassi, è stato ingiustamente penalizzato dalla nuova normativa europea. Utilizziamo appena l’1,5% degli imballaggi in plastica per alimenti, ma ci vengono imposti vincoli che non tengono conto delle nostre specificità. L’imballaggio è essenziale per proteggere i prodotti e valorizzarli, garantendo qualità e sostenibilità. Non possiamo ignorare il fatto che, senza un packaging adeguato, rischiamo di compromettere la freschezza e la sicurezza dei prodotti, aumentando lo spreco alimentare e i costi per l’intera filiera.”  

Claudio Mazzini, Responsabile prodotti freschissimi di Coop, ribadisce la necessità di equilibrio tra sostenibilità e praticità: 
“La riduzione della plastica non può avvenire a scapito della qualità dei prodotti o con un aumento dello spreco alimentare. Noi non vendiamo packaging, vendiamo prodotti di qualità che devono essere protetti e valorizzati all’interno del miglior contenitore possibile. Il prodotto confezionato continua a crescere perché i consumatori lo percepiscono come più igienico e pratico, soprattutto dopo il Covid. Non possiamo ignorare l’evoluzione dei sistemi di consumo. Dire che tutto debba essere venduto sfuso è come dire che l’online non deve più esistere perché il furgoncino inquina. Bisogna trovare un sistema affinché il furgone non inquini, non eliminare l’online. Allo stesso modo, dobbiamo trovare soluzioni che siano sostenibili, ma che rispondano alle esigenze del mercato moderno. La sostenibilità non deve ignorare il modo in cui le persone vivono oggi, ma deve integrarsi con questa realtà. Servono proposte concrete che tengano conto del presente e del futuro.”  

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Andrea Campelli, responsabile relazioni esterne di COREPLA, commenta: “Se vogliamo valutare gli imballaggi in modo corretto, dobbiamo basarci su criteri scientifici che considerino l’intero ciclo di vita di un materiale, dalla produzione al fine vita. Demonizzare la plastica senza analisi approfondite è un errore. L’Italia, con il suo sistema virtuoso di riciclo, è un’eccellenza a livello europeo e mondiale, ma troppo spesso i nostri risultati non vengono valorizzati. Quello che serve è un dialogo concreto tra politica e industria, per definire normative che incentivino le buone pratiche e promuovano soluzioni che funzionino realmente sul lungo termine.”  

Maria Cristina Poggesi, direttore dell’Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo (IPPR), conclude: “L’Italia è leader in Europa nel riciclo delle plastiche, con risultati straordinari come la certificazione ‘Plastica Seconda Vita’, che garantisce una media del 66% di materiali riciclati nei nuovi prodotti. Tuttavia, questi successi sono spesso ignorati dall’opinione pubblica e dalle istituzioni, mentre il settore combatte contro una narrativa negativa che non rispecchia la realtà. Non esiste un materiale perfetto, ma solo quello più adatto a ogni specifico prodotto. Dobbiamo collaborare tra filiere e basarci su dati scientifici per trovare soluzioni pratiche e sostenibili, valorizzando ciò che già funziona.” (aa)

L’evento si è chiuso con un appello unanime alla collaborazione e all’impegno condiviso per costruire un futuro più sostenibile per il packaging alimentare. 
 

Fonte: Ufficio stampa Profood



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