Cronaca
I ricorsi discussi davanti al Tribunale del Riesame di Catania. La difesa a proposito dei maltrattamenti aggravanti: “I nostri assistiti hanno sempre agito nel supremo interesse degli anziani ospiti”
Discussi davanti al Tribunale del Riesame di Catania (presidente Gabriella Larato a latere Alessandra Maira e Patricia Di Marco) i ricorsi presentati dagli avvocati Giuseppe Lipera e Vincenza Forte difensori di Salvatore Germanà e Margherita Di Raimondo, sottoposti agli arresti domiciliari dopo l’indagine dei Nas dei carabinieri. I due legali hanno chiesto di annullare l’ordinanza di custodia cautelare ed in subordine di riformarla applicando una misura meno afflittiva anche alla luce dell’adozione contestuale della misura reale del sequestro preventivo della struttura “Villa Ortensia”.
Il gip di Ragusa ha contestato ai due indagati il reato di maltrattamenti aggravati. La difesa rileva che gli indagati hanno sempre agito nel supremo interesse degli anziani e con l’unico scopo di offrire loro una casa piena di amore e facendoli sentire parte della loro famiglia. Per quanto riguarda le presunte condotte violente, la difesa mette in rilievo che gli indagati, in particolare la titolare Di Raimondo, hanno sempre contrastato con fermezza eventuali condotte di sopraffazione poste in essere dai dipendenti in loro assenza, arrivando anche al licenziamento in tronco di coloro che, nel corso degli anni, non avessero rispettato le regole della struttura. Inoltre, non emerge alcun elemento che dimostri che abbiano, con dolo o colpa grave, omesso di prendersi cura degli ospiti della struttura.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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