LIBIA, OPPOSIZIONI: MELONI FACCIA LUCE

I capigruppo delle forze di opposizione stanno predisponendo una lettera per il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, per chiedere che la premier Giorgia Meloni riferisca in Parlamento sul tema della scarcerazione e del rimpatrio del generale libico Almasri. Ad annunciarlo, in una conferenza stampa a Montecitorio, la segretaria del Pd Elly Schlein, i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, il segretario di Più Europa Riccardo Magi, il capogruppo M5S alla Camera Riccardo Ricciardi, la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi e il deputato di Azione Matteo Richetti. E non si accontenteranno, precisano, di un’audizione al Copasir del sottosegretario Alfredo Mantovano. “Le opposizioni insieme chiedono a Giorgia Meloni di smettere di nascondersi dietro i suoi ministri: lo sta facendo sui treni e su tante altre cose, quello che è avvenuto ieri è di una gravità inaudita: ricordiamo le parole di Giorgia Meloni quando dichiarava la guerra non ai migranti ma ai trafficanti di esseri umani ‘in tutto il globo terracqueo’. Ne avevano arrestato uno sul suolo italiano, dando attuazione a un mandato di cattura della Corte penale internazionale e l’hanno accompagnato a casa. Noi chiediamo massima trasparenza su questa vicenda estremamente opaca, altro che ‘chiodi’ e ‘cavilli'”: così la segretaria del Pd Schlein, che aggiunge: “E’ stato detto  che è stato rilasciato perché il ministro Nordio non era stato informato. Bisogna vederci chiaro: se è stato arrestato evidentemente qualche motivo c’è, proprio nel giorno in cui la Corte penale internazionale spicca il mandato di cattura”. “E oltretutto ieri – aggiunge la leader Dem – a mezza giornata, quando un aereo dello Stato era già partito per andare a prendere questo criminale di guerra, questo torturatore e riportarlo in Libia, è uscita una nota di Nordio che diceva che stava valutando. A parte che la legge non prevede discrezionalità nel dare attuazione ai mandati di cattura della Corte penale internazionale, ma che questi devono essere trasmessi. E tutto ciò in un momento in cui la credibilità del nostro Paese è già messa a dura prova dal punto di vista del diritto e della legalità internazionale, perché sulla Cpi come è noto ci sono altri mandati di cattura in discussione: siccome il trattato è stato siglato a Roma è ancora più importante che l’Italia esegua i mandati di cattura e noi su questo vogliamo vederci chiaro”. “Noi – conclude la leader Dem – chiediamo quindi alla presidente del Consiglio di venire a riferire in aula su questa vicenda: non ci fermeremo finché non avremo piena chiarezza su quanto accaduto, diciamo a Giorgia Meloni di smetterla di nascondersi nel palazzo”. “Si tratta di qualcosa di inaudito e che non può essere passato sotto silenzio come fosse un problema legato a un cavillo normativo: quel cavillo ha un nome preciso, si chiama ‘complicità’” afferma Fratoianni, mentre Bonelli sottolinea: “C’era la presidente del Consiglio che dichiarava ‘guerra ai trafficanti per tutto il globo terracqueo’, c’è oggi la presidente del Consiglio che libera i trafficanti di esseri umani: tutti quanti sanno che il Falcon dei servizi può decollare solo con l’autorizzazione di Palazzo Chigi…”. “L’unico rimpatrio che hanno fatto è quello di un criminale di guerra con un aereo di Stato, nel momento in cui pendolari non riescono  a prendere il treno per andare  a lavoro si usa l’aereo per riportare questa gente nel proprio paese” dice con sarcasmo Ricciardi, mentre Magi assicura che la vicenda “non potrà essere chiusa con le risibili spiegazioni date in queste ore dal governo italiano”. “Deve venire la Meloni, perché in tutte le discussioni ha ribadito di fare la guerra non ai migranti ma ai trafficanti” ricorda Richetti. Boschi, infine, afferma:   “E’ impensabile che la premier Meloni e l’autorità delegata, il sottosegretario Mantovano, non fossero a conoscenza di questa vicenda nonostante si sia esposto il ministro Nordio per il governo. Se davvero non ne erano a conoscenza è ancora più grave”. (PO / Roc)                         

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