Legambiente Liguria lancia un allarme sulla gestione del ciclo dei rifiuti, criticando le recenti dichiarazioni del presidente Marco Bucci. Federico Borromeo, direttore dell’associazione, in una nota stampa ha dichiarato: “Stupisce che in una situazione in cui alcuni comuni della Liguria, tra cui Genova e Savona, non hanno ancora raggiunto gli obiettivi previsti per legge della raccolta differenziata e la realizzazione degli impianti sta subendo pesanti ritardi si voglia demandare alle aziende la risoluzione di scelte che sono politiche e strategiche”.
Il riferimento è alla manifestazione di interesse che la Regione intende pubblicare entro pochi mesi per sollecitare le aziende a proporre tecnologie per chiudere il ciclo dei rifiuti. “Lo strumento della manifestazione di interesse dovrebbe essere usato solo per scelte tecniche, a valle di una pianificazione strategica, e non per mettere sullo stesso piano soluzioni così diverse come termovalorizzazione, rigassificazione e waste to chemical,” prosegue Borromeo.
Le critiche all’incenerimento
Legambiente esprime preoccupazione per l’eventuale scelta di un impianto di termovalorizzazione, definendolo contrario ai principi dell’economia circolare. “Scegliere l’incenerimento o la termovalorizzazione dei rifiuti comprometterebbe il pieno sfruttamento delle materie prime seconde causando problemi ambientali e facendo ulteriormente crescere la tariffa dei rifiuti a carico dei cittadini” ha spiegato Borromeo.
L’associazione chiede un maggiore coinvolgimento della popolazione e degli enti locali, sottolineando come la Regione dovrebbe garantire una pianificazione condivisa e un piano partecipato.
Il governatore Marco Bucci ha recentemente dichiarato che la Liguria punta a un impianto capace di gestire fino a 200mila tonnellate di rifiuti l’anno, con tecnologie avanzate che riducano la Co2 e i costi per i cittadini. Tra i siti individuati figura la discarica di Scarpino, già al centro di studi di fattibilità per un termovalorizzatore o un gassificatore.
“Non abbiamo deciso la tecnologia in partenza. L’obiettivo è trovare la soluzione migliore, coinvolgendo aziende e innovazioni,” ha dichiarato Bucci, sottolineando che il nuovo impianto dovrà garantire benefici economici ed energetici per il territorio.
Le criticità sui tessili
Un altro punto critico evidenziato da Legambiente riguarda la raccolta differenziata dei tessili, obbligatoria in Italia dal 2022, ma ancora carente in Liguria.
“Dal 1° gennaio del 2022 in Italia è diventata obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti tessili, eppure in Liguria sono pochissimi i comuni che si sono dotati di un sistema di raccolta di questo rifiuto. Sarebbe quindi quanto mai urgente che la Regione Liguria si attivasse per supportare i comuni garantendo una filiera adeguata che porterebbe, tra l’altro, un’importante riduzione del rifiuto indifferenziato,” conclude Borromeo.
Critiche anche dall’opposizione
Anche il Partito democratico ha attaccato la gestione regionale del ciclo dei rifiuti. I consiglieri Luca Natale e Giulia D’Angelo, in una nota stampa, hanno definito l’agenzia regionale per i rifiuti “inutile e costosa”, annunciando un esposto alla Corte dei conti.
“La politica del centrodestra continua a nascondersi dietro annunci senza prendere decisioni. Bucci presidente contraddice Bucci sindaco: mentre prima sosteneva con forza l’impianto di Scarpino, ora lascia la scelta alle aziende. Ma quale proposta serve davvero per la Liguria? La capacità ipotizzata di 200mila tonnellate l’anno non basta per i rifiuti liguri ed è insufficiente per un impianto economicamente e ambientalmente sostenibile. Serve un confronto con le regioni vicine per una soluzione funzionale e ponderata”, hanno dichiarato.
Natale e D’Angelo hanno concluso chiedendo maggiore responsabilità politica e risultati concreti: “Nonostante i soldi spesi, l’agenzia dei rifiuti non ha prodotto alcun beneficio in termini di programmazione. Presenteremo un esposto per fare chiarezza sull’utilizzo dei fondi pubblici”.
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