Musk sconvolgerà il potere globale?

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Chi è il supermiliardario fresco di nomina nella squadra del presidente eletto Donald Trump, che ha recentemente attaccato i giudici italiani sul caso Albania, definito la Ong Sea-Watch un’organizzazione criminale, e sempre più spesso interpreta un ruolo politico attuando ingerenze indebite nei confronti dell’Italia?

Le origini di Elon Musk

Elon Musk, classe 1971, nasce a Pretoria (Sudafrica), da padre sudafricano e madre canadese.

Nel 1988, dopo aver ottenuto il passaporto canadese, Musk ha lasciato il Sudafrica per evitare il servizio militare obbligatorio, anche se lui afferma di aver lasciato il suo paese d’origine alla ricerca di maggiori opportunità negli Stati Uniti. La sua vision ed una indiscutibile capacità di plasmare le nuove tecnologie lo hanno fatto diventare un imprenditore dominante in tutti i settori nei quali si è cimentato.

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Oggi è l’uomo più ricco, potente ed incontenibile del “Sistema solare” che vuole colonizzare.

Un personaggio in grado di realizzare il “sogno americano”, che ha iniziato la sua ascesa lavorando da immigrato irregolare, esattamente come gli 11 milioni che ora il presidente Trump, da lui sostenuto, vuole deportare fuori dai confini USA. Secondo un rapporto del Washington Post, il multimiliardario sudafricano Elon Musk ha frequentato la Queen’s University di Kingston, Ontario.

Nel 1992, con VISA da studente si è trasferito all’Università della Pennsylvania, Filadelfia, dove si è laureato in fisica ed economia nel 1997. Successivamente si è iscritto alla scuola di specializzazione in fisica presso l’Università di Stanford, in California, ma l’ha abbandonata dopo soli due giorni perché riteneva che Internet avesse un potenziale di cambiamento della società molto maggiore rispetto al lavoro in fisica.

Nel 1995, e dopo aver abbandonato l’Università di Stanford in California, con VISA da studente (U.S. Department of State Foreign Affairs permette di lavorare solo su progetti all’interno dell’Università o internship autorizzate dall’ateneo), ha iniziato la sua attività imprenditoriale costituendo la sua prima azienda Zip2, successivamente venduta per circa 300 milioni di dollari quattro anni dopo.

Le attività globali di Elon Musk

ZIP2 e PayPal

Nel 1995 ha fondato Zip2, un’azienda che forniva mappe ed elenchi aziendali ai giornali online. Nel 1999 Zip2 è stata acquistata dal produttore di computer Compaq per 307 milioni di dollari e Musk ha quindi fondato una società di servizi finanziari online, X.com, che in seguito è diventata PayPal, specializzata nel trasferimento di denaro online, che è cresciuta fino ad essere acquistata dalla piattaforma di vendite online eBay per la cifra astronomica di 1,5 miliardi di dollari.

Automotive e la scalata a Tesla

Musk, nella diversificazione dei suoi affari si è interessato anche allo sviluppo delle auto elettriche e nel 2004 è diventato uno dei principali finanziatori di Tesla Motors (poi ribattezzata Tesla), un’azienda di auto elettriche fondata dagli imprenditori Martin Eberhard e Marc Tarpenning. Nel 2006 Tesla ha presentato la sua prima auto, la Roadster, che poteva percorrere 394 km con una sola carica. A differenza della maggior parte dei veicoli elettrici precedenti, che Musk riteneva superflui e poco interessanti, si trattava di un’auto sportiva in grado di passare da 0 a 60 a 100 km all’ora in meno di quattro secondi. Tra i vari modelli prodotti nel tempo, il suo SUV Model 3, entrato in produzione nel 2017 ed è l’auto elettrica più venduta al mondo.

L’Intelligenza Artificiale di xAI

Elon Musk continua a spingersi oltre i confini del possibile, promuovendo l’innovazione nei settori dell’intelligenza artificiale, dei trasporti, dell’esplorazione spaziale con la sua impresa xAI che non solo mira a scoprire i misteri dell’universo, ma con Neuralink vuole colmare il divario tra esseri umani e intelligenza artificiale. Per il techno-capitalista, da un lato l’intelligenza artificiale sarà la “minaccia” più grande per la razza umana e potrebbe significare la fine del genere umano; dall’altro sviluppa Neuralink, uno dei suoi progetti più ambiziosi, che mira ad integrare il cervello umano con l’intelligenza artificiale. L’azienda sta sviluppando interfacce cervello-macchina che potrebbero non solo curare i disturbi neurologici, ma anche migliorare le capacità cognitive umane. Questa tecnologia potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui gli esseri umani interagiscono con le macchine, aprendo possibilità a nuove scoperte mediche, grazie all’apprendimento potenziato dall’intelligenza artificiale.

In uno sviluppo significativo, Neuralink ha recentemente ricevuto l’approvazione della FDA per iniziare la sperimentazione sull’uomo nel maggio 2023. Si tratta di una svolta epocale, che permette il passaggio dalla sperimentazione sugli animali alla valutazione della sicurezza e dell’efficacia dei suoi impianti sugli esseri umani. Le sperimentazioni dovrebbero concentrarsi su persone affette da gravi patologie come la paralisi, con l’obiettivo di ripristinare il movimento collegando il cervello direttamente a dispositivi collegati alla Rete, come computer e smartphone.

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Inoltre, il progetto Neuralink dovrebbe aiutare a trattare patologie come l’Alzheimer, l’epilessia e la depressione, consentendo anche relazioni simbiotiche con l’intelligenza artificiale, in cui gli esseri umani potrebbero potenzialmente migliorare le loro funzioni cerebrali attraverso l’integrazione diretta dell’intelligenza artificiale. Musk prevede che Neuralink possa addirittura abilitare funzioni come la comunicazione telepatica e l’espansione della memoria, modificando drasticamente il modo in cui gli esseri umani interagiscono con la tecnologia.

Una vera e propria isteria distopica sull’AI.

La colonizzazione del Sistema solare e SpaceX

Musk, visionario e capace di attirare capitali, è sempre stato convinto che l’essere umano debba diventare una specie multiplanetaria.

Finita la Guerra Fredda e con il programma Space Transportation System (STS), noto come Space Shuttle, lanciato in orbita per la prima volta nel 1981, che iniziava ad essere obsoleto e troppo costoso, nel 2002 Musk fonda Space Exploration Technologies (SpaceX), con l’obiettivo di costruire nuovi razzi: riutilizzabili, più potenti, più sicuri, più efficienti ed economici.

Il 15 gennaio 2004, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, rese pubblici gli obiettivi a lungo termine del programma spaziale americano nel campo dell’esplorazione del sistema solare e delle missioni umane. Questa strategia fu formalizzata nella Vision for Space Exploration.

L’emanazione di quella lungimirante strategia fu spinta da due motivazioni principali:

  1. La NASA doveva sostituire la flotta di navette spaziali, che risaliva a quasi tre decenni prima, ma al contempo la Stazione Spaziale Internazionale doveva essere completata e resa pienamente operativa;
  2. Il presidente Bush voleva ricondursi ai successi del Programma Apollo, fissando obiettivi ambiziosi e coinvolgenti che vedevano in primo piano l’esplorazione dello Spazio da parte dell’uomo.

Alcuni problemi relativi alla sicurezza e i costi operativi di funzionamento (500 milioni di dollari per ogni lancio) dello Shuttle ne hanno determinato la definitiva dismissione al termine della sua ultima missione il 21 luglio 2011.

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SpaceX, nel frattempo progrediva nella progettazione dei suoi razzi Falcon fino a produrre il sistema Super Heavy-Starship. Il primo stadio Super Heavy sarebbe in grado di sollevare 100.000 kg verso l’orbita terrestre bassa, in grado quindi di trasportare la Starship, una navicella spaziale progettata per fornire un trasporto veloce tra le città della Terra e per costruire basi sulla Luna e su Marte. I primi voli di prova del sistema Super Heavy-Starship sono stati lanciati nel 2020.

SpaceX ha anche sviluppato la navicella Dragon, che trasporta rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Dragon può trasportare fino a sette astronauti ed ha effettuato con successo il volo con equipaggio per trasportare i primi due astronauti civili Hurley e Behnken sulla ISS nel 2020. Oltre ad essere amministratore delegato di SpaceX, Musk è stato anche progettista capo nella costruzione dei razzi Falcon, Dragon e Starship. Nell’ambito del programma spaziale Artemis, SpaceX è stata incaricata dalla NASA di costruire il lander per il ritorno degli astronauti sulla Luna entro il 2026.

Secondo il bilancio ed il budget per sostenere le sue missioni nei prossimi anni, la NASA ha investito oltre 27 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2024. Il bilancio mette in evidenza l’importanza delle missioni Artemis e del proseguimento dell’esplorazione spaziale, un aspetto che i funzionari della NASA hanno definito “cruciale”.

Il bilancio prevede investimenti per 8,1 miliardi di dollari per Artemis, per andare sulla Luna e su Marte, e prevede che Artemis III sarà realizzato nel 2025 e Artemis IV nel 2028. In particolare, la NASA chiede al governo lo stanziamento di circa 4,5 miliardi di dollari a sostegno di Artemis per l’esplorazione dello Spazio, che includono 2,5 miliardi di dollari per i sistemi di lancio spaziale incentrati su Artemis II, III e IV, oltre a 1,2 miliardi di dollari per il programma Orion per completare l’assemblaggio e il collaudo del veicolo con equipaggio Artemis II e 794 milioni di dollari per i sistemi terrestri di esplorazione, come il Mobile Launcher 2 per Artemis IV. Risorse che andranno a finanziare in gran parte i progetti di SpaceX.

Starlink

Durante la guerra di aggressione della Russia all’Ucraina, anche i non addetti ai lavori hanno scoperto che la SpaceX di Elon Musk ha anche sviluppato la rete satellitare Starlink, che fornisce servizi Internet dallo Spazio. A partire dal 2024, Starlink conterà più di 6.000 satelliti, pari a più della metà di tutti i satelliti attivi. Starlink è una megacostellazione, o costellazione di Internet via satellite, che nel 2024 ha già più di tre milioni di clienti e agenzie statali a livello globale.

X (Twitter)

Musk si è iscritto al servizio di social media Twitter nel 2009 con il nome di @elonmusk, ed in breve tempo è diventato uno degli account più popolari con oltre 85 milioni di follower. Ha iniziato la sua scalata a X attaccando Tesla, esprimendo riserve sulla sua quotazione in borsa, pubblicando una serie di tweet in cui parlava di rendere privata l’azienda a un valore di 420 dollari per azione, affermando di essersi “assicurato un finanziamento” per la sua acquisizione. A seguito di tali affermazioni, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha denunciato Musk per frode finanziaria, sostenendo che i tweet erano “falsi e fuorvianti”. Poco dopo il consiglio di amministrazione di Tesla ha respinto la proposta di accordo della SEC, secondo quanto riferito, perché Musk aveva minacciato di dimettersi. Tuttavia, la notizia ha fatto crollare le azioni di Tesla e alla fine è stato accettato un accordo ancora più severo. I termini dell’accordo prevedevano che Musk si dimettesse dalla carica di presidente per tre anni, pur potendo continuare a ricoprire la carica di amministratore delegato; i suoi tweet dovevano essere preventivamente approvati dai legali di Tesla e sono state comminate multe per 20 milioni di dollari sia a Tesla che a Musk.

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Musk ha sempre criticato l’impegno di Twitter nei confronti dei principi di libertà di parola (primo emendamento), alla luce delle politiche di moderazione dei contenuti dell’azienda. All’inizio dell’aprile 2022, i documenti depositati da Twitter presso la SEC hanno rivelato che Musk aveva acquistato azioni della società per oltre il 9%. Poco dopo Twitter ha annunciato che Musk sarebbe entrato a far parte del consiglio di amministrazione della società, ma Musk ha deciso di non farlo e ha lanciato una scalata per acquistare l’intera società, a un valore di 54,20 dollari per azione, per un esborso complessivo di 44 miliardi di dollari, che il consiglio di amministrazione di Twitter ha accettato.

Divenuto unico proprietario dell’azienda, dopo una battaglia legale persa perché Musk aveva tentato di ritirare l’offerta di acquisto, tra i primi atti di Musk in qualità di proprietario di Twitter vi sono stati il licenziamento di circa metà dei dipendenti dell’azienda e la possibilità per gli utenti di acquistare per 8 dollari al mese la verifica con il segno di spunta blu, che in precedenza era stata concessa da Twitter a personaggi di spicco. Inoltre, ha sciolto l’organo di moderazione dei contenuti di Twitter e ha ripristinato molti account bloccati, in particolare quello dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che era stato sospeso dopo l’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021. A seguito di tali azioni le entrate pubblicitarie sono diminuite drasticamente poiché molte aziende hanno ritirato i loro annunci dalla piattaforma. A luglio 2023 Musk ha cambiato il nome della società da Twitter a X.

L’ambiguità politica di Musk

Musk in passato si era definito come un “democratico moderato”, ma le sue opinioni ed i provvedimenti adottati contro i dipendenti delle sue aziende, ne hanno rivelato un atteggiamento radicale, una simpatia verso opinioni complottiste e politiche libertarie, dopo l’acquisto di Twitter.

Dopo aver fatto la sua fortuna, dopo aver beneficiato per anni delle politiche green, delle agevolazioni finanziarie alle auto elettriche della California, che hanno favorito lo sviluppo delle sue auto Tesla e una forza lavoro altamente qualificata, negli ultimi anni il sogno californiano di Musk è stato offuscato dalla sua visione cupa di uno Stato che accusa di “eccessiva regolamentazione, eccessiva imposizione, eccessiva tassazione”. Tuttavia, “la goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stata una legge che vieta ai distretti scolastici di chiedere agli insegnanti di informare le famiglie sui cambiamenti di identità di genere dei loro figli. Per sottolineare il suo disprezzo, a luglio del 2024 Musk ha annunciato l’intenzione di trasferire la sede di due delle sue aziende – SpaceX e l’hub della piattaforma social media X, dalla Democratica California al Repubblicano Texas. Aziende che impiegano circa 121.000 dipendenti alla Tesla, 13.000 alla SpaceX e quasi 3.000 alla X.

Da queste motivazioni sarebbe nata la sua scelta di appoggiare pubblicamente il candidato repubblicano alla presidenza, e a seguito dell’attentato a Trump nel luglio 2024, attraverso il suo Comitato d’Azione Politica (PAC) America, è diventato uno dei maggiori sostenitori della sua campagna elettorale.

Campagna elettorale che si è completamente squilibrata quando ha ingaggiato una vera e propria “guerra ibrida” contro la vicepresidente candidata del partito democratico e i suoi colleghi, accusandoli di “importare elettori” attraverso l’immigrazione illegale e lo status di protezione temporanea. Durante un suo intervento nella campagna elettorale di Trump, ha paragonato il confine tra Stati Uniti e Messico a una “apocalisse di zombie”, dimenticando che in precedenza si era descritto come “estremamente favorevole agli immigrati, essendo io stesso un immigrato”.

In un recente report, Bloomberg News ha registrato oltre 53.000 post a tema politico inviati dall’account X di Musk, nell’anno elettorale: “Nel 2024, l’immigrazione e i brogli elettorali sono diventati l’argomento politico più frequentemente postato e trattato da Musk, raccogliendo circa 10 miliardi di visualizzazioni”. “Musk ha postato più di 1.300 volte sull’argomento, di cui più di 330 solo negli ultimi due mesi”. Bloomberg riporta che Musk – “ha pagato 44 miliardi di dollari per X, poi Twitter, nel 2022 – e diventato il più importante influencer della piattaforma, avrebbe ordinato agli ingegneri di inserire i suoi post nei feed degli utenti. Questo ha trasformato Musk “la persona più letta nella piattaforma”.

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L’ingerenza politica di Musk

L’influenza sulla politica americana di Musk ha contribuito a diffondere un’idea di capitalismo e di successo in cui la trasparenza e l’etica sono secondarie rispetto alla capacità di innovare e creare valore. Musk, con la sua visione e la propensione ad aggirare le istituzioni regolatorie, ha creato un’immagine dell’imprenditore moderno come figura di riferimento del populismo che combatte la burocrazia ed i contrappesi della democrazia (swamp), pronta ad infrangere le regole per costruire il futuro tecnologico che lo vede protagonista incontrastato nel mondo.

L’attacco alle istituzioni italiane

“Questi giudici se ne devono andare” ha twittato il numero uno di X, commentando la notizia postata da un utente sul social relativa alla decisione del Tribunale di Roma di sospendere la convalida del trattenimento per sette migranti in Albania.

“L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che “sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una dichiarazione ha replicato alle parole sui giudici italiani pronunciate da Elon Musk in relazione alle decisioni dei magistrati che si sono espressi sui trattenimenti dei migranti in Albania. “Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni”, aggiunse il Capo dello Stato.

Proprio un anno prima, a dicembre 2023, il presidente Sergio Mattarella aveva sottolineato i rischi derivanti dall’azione di personalità in grado di esprimere una potenza geostrategica che fino a pochi anni fa era nella esclusiva disponibilità degli Stati, mentre oggi grazie alle nuove tecnologie è anche nelle mani di pochi privati, senza alcun mandato politico e fuori dal controllo dei governi. Veri e propri oligarchi occidentali con capacità superiori a quelle di qualsiasi Agenzia nazionale nell’esplorazione sottomarina, nella colonizzazione dello Spazio, nella governance di sofisticatissime costellazioni e sistemi satellitari (con implicazioni militari) e, soprattutto nel controllo di piattaforme di comunicazione social, che agiscono come veri e propri contropoteri.

Il Capo dello Stato aveva anche richiamato l’esigenza di adeguate normative per evitare che i giganti del web possano condizionare la vita dei cittadini, le istituzioni e la democrazia. Un’esigenza fondamentale che incontra difficoltà a causa delle dimensioni globali e del potere di condizionamento di questi operatori del settore. Big Tech divenuti monopolisti e la cui presunzione è quella di operare senza regole o quando inevitabili, dettarle anziché essere destinatari di regolamentazione, equa tassazione dei loro immensi profitti ed etica coerente con i valori e le leggi (soprattutto quelle concernenti la privacy, la tutela dei minori, i monopoli) dell’Unione Europea.

Un potere incontrollato, perfino capace di influenzare i conflitti in corso, come si è recentemente verificato con i controversi interventi del  sul teatro di guerra ucraino. Il proprietario di Space X ha inizialmente donato alle forze militari ucraine più di 1.300 terminali per utilizzare la sua costellazione privata di satelliti Starlink, con un grande beneficio per le comunicazioni ed il coordinamento tra le forze militari di Kiev.

Successivamente, ha deciso di negargliele per evitare che l’esercito ucraino attaccasse la flotta russa sul Mar Nero. Alla fine di febbraio 2024, lo stesso Musk avrebbe permesso l’utilizzo dei medesimi satelliti di Starlink anche all’esercito russo nei territori occupati, in particolare nella regione di Donetsk. Un comportamento ambiguo e contraddittorio che fa comprendere quanto potere (ingovernabile) hanno acquisito singoli personaggi ultramiliardari, proprietari di Big Tech con capacità tecnologiche, finanziarie e strategiche in grado di esercitare un potere spaziale in grado di influenzare gli affari internazionali, senza rispondere ad alcuna istituzione o mandato politico democratico.

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Personaggi noti per le loro disponibilità finanziarie, che come Elon Musk, Jeff Bezos, Bill Gates, Steve Jobs, Marck Zuckerberg, Zhang Yiming, Jack Ma (nome cinese Ma Yun, 马云) George Soros, ecc. rientrano a pieno titolo nella definizione di “Attore Ibrido”.

Uno dei principali obiettivi di un “attore ibrido” è quello di compromettere le istituzioni ed il contratto sociale che lega indissolubilmente gli Stati democratici ed i loro elettori.

I social media e le diverse piattaforme digitali consentono ad attori ibridi di influenzare questo rapporto a scapito di uno Stato avversario con notevole facilità. Le campagne di disinformazione online e propaganda maligna (russe, cinesi, jihadiste, ecc.) alcune delle quali molto subdole ma estremamente efficaci contro alcuni Stati occidentali, costituiscono un esempio che tutti possono toccare con mano.

Erodere la fiducia tra le istituzioni statali e le persone si traduce nella perdita della legittimità dello Stato, che nell’era moderna è in gran parte una funzione della fiducia pubblica, e di conseguenza, della capacità di agire e di funzionare.

Lo Stato è debole se non ha il supporto dei propri cittadini.

Un attore ibrido tenta di creare un cuneo tra lo Stato ed il suo popolo, produrre le condizioni per la sua delegittimazione, per la sua implosione.

L’influenza di Elon Musk, ufficialmente nominato dal presidente eletto Trump a guidare il Dipartimento per l’efficienza del governo nella sua prossima amministrazione (DOGE), rappresenta un chiaro segnale di cambiamento negli equilibri di potere statunitensi, che avrà ripercussioni globali e segna il consolidamento di un nuovo ordine in Occidente. Un ordine in cui le democrazie liberali, già sotto attacco dei regimi autocratici, con i suoi meccanismi di rappresentanza e il suo equilibrio tra poteri, appare minacciata anche dall’interno da una forma di oligarchia tecno-capitalistica, in cui il potere è viene conquistato da un’élite composta da pochi e ricchissimi imprenditori in grado di influenzare le masse, ed il loro voto, attraverso un uso non regolamentato delle nuove tecnologie.

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Un contesto geostrategico in cui il potere politico diventa un’estensione del potere economico, e le decisioni governative sono orientate non tanto verso il bene comune, ma verso l’espansione del capitale di quei pochi techno-miliardari che governano l’innovazione.

Elon Musk alla Casa Bianca che parla direttamente con tutti i capi di Stato (amici e nemici dell’Occidente) e con la sua visione del mondo, rappresenta il nuovo paradigma del leader ibrido globale.

Friend or foe delle democrazie liberali?



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