Commissione di diritto societario dell’ODCEC di Padova: Sarragioto Gianni coordinatore, Rigato Cristina referente, Baracco Alessio, Beghetto Stefano, Bissacco Barbara, Boischio Davide, Carraro Maurizio, Domenighini Anna, Magro Costantino, Mangione Francesco, Zito Vincenzo
Con l’introduzione del D. lgs. 14/2019 e successive integrazioni che, con le disposizioni del D.lgs. 83/2022, a decorrere dal 15 luglio 2022, ha segnato la sua integrale e definitiva entrata in vigore, sono state apportate sostanziali modifiche al codice civile con riferimento agli adeguati assetti organizzativi.
L’aggiornamento dell’articolo 2086 del codice civile intitolato “Gestione d’Impresa” prevede un nuovo comma che riporta: “L’imprenditore […] ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni d’impresa, […] nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”. Questa modifica è avvenuta in ossequio all’art. 3 del richiamato d. lgs, rubricato Codice della crisi dell’impresa e dell’insolvenza (C.c.i.i.).
L’attenta lettura di queste disposizioni ha portato gli “imprenditori” a ragionare in un’ottica futura, con la e cioè, rendendosi conto di dover mettere in pratica tutti gli strumenti necessari al fine di evitare la crisi e di poter garantire la continuità aziendale. La tempestiva rilevazione dello stato di Crisi è stata adottata a seguito della Raccomandazione 135/2014/UE del 12 marzo 2014 volta a garantire l’introduzione agli stati membri di una medesima normativa in materia di insolvenza con la finalità di dare una seconda opportunità “agli imprenditori onesti che falliscono” e di “garantire alle imprese sane in difficoltà […] l’accesso a un quadro nazionale […] che permetta loro di ristrutturarsi […] massimizzandone pertanto il valore totale per creditori, dipendenti, proprietari e per l’economia in generale”.
Nel passato si è riscontrato che la giurisprudenza si era espressa numerose volte positivamente in ottica delle modifiche qui sopra riportate, condannando tutti quei comportamenti di negligenza da parte degli organi societari per la mancanza di adeguati assetti proporzionali alla natura e alle dimensioni dell’impresa.
Anche la giurisprudenza ha iniziato ad interessarsi di questo nuovo argomento e già sono presenti diverse pronunce. Il 02/03/2022 Il Tribunale di Cagliari – sezione specializzata per le imprese – N.R.V.G.N. 188/2021 riscontrando nell’amministratore la carenza degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili con compimento di gravi irregolarità che causavano danno alla società, ne ha ordinato l’adozione in un tempo massimo di 150 giorni con conseguente nomina di un amministratore giudiziario.
Anche il Tribunale di Catania in data 08/02/2023 revoca l’organo amministrativo e prevede la nomina di un amministratore giudiziario a seguito della mancanza di predisposizione di assetti organizzativi, amministrativi e contabili da parte dell’amministratore. Il Tribunale osserva in merito all’art. 2086 c.c. che la “Ratio della norma è chiaramente quella di imporre all’impresa una completa struttura organizzativa, amministrativa e contabile tale da non ignorare il fenomeno della crisi, ma, al contrario, rilevarlo quanto prima per poter adottare le necessarie misure ed evitare di dover pervenire a scelte esclusivamente liquidatorie. … È evidente che nella specie, in carenza di assetti organizzativi ex art. 2086, comma 2, c.c., che non risultano essere mai stati sollecitati neppure dal collegio sindacale, non si pone alcun problema di limiti di sindacabilità delle scelte operate dal CDA, configurandosi, di contro, un grave inadempimento degli obblighi gravanti sull’organo gestorio. …”
Una dottrina ancora tutta da scoprire ed applicare in Italia è la Business Judgment Rule (BJR) cosiddetto “principio della insindacabilità” delle scelte di gestione che sancisce che gli amministratori non siano responsabili per gli eventuali danni che vengono arrecati alla società in base alle proprie scelte, ma ne attribuisce appunto la responsabilità solamente qualora la gestione non sia stata compiuta in maniera legittima e sia imputabile a scelte irrazionali.
Nell’ambito delle problematiche inerenti alla valutazione della responsabilità degli amministratori di società, la business judgment rule (BJR) costituisce ormai un punto di riferimento centrale, il cui costante richiamo viene compiuto nelle riflessioni dottrinali, così come l’esplicita menzione che si può trovare sempre nelle sentenze di merito e di legittimità.
In merito a questa disciplina, un ruolo importante all’interno dell’impresa viene assunto dalla governance aziendale.
Ma veniamo ora alla definizione di Adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
Un adeguato assetto organizzativo si ha quando vi è un’organizzazione gerarchica all’interno della società, un organigramma con identificazione delle funzioni, dei compiti e delle responsabilità definite in maniera chiara e puntuale. Ci deve essere esercizio dell’attività decisionale dal soggetto che ne ha potere. Ci devono essere delle procedure efficaci ed efficienti in merito ai flussi aziendali, ai rischi con un adeguato sistema di controllo. Infine devono essere presenti delle direttive specifiche per il personale e per ogni soggetto che opera all’interno della società. In sostanza l’assetto organizzativo ricomprende tutte le disposizioni interne che vengono impartite per determinare funzioni, compiti e responsabilità che si concretizzano con l’adozione di un organigramma con relative funzioni e con l’adozione di deleghe atte a coprire i compiti assegnati.
L’assetto amministrativo, invece, viene inteso come l’insieme di tutti i meccanismi operativi oggi agevolati e supportati dall’informatica e funzionali ad una corretta gestione. Devono essere quindi individuate procedure per ogni ciclo aziendale, predisposti dei Budget economici e finanziari nel breve e nel lungo periodo, con implementazione di indici di bilancio che verifichino gli scostamenti infrannuali. Nella definizione dell’assetto amministrativo bisogna creare un vero modello “sartoriale” di business che definisca i processi e procedure per la gestione dell’azienda, che si utilizzino con l’utilizzo di strumenti di analisi in base alle dimensioni e alla natura della società accompagnati da un sistema adeguato a livello informatico. Il documento della Fondazione Nazionale dei Commercialisti – Assetti organizzativi, amministrativi e contabili: profili civilistici e aziendalistici – definisce che “L’adeguato assetto amministrativo deve garantire un processo decisionale ed un’operatività gestoria all’insegna della pianificazione, della programmazione e del controllo. In tal senso, infatti, l’imprenditore è colui che è chiamato con professionalità ad amministrare la realtà aziendale e a coordinare l’attività economica, servendosi di un assetto organizzativo e contabile adeguato”.
L’assetto contabile è inteso come l’insieme delle rilevazioni contabili avvenute in base alla normativa di riferimento. Un adeguato assetto contabile fa riferimento in maniera esclusiva alla regolare tenuta della contabilità che sfocia in un corretto e veritiero bilancio d’esercizio, affiancato ad un bilancio gestionale e ad un bilancio previsionale per dare corretta dimostrazione della situazione in cui versa l’azienda. Il bilancio d’esercizio serve per informare gli stakeholders sull’andamento e sulla funzionalità della azienda, il bilancio gestionale serve al management per analizzare e adottare tutte le strategie utili allo sviluppo dell’attività ed infine il bilancio previsionale dovrebbe aiutare nello scenario futuro per coordinare le scelte strategiche ma soprattutto per evitare che la società incorra in crisi o in una interruzione della continuità aziendale.
Una volta che sono stati adottati adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili bisognerà provvedere al monitoraggio di tutti gli elementi necessari per prevenire lo stato di crisi o di perdita della continuità aziendale.
Il D. Lgs 14/2019 ha individuato degli strumenti per il monitoraggio dell’andamento aziendale che consentono la rilevazione di squilibri patrimoniali, economici e finanziari con verifica della sostenibilità dei debiti e la possibilità finanziaria di una visione futura di almeno 12 mesi per ricavare le informazioni sulla capacità di risanamento societario.
I principali segnali individuati dall’ articolo 3 comma 4 del D. Lgs 14/2019 sono:
• l’esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno trenta giorni pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni;
• l’esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno novanta giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti;
• l’esistenza di esposizioni nei confronti delle banche e degli altri intermediari finanziari che siano scadute da più di sessanta giorni o che abbiano superato da almeno sessanta giorni il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma purché’ rappresentino complessivamente almeno il cinque per cento del totale delle esposizioni;
• l’esistenza di una o più delle esposizioni debitorie previste dall’articolo 25-novies, comma 1”. (es: debiti verso INPS ritardo di oltre 90 giorni per il versamento di contributi per ammontare superiore per imprese con lavoratori dipendenti o assimilati al 30 per cento dell’anno precedente e all’importo di 15,000 euro e per le imprese senza lavoratori all’importo di 5,000 euro.
Necessario sarà dotarsi di un sistema informativo per tenere sotto controllo i propri indici ed indicatori. Un indice fondamentale è il Discount Service Coverage Ratio (DSCR) che permette di capire la capacità dell’organizzazione di far fronte al rimborso degli affidamenti concessi e deve essere calcolato in modalità prospettica (forward looking).
LA MODERNA GESTIONE AZIENDALE
Nel panorama della gestione aziendale moderna, l’adozione di assetti organizzativi e amministrativo-contabili adeguati riveste, come emerso in precedenza, un’importanza cruciale per garantire un’amministrazione efficace e un processo decisionale che, con le informazioni raccolte, possa contribuire a valutazioni alternative e fare una scelta finale convincente per prendere la migliore decisione possibile.
Ogni impresa, indipendentemente dalle sue dimensioni o dal settore in cui opera, deve implementare sistemi operativi specifici che assicurino la corretta gestione delle risorse e la conformità alle normative vigenti.
In questo contributo vengono infatti riportati gli elementi fondamentali di tali assetti, evidenziando come possano supportare la stabilità finanziaria e la crescita sostenibile delle imprese.
Gli assetti organizzativi riguardano la struttura di potere e le procedure decisionali all’interno di un’azienda. Questo implica una chiara definizione delle responsabilità e delle competenze, la formalizzazione dei processi decisionali e l’implementazione di controlli interni che assicurino la coerenza e l’efficacia delle operazioni aziendali.
Al contempo, gli assetti amministrativo-contabili si concentrano sulla gestione delle informazioni finanziarie e sulla loro accuratezza. Questo include la tenuta di registri contabili aggiornati, l’uso di sistemi informatici per la gestione della contabilità e la predisposizione di report finanziari che riflettano fedelmente la situazione economica dell’azienda. L’obiettivo è garantire che tutte le operazioni siano registrate correttamente e che le informazioni finanziarie siano disponibili in modo tempestivo per supportare le decisioni strategiche.
Un aspetto cruciale nella gestione aziendale è l’analisi dei flussi di cassa. Questo processo permette di valutare la capacità dell’azienda di generare liquidità sufficiente a sostenere le operazioni correnti e a finanziare gli investimenti futuri.
Il rendiconto finanziario, che documenta i flussi di cassa in entrata e in uscita, è uno strumento essenziale per monitorare la salute finanziaria dell’impresa. La suddivisione dei flussi finanziari in attività operativa, di investimento e di finanziamento, come previsto dall’OIC 10, offre una visione dettagliata delle diverse aree di gestione dell’azienda. Attraverso l’analisi di queste sezioni, è possibile identificare le fonti principali di liquidità e le aree critiche che necessitano di interventi correttivi. Il rendiconto finanziario è un documento contabile che sintetizza le attività economico-finanziarie di un’impresa, delineando la situazione patrimoniale e finanziaria attraverso l’analisi dei flussi monetari.
Questo strumento è articolato in tre sezioni principali: l’attività operativa, l’attività di investimento e l’attività di finanziamento. Ciascuna di queste sezioni offre insights preziosi sulla capacità dell’azienda di generare liquidità, di gestire le risorse finanziarie e di onorare i propri impegni finanziari a breve e lungo termine. Un sistema contabile efficiente e aggiornato è fondamentale per la corretta compilazione del rendiconto finanziario. La gestione dei flussi di cassa richiede una pianificazione accurata e una profonda comprensione delle fonti di finanziamento, al fine di evitare squilibri di liquidità che potrebbero compromettere la stabilità dell’azienda.
Oltre a essere uno strumento di controllo interno, il rendiconto finanziario funge da mezzo di comunicazione con gli stakeholder aziendali, quali fornitori, creditori, dipendenti, azionisti e investitori esterni. La corretta interpretazione e presentazione di questo documento permettono di prendere decisioni informate riguardo a investimenti, finanziamenti e politiche aziendali, garantendo trasparenza e coerenza nelle pratiche contabili. La gestione efficiente del cash flow è essenziale per la sostenibilità finanziaria di un’azienda.
Il rendiconto per aree gestionali, una versione alternativa del rendiconto finanziario, offre una visione dettagliata dei flussi di cassa generati dalle diverse aree operative dell’impresa. Questo approccio consente di valutare la redditività e la capacità di generare liquidità delle singole aree, facilitando la pianificazione strategica e la gestione delle risorse.
L’interpretazione dei dati del rendiconto finanziario richiede un’attenta considerazione degli adeguati assetti societari. È fondamentale analizzare non solo gli aspetti economici, ma anche quelli legati alla struttura organizzativa, amministrativa e contabile dell’azienda. Questo è particolarmente rilevante nel contesto delle recenti normative, come il riformato art. 3 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Il rendiconto per aree gestionali rappresenta uno strumento indispensabile per la corretta valutazione della situazione finanziaria di un’azienda. Grazie all’analisi dettagliata dei flussi di cassa, è possibile individuare le fonti principali di liquidità e valutare la capacità dell’azienda di generare profitti e di autofinanziarsi. Questo tipo di analisi consente agli stakeholder dell’impresa, tra cui commercialisti, consulenti finanziari e investitori, di avere una visione completa e aggiornata della situazione finanziaria dell’azienda e delle sue strutture organizzative e amministrativo-contabili.
Il rendiconto per aree gestionali permette di identificare i trend di cassa dell’azienda e di rilevare eventuali situazioni di criticità, con particolare attenzione all’adeguatezza degli assetti societari. Grazie a queste informazioni, gli stakeholder possono prendere decisioni informate sulla gestione dell’impresa, come decidere se e quando investire in nuove attività o ridurre i costi operativi. Per l’azienda stessa, il rendiconto per aree gestionali rappresenta uno strumento utile per individuare inefficienze e aree di miglioramento nella gestione finanziaria, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la redditività. Inoltre, garantisce la conformità agli adeguati assetti societari, essenziali per la sostenibilità e la crescita nel lungo termine.
In definitiva, il rendiconto per aree gestionali è un elemento chiave nella gestione finanziaria di un’azienda. Gli amministratori e i consulenti devono dedicare la massima attenzione alla sua redazione e interpretazione per garantire un assetto organizzativo e amministrativo-contabile adeguato, in linea con i recenti sviluppi normativi e le prassi di buona gestione. Questo approccio integrato consente di identificare non solo la posizione finanziaria attuale dell’azienda, ma anche di prevedere potenziali rischi e opportunità futuri, assicurando una gestione aziendale lungimirante e sostenibile.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link