Confindustria nautica, il videomessaggio della premier Meloni: «Settore strategico»

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Microcredito

per le aziende

 


di
Antonio Macaluso

il 2024 farà registrare una normalizzazione della crescita del settore, con una chiusura d’anno positiva per il settore superyacht, a differenza del comparto di produzione di unità fino a 24 metri, per cui è previsto un assestamento 

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Una settore forte, leader nel mondo, che sta affrontando con capacità e maturità un periodo di “normalizzazione” del mercato che arriva dopo gli anni ruggenti del dopo pandemia. Questa l’istantanea che si raccoglie al termine dell’assemblea annuale di Confindustria Nautica, svoltasi a Roma, alla quale ha inviato un videomessaggio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e hanno inviato messaggi anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del Turismo, Daniela Santanchè.

Il settore strategico

E’ stata proprio Meloni ha sottolineare più volte la strategicità della nautica da diporto italiana, «un comparto in grande salute, sinonimo in tutto il mondo dell’eccellenza e dell’innovazione di cui sono capaci gli italiani. Sulle vostre navi viaggia una sintesi straordinaria che unisce la storia della tradizione artigianale italiana alla capacità di innovare con tecnologie assolutamente all’avanguardia». Insomma, «uno dei tasselli fondamentali di quell’economia del mare che il Governo ha deciso di mettere al centro delle strategie nazionali, perché il mare è uno degli ambiti naturali di sviluppo della nostra protezione geopolitica e costituisce una risorsa economica imprescindibile. Il mare è tante cose insieme, è ambiente, impresa, è trasporto, logistica, innovazione, è politica estera, politica di sicurezza, energia, materie prime, turismo, cultura, ma soprattutto è un elemento fondativo della nostra identità nazionale. Non sempre, in passato, abbiamo dato il giusto pese al mare e questo è stato dal mio punto di vista un errore che questo Governo non intende ripetere, ecco perché il Governo ha scelto di dotarsi di un piano del mare, abbiamo messo intorno a un tavolo gli attori che hanno competenza sul mare, abbiamo fatto dialogare le filiere, abbiamo raccolto le proposte delle categorie e questo ci ha consentito di varare un documento programmatico che identifica le priorità, fissa degli obiettivi, delinea la strategia che dobbiamo tutti insieme seguire». 




















































Il piano del mare

E tra i frutti del Piano del Mare, Meloni ha ricordato «il Disegno di Legge che il Consiglio dei Ministri ha approvato appena pochi giorni fa sulla valorizzazione della risorsa mare che contiene specifiche misure destinate alla nautica da diporto, è un provvedimento molto articolato che punta, tra le altre cose, anche a sviluppare la cantieristica, a implementare i processi di digitalizzazione, a semplificare le procedure amministrative, a garantire la sicurezza, a tutelare la concorrenza nel settore. Il nostro obiettivo è aiutare il comparto a essere sempre in linea con le nuove frontiere e le evoluzioni di mercato. L’Italia è una nazione marittima e continentale allo stesso tempo, questo ci offre grandissime opportunità che noi dobbiamo avere solamente il coraggio di saper cogliere».

Il comparto

Come ha ricordato il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, il fatturato del comparto industriale ha raggiunto nel 2023 il massimo storico di 8,33 miliardi di euro, (un miliardo in più rispetto al 2022, che aveva fatto registrare una crescita del 20% sul 2021), e il record storico dell’export, che ha raggiunto i 4,23 miliardi di euro. Secondo l’Ufficio Studi, il 2024 farà registrare una normalizzazione della crescita del settore, con una chiusura d’anno positiva per il settore superyacht, a differenza del comparto di produzione di unità fino a 24 metri, per cui è previsto invece un assestamento e, in alcuni segmenti di mercato, in particolare della piccola nautica, una contrazione. Il settore superyacht prevede, per il preconsuntivo 2024, una chiusura positiva rispetto all’anno precedente per il 75% del campione e stabile per il restante 25%. L’andamento del portafoglio ordini corrente mette in luce la normalizzazione dei tassi di crescita, con circa due terzi delle aziende che indicano una limitata riduzione dell’order book (contenuta fra il -5% e il -10%) e la parte rimanente del campione suddivisa fra stabilità e crescita entro il +5%.

La cantieristica

Ben diversa l’analisi della produzione cantieristica fino ai 24 metri, il cui quadro, come previsto negli ultimi mesi, appare complesso: la varietà dei mercati di destinazione e della tipologia di prodotto determina risultati più eterogenei. Le stime di chiusura del 2024 vedono infatti una contrazione del fatturato per il 60% del campione, con previsioni di riduzione comprese fra -5% e oltre il -30%, stabilità per il 18% dei rispondenti e crescita per il 22%. I trend per il 2025 appaiono invece più positivi: se la quota di imprese che ipotizzano una crescita si mantiene al 22%, soltanto un terzo delle aziende prevede una flessione del volume di affari, accrescendo le stime di stabilità al 45% del campione. Le aziende del comparto dei motori marini registrano una chiusura del 2024 molto variegata, con una distribuzione paritaria fra crescita (fra +5% e +20%), stabilità e riduzione (fra -5% e -20%) di fatturato rispetto all’anno precedente: la tipologia dei prodotti e la loro destinazione finale (cantieri di superyacht, aziende della piccola nautica, end users) ha determinato una evidente differenziazione nei risultati di vendita. Le stime sul 2025 risultano invece confortanti.

Gli accessori

Il comparto degli accessori e degli equipaggiamenti riscontra per il 2024 una distribuzione abbastanza speculare dei rispondenti fra previsioni di crescita (39%) e flessione (42%) del volume di affari: anche in questo caso la destinazione finale delle vendite determina una differenziazione delle dinamiche dell’andamento del fatturato. Le previsioni sul 2025 vedono un quadro in miglioramento, ma ancora prudente nelle stime: quasi due terzi del campione (63%) indica una probabile stabilità, il 23% una riduzione, il 14% un miglioramento rispetto al 2024.Infine, l’analisi della situazione delle imprese del turismo nautico descrive una stagione 2024 molto soddisfacente, con il 63% del campione che segnala una crescita del fatturato, il 28% una situazione di stabilità e soltanto il 9% una riduzione rispetto all’anno precedente. Anche le stime sul 2025 appaiono buone: oltre la metà dei rispondenti (55%) prevede un’ulteriore crescita del volume di affari, il 39% un mantenimento dei livelli precedenti e soltanto il 6% una possibile flessione.

Le analisi

Stando così le cose, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi, il quadro attuale può far supporre una possibile chiusura dell’anno 2024 con una sostanziale stabilità del fatturato complessivo dell’industria nautica. Infatti, i risultati positivi dei cantieri di superyacht, grazie al notevole peso complessivo del settore in termini di volume di affari sul totale del comparto, vanno a compensare l’indubbia situazione di criticità vissuta nel corso della stagione dalle imprese della piccola nautica. Le previsioni emerse dai singoli settori per il 2025, si osserva nel documento, appaiono incoraggianti, permettendo di stimare una possibile inversione delle attuali tendenze di flessione di mercato dei segmenti di minore dimensione a partire dalla prossima primavera.

Il regolamento

«In questo ambito – ha commentato Cecchi – si collocano gli interventi che abbiamo chiesto e chiediamo al Governo, che interessano vari ministeri, ma anche a tutte le amministrazioni pubbliche, al fine di stimolare il mercato interno attraverso semplificazioni burocratiche e snellimento di adempimenti e costi per i diportisti. Con molto lavoro da parte della struttura dell’Associazione ci siamo riusciti – ad esempio col Regolamento di attuazione al Codice – per il resto stiamo lavorando, con l’approccio collaborativo di sempre e con la consapevolezza che non ci sono molti settori in Italia in grado di sostenere in questo modo la crescita. Ci sono molte risposte positive, abbiamo avviato ad esempio un proficuo confronto con l’Ambiente sui dragaggi; altre sorprendentemente negative, come la presa di posizione del Ministero della Sanità che da mesi blocca i corsi per il conseguimento del titolo professionale semplificato o l’Agenzia delle Entrate, da cui aspettiamo risposte da un anno. Crediamo fermamente che, visti i numeri, sostenere il settore sia un servizio al Paese e continueremo a pretenderlo».

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Gli investimenti

«Il Governo – ha affermato da parte sua Urso – è consapevole delle responsabilità che ha verso il vostro settore, che necessita di investimenti in innovazione, per rispondere al meglio a una domanda sempre più orientata verso la sostenibilità e le tecnologie green. Il Piano Transizione 5.0, i Contratti di Sviluppo e i cosiddetti mini Contratti di Sviluppo per investimenti di taglia più piccola, oltre alla Nuova Sabatini, sono misure indispensabili per sostenere la doppia transizione che coinvolge le imprese della vostra filiera, caratterizzata dalla convivenza tra colossi internazionali e artigiani più piccoli in grado di creare veri e proprio gioielli galleggianti. Tutti questi elementi – ha aggiunto Urso – spiegano perché la nautica da diporto ha un ruolo di primo piano tra i comparti strategici protagonisti della nuova politica industriale, secondo quanto già delineato nel libro verde Made in Italy 2030, che è in consultazione pubblica. Fino al 31 dicembre tutti gli stakeholder potranno dare il proprio contributo per costruire insieme un percorso che ci porti a consolidare, da qui a 5 anni, la posizione dell’Italia tra le prime 10 economie mondiali, attraverso la valorizzazione e l’innovazione del modello produttivo Made in Italy. Il nostro progetto è ambizioso, ma sono certo che è alla nostra portata, anche grazie alla nautica, vessillo del saper fare italiano nel mondo».

Il turismo

Santanché ha ricordato l’intervento sui porti turistici con un intervento da 5 milioni di euro per dotarli di connessione Wi-Fi gratuita e le iniziative di promozione legate al progetto Scopri dove ti porto, l’Italia vista dal mare, per la valorizzazione e la promozione del turismo nautico nella nostra nazione e all’estero, mettendo al centro le rotte nautiche. «Il segmento nautico – ha aggiunto può anch’esso ricorrere all’ importante pacchetto di risorse per la formazione turistica. Si è chiuso da pochissimo un bando ma stiamo lavorando per un nuovo bando, perché investire in formazione sarà la chiave per il salto di qualità e competitività che l’ecosistema turistico italiano deve compiere».


12 dicembre 2024 ( modifica il 12 dicembre 2024 | 19:13)

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